Il mondo rovesciato di Luigi Porporato, piccoli sguardi diversi

Alla galleria “Loft 5” la mostra “Cristallografia Urbana” sino all’11 febbraio.

 

Qualche piccola difficoltà nel rintracciarla. Però cercatela, ne varrà la pena. La galleria in questione è la “Loft 5”, in via Pralungo 5, zona corso Tortona, quasi nascosta al fondo di una brevissima via, oggi ristretta tra ristrutturazioni e impalcature grazie ai bonus. La direzione è dovuta a Mariachiara Martina, responsabile altresì di un marchio di gioiellli, Fioredentro™, un marchio torinese di gioielli artistici totalmente realizzati in Italia. Risultato di una delle tante scommesse dovute alle persone curiose e volenterose dell’epoca, difficile, in cui viviamo, “Loft 5” è lo spazio dalle piccole dimensioni che oggi ospita una quindicina di opere del pittore Luigi Marco Maria (per gli amici semplicemente Gigi) Porporato, amichevolmente reclamate dopo un mancato appuntamento a Vienna, uno di quegli appuntamenti che la pandemia ha intralciato e differito nel tempo.

Porporato si è diplomato presso l’Accademia Albertina di Torino, vive e lavora a Pinerolo. È stato presente in concorsi e in mostre collettive, come in personali in Italia e all’estero dove ha allineato vari successi, per la Competizione internazionale “Combat – Sculptures et Installations” a Livorno nel 2014 e per la apprezzata personale due anni dopo presso la Duke University N.C. americana, due esempi per tutti. Ha svolto in passato attività di giardinaggio e edilizia acrobatici ed è innegabile che il suo sguardo sul mondo sia offerto – attraverso le proprie opere – in un modo completamente nuovo, lontano da quella che può essere la visione abituale, diremmo assolutamente al di fuori degli schemi (nostri). Il suo terreno di gioco è il surrealismo, l’idea si mescola alle differenti costruzioni, i borghi o le intere città, i monti o le altre parti della natura che appassionano l’artista sono ricoperte da un manto onirico, dalle suggestioni, dagli allineamenti e dalle sovrapposizioni da cui nascono le appassionate letture di chi guarda. Piedistalli che quasi bucano, conici e spesso rovesciati, “spazi di cielo” o distese di sabbia, alternando colonne, scogli, scudi, ferri di cavallo, monti che ricordano il Cervino In un senso di smarrimento che ne nasce; vediamo sorgere un mondo alla rovescia, un universo dove ogni cosa è sottosopra, le opere ancorate sino all’11 febbraio nella piccola sala rimandano alla poesia di Magritte e “Cristallografia Urbana”, questo il titolo della mostra, cattura significativamente l’attenzione.

La mostra è arte, è filosofia, è letteratura, si affacciano i nomi di Dante e di Saint-Exupéry, di Calvino e di Cervantes, scorrono le vicende del “Barone” e del “Piccolo principe” come la cacciata dal Paradiso terrestre, In un paesaggio silenzioso che, al di là di quasi impercettibili presenze, cancella la presenza umana. Vi sono una nuova “Arca di Noè” che svetta verso il cielo, illustrata da uno scampolo di animali sospesi tra le nuvole, la piccola vela bianca unica su una distesa azzurra che s’avvicina alla sommità delle case, il suggestivo scoglio e la poetica volpe del romanzo francese, la prua di una nave che conduce il Sommo Poeta, l’equilibrista sospeso in alto tra due massicce pareti. Irriverente, ma pieno di verità, di grandi dimensioni, c’è una tela (tutte sono oli su tavola) che in un innalzarsi tortuoso di chiese – una sorta di normanna Mont Saint Michel triplicata o, restando in casa nostra, le interpretazioni della Sagra di San Michele o di Sant’Antonio di Ranverso -, lascia spazio ad un drago dalle mille spire squamose, capace di trasformarsi al termine del proprio cammino in un imperterrito finanziere, pronto ad entrare in una chiesa, la più alta nel dipinto, dove troverà sicuri rifugio e collaborazione.

Con piacevole umorismo, Porporato racchiude altresì, sottolineando che “l’arte è un gioco fantastico”, alcune sue opere in cornici leggermente più grandi: completa gli spazi mancanti di piccoli animali, di trenini simili a quelli delle sorprese degli ovetti Kinder. Un mondo fantastico, il completamento delle fiabe, la reinvenzione di paesaggi curiosi e al di fuori del nostro mondo, la sua visione gioiosa. Quasi un obbligo ritrovare la “Loft 5”.

 

Elio Rabbione

 

 

 

 

Nelle immagini alcune delle opere di Luigi Porporato esposte alla galleria “Loft 5” di via Pralungo 5

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