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La Giustizia problema-chiave per la ripresa

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   Da quanto filtra dalle consultazioni del presidente del Consiglio Draghi ,appare che ogni gruppo tiri, come naturale, l’acqua al suo mulino anche se sono convinto che il Presidente  stia ascoltando tutti ,ma saprà decidere da  solo senza lasciarsi condizionare dalle pretese partitiche anche di gruppi che non sono affatto determinanti per la maggioranza come i grillini che andrebbero abbandonati al loro fallimentare destino ed irrimediabile declino.

C’è un punto sul quale sia  pare sia calato il silenzio ed è quello della Giustizia che necessita di riforme rapide e profonde che in primis limitino lo strapotere dei magistrati, riportandoli agli ambiti fissati dalla Costituzione. I magistrati hanno gravissime responsabilità nelle disfunzioni della Giustizia al pari dei ministri che si sono susseguiti, in particolare l’ultimo.
Il bubbone della lentezza che ha  una forte ricadute negative su tutto il sistema economico, la commistione tra politica e magistratura che mina  l’indipendenza dei giudici e induce sfiducia nei cittadini sono cose che devono finire. La deriva giustizialista del ministro uscente della Giustizia deve essere fermata ad ogni costo. Gente come Palamara che ha screditato una parte di magistrati che ottenevano incarichi non sulla base dei meriti, non va neppure più ascoltata in Tv  come fossero dei divi, ma nei tribunali come imputati. I giudici veri non devono fare politica perché non sono cittadini come gli altri, ma dei cittadini che hanno in mano la libertà e la dignità delle persone e hanno nelle loro mani le chiavi del carcere ,Se vogliono candidarsi ,devono prima dimettersi da magistrati e devono evitare le interviste che non riguardano le loro inchieste. Io ho conosciuto magistrati come Bruno  Caccia che lavoravano in silenzio nella più assoluta riservatezza e che pagarono con la vita la loro attività al servizio dello Stato. Quelli sono i modelli a cui guardare. La contiguità di certi giornalisti con certi magistrati deve finire, come le fughe di notizie e le intercettazioni a strascico che generano dei guariti vistosi ed irreversibili. Lo stesso CSM e il metodo della sua elezione (meglio il sorteggio) vanno cambiati profondamente. La giustizia civile deve accorciare i suoi tempi biblici che ne vanificano la  stessa funzione . La presunzione di innocenza sancirà dalla Costituzione non può essere una frase tra di circostanza, ma un principio inviolabile.
Solo una Giustizia che funzioni, può contribuire al rilancio dell’Italia che non ha bisogno di eredi dell’arcigno Borrelli che,  dopo tanta triplice  resistenza  e tanta equitazione,  ha diritto a riposare sereno come uomo austero e severo che merita anche nel dissenso il rispetto di tutti.
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