Domenica al Museo fa il tutto esaurito, code di turisti e torinesi davanti al Polo Reale

GRAN MADRE

GRAN MADRE GRAALturistisinagoga codasan federicoIl segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze

 

Nuovo pienone di visitatori per la nona domenica gratuita al museo. Il Ministero per i Beni culturali, comunica che al Polo reale di Torino i visitatori sono stati 3.308, con serpentoni di cittadini e turisti sin dal mattino. “L’Italia è un grande museo diffuso – dice il ministro Dario Franceschini – e dobbiamo smetterla di guardare ad altri paesi con complessi di inferiorità mentre siamo un’eccellenza nel mondo”.

 

La ripresa non c’è. I dati della cassa integrazione e la stagnazione piemontese sono preoccupanti. E’ ora di trovare soluzioni urgenti e alternative. Il trasferimento all’estero di ciò che resta di Fiat assume più un valore simbolico, che non sostanziale,  dell’addio che la grande industria dell’auto ha dato a Torino ormai da anni. La principale fonte di ricchezza di Torino non è più l’auto e non lo sarà neanche in futuro. L’alternativa credibile, l’unica, quella che solo fino a pochi anni fa sarebbe sembrata pura follia, sta nel turismo e nella cultura.

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Le speranze si riversano sui grandi eventi: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato il sindaco  agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Nel 2013abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”. E in effetti, in modo rigorosamente bipartisan, Valentino Castellani, Ezno Ghigo, Sergio Chiamparino (da sindaco), Mercedes Bresso e Roberto Cota hanno tutti creduto nella nuova mission della città e della regione.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta pochi giorni fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

 Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

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