Emilio R. Papa storico e giurista

Di Pier Franco Quaglieni

E’ stato uno dei miei più grandi amici, io lo consideravo un amico-maestro, anche se lui non fece mai pesare in alcun modo il fatto di essere stato mio professore che mi volle successivamente suo assistente all’Università di Torino.

Proprio in maggio era fissata al Centro Pannunzio una festa per i suoi novant’anni con Gianni Oliva,Gian Piero Leo, Marco Rizzo e chi scrive. Purtroppo un incidente e una successiva operazione lo hanno condotto alla morte nel giro di poco tempo. Ancora durante la sua degenza ospedaliera eravamo soliti sentirci. Era lo storico del manifesto degli intellettuali fascisti di Gentile e di quello degli intellettuali antifascisti scritto da Benedetto Croce nel 1925.Successivamente si occupò delle società operaie create da Mazzini e contese da Bakunin e poi dai socialisti, l’anticipazione delle attuali coop. Aveva scritto di Carlo Rosselli,di Giuseppe Bottai,di Federalismo. Molto diffusa e tradotta in più lingue la sua “Storia della Svizzera”. Con Emilio ho percorso tutta la mia vita di studioso dalla giovinezza alla maturità. Un confronto con lui era sempre importante ed in tante occasioni ho chiesto il suo consiglio. Ha partecipato a decine di incontri al Centro “Pannunzio” da quando presiedette un convegno su Luigi Einaudi a quando introdusse Giovanni Spadolini che era venuto a parlare di Luigi Salvatorelli. La sua opera merita di essere ripresa ed approfondita. Si era dedicato anche molto attivamente al giornalismo:collaborammo insieme alla “Gazzetta del Popolo” e  ad alcune riviste. Fu firma prestigiosa degli Annali del Centro Pannunzio e di Pannunzio Magazine on line. Era stato Consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e fu presidente della Commissione giuridico -disciplinare dell’Ordine Nazionale.Poi si distaccò da quella esperienza non senza amarezza ed un certo disgusto che in questa occasione non è il caso di ricordare. Fu anche Difensore civico presso il Comune di Torino, lui docente e insieme grande avvocato. Cercò di espletare con serietà e impegno questo incarico che forse non a caso dopo il suo mandato venne abolito. Di quell’esperienza civica non parlava volentieri, ma si coglieva la sua delusione. Nativo di Imola ,era diventato un grande torinese che ha contribuito a scrivere la cultura di questa città che amava profondamente. Mi mancheranno le sue telefonate e le sue mail,ma Emilio resterà sempre nel mio cuore come Maestro ed amico, avrebbe detto Bobbio che fu amico di entrambi.
I funerali si terranno al Tempio della cremazione in corso Novara, mercoledì 4 maggio alle ore 14,55
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