Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistemico
“ Sono le singole scelte a determinare i processi più complessi, non diamo valore alle cose che abbiamo attorno ma al denaro che abbiamo in tasca; tutte le distorsioni economiche sono frutto di errate valutazioni dei flussi generali. La nostra cultura si basa sulla quantità e non sulla qualità. Una società più collaborativa, che dialoga e si confronta, ha una ricaduta positiva sui territori e sulle comunità e propone un modello economico alternativo.” Con queste parole il Professore Luigi Bistagnino ha voluto presentare, a Palazzo Lascaris, il suo ultimo libro intitolato “MicroMacro”.
Al centro del saggio, disponibile unicamente in formato digitale (per scelta precisa dell’autore e dei suoi collaboratori) vi è il metodo dell’Approccio Sistematico, un modello che punta ad impiegare al meglio tutte le risorse di cui dispone senza produrre scarti, in modo da far nascere una comunità davvero connessa ed in sintonia con il proprio territorio. È un metodo attraverso il quale il modello economico-produttivo diventa un modello a “misura d’uomo e di ambiente” nel quale le soluzioni desiderate, sono quasi sempre presenti nei sistemi naturali e si possono replicare in chiave produttiva industriale.
Disoccupazione, trasferimento di grandi aziende in altri Paesi, concorrenza dei mercati emergenti ed i problemi legati all’impatto ambientale della produzione industriale, sono solo alcuni dei tasselli che compongono la complessa situazione economica e produttiva riguardante il nostro Paese ed in particolare il Piemonte, una delle regioni maggiormente coinvolte nello scenario di crisi internazionale. Bistagnino, con la presentazione di “MicroMacro”, vuole così rappresentare un’occasione per guardare al futuro attraverso una innovativa visione del mondo, dell’economia e della produzione.
“La complessa situazione economica e produttiva che riguarda anche il Piemonte, una delle regioni più coinvolte nella crisi, richiede nuovi approcci. I dati ci dicono che in Italia il 22% del fatturato arriva dalla grande industria, mentre il 13% dalla media, la vera economia sta nella micro e piccola impresa: questa appunto è la realtà che vive la provincia di Torino.”
Così ha preso parola la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino che durante la conferenza ha aggiunto: ” Sono convinta che amministratori e piccoli imprenditori debbano essere accompagnati all’approccio del libro che stiamo presentando, anche per affrontare progetti europei a cui noi dobbiamo guardare.”Hanno inoltre discusso e preso parte alla conferenza Pier Paolo Peruccio (dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino), Giuseppe Pedone (amministratore delegato Deloitte & Touch Spa), Eugenio Puddu (partner Deloitte & Touch Spa) e Tania Re (cattedra Unesco Univesità di Genova).
Insomma una valida ed interessante presentazione quella di venerdì, avente l’intento di introdurre la formazione di giovani capaci di avere una visione nuova e diversa rispetto agli attuali problemi, così da dare il via alla vera leva del cambiamento.
Simona Pili Stella
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