Il basket visto da vicino.
Finalmente una partita in cui si vive dall’inizio alla fine senza alcun tipo di preoccupazione sull’esito finale. Contro una squadra senza pivot e direi anche senza lunghi “proponibili” a questo livello (ed è tutto dire…), la Reale Mutua vince senza dover strafare e lottando solo contro il nervosismo “tattico” creato e utilizzato dai giocatori avversari per cercare di far saltare i nervi ad alcuni giocatori di Torino che, purtroppo, ben si prestano a volte a questo gioco al massacro (vedi De Vico e Landi… ad esempio).
Ma il divario tecnico era talmente ampio da far sì che tale tattica non produca nulla di importante.
Torino gioca praticamente sempre uguale durante la partita e vince con un margine di ampia sicurezza. Si evidenzia anche nel bene De Vico, autore di 20 punti e alcuni tiri importanti e Scott, sempre presente a rimbalzo e buon esecutore in attacco.
Giordano Pagani contro la squadra degli “gnomi” (cestisticamente parlando) fa la voce grossa e gioca una buona partita.
Alibegovic, diventato ormai nuovo playmaker di Torino, si comporta discretamente così come Landi, al rientro dopo l’infortunio, e Toscano che gioca alcuni momenti di buon basket. Oboe non pervenuto… così come risulta sospeso il giudizio al primo ingresso in campo del sostituto temporaneo di Trey Davies, Konè, che sembra al momento molto fuori dal contesto, ma speriamo possa integrarsi meglio.
Tra una sconfitta e qualche vittoria, Torino resta comunque ai vertici di un campionato che tecnicamente parlando, è il più scadente degli ultimi anni. Squadre avversarie come quella di oggi o altre viste in precedenza in questa stagione al Ruffini, anni orsono, avrebbero fatto fatica anche in serie B, ma questo abbiamo e questo ci guardiamo.
Il pensiero ricorrente, stucchevole, noioso e ripetitivo va come sempre al fatto che basterebbe essere poco più che orbi per vincere in un mondo di ciechi, come dice il proverbio, e le sconfitte di misura con chi comanda la classifica restano lì a far pensare che se solo si potesse (e si volesse…) la strada per salire è ancora aperta… .
Paolo Michieletto
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