Truffa aggravata in danno della Regione Piemonte. La Guardia di Finanza di Torino sequestra un contributo di oltre 140.000 euro percepito indebitamente per lavori mai eseguiti.
L’operazione, denominata “Neve al Sole”, riguarda il sequestro del contributo di oltre 140.000 euro erogato dalla Regione Piemonte per l’esecuzione dei lavori finalizzati alla messa in sicurezza ed alla manutenzione degli impianti sciistici del Frais-Pian del Mesdì, ottenuto grazie alla presentazione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per lavori mai eseguiti.
La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dal Procuratore Aggiunto, Dr. Marco Gianoglio e diretta dal Pubblico Ministero, Dr. Mario Bendoni, della locale Procura della Repubblica, ha svolto un’approfondita attività investigativa, attraverso verifiche e riscontri documentali, nei confronti di una società di gestione delle installazioni sciistiche la quale, avvalendosi di una fattura per operazioni oggettivamente inesistenti ed una certificazione riportante dati e notizie non rispondenti al vero, aveva richiesto alla Regione Piemonte l’erogazione di un contributo finalizzato al mantenimento della sicurezza ed alla riqualificazione degli impianti sciistici.
La Legge regionale (n. 2 del 2009) che prevede norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi, consente, infatti, agli Enti pubblici, alle imprese ed agli Enti senza scopo di lucro, che siano proprietari o gestori di impianti a fune e piste da sci, di richiedere finanziamenti alla Regione Piemonte, finalizzati al mantenimento delle condizioni di sicurezza delle aree sciabili, nonché al potenziamento e alla riqualificazione del patrimonio impiantistico montano. Per conseguire tale erogazione, l’impresa interessata deve presentare una domanda, attestando di aver sostenuto una serie di spese finalizzate al raggiungimento di uno degli obiettivi specificamente descritti nel bando.
La domanda era stata presentata alla Regione Piemonte dal gestore degli impianti sciistici, nel 2018, allegando la fattura per operazioni oggettivamente inesistenti e l’asseverazione della loro esecuzione da parte di un professionista compiacente, al fine di dimostrare l’effettuazione dei lavori previsti dal relativo bando, ottenendo, nel 2019, l’erogazione del contributo per oltre 140.000 euro.
Nel corso delle indagini, i finanzieri della Compagnia di Susa hanno notato, nella contabilità della società di gestione, una fattura emessa nel 2018 e recante, quale oggetto, svariate prestazioni rese per la “revisione vita tecnica vs sciovia Pian Mesdì” che non poteva aver eseguito la società emittente in quanto priva delle necessarie competenze e dei mezzi adeguati. Il documento fiscale, peraltro, non era stato annotato né nel registro I.V.A. né nel libro giornale, ma era allegato alla domanda presentata dall’impresa alla Regione Piemonte per l’assegnazione del contributo finalizzato alla riqualificazione della sciovia del Frais-Pian Mesdì.
Successivamente all’avvenuto pagamento della citata fattura, effettuato per fornire una parvenza di liceità all’operazione commerciale, il gestore dell’impianto sciistico ha emesso, a sua volta e nei confronti della società emittente, una fattura di pari importo e recante quale oggetto una penale relativa alle citate prestazioni, così da giustificare contabilmente il rientro del denaro precedentemente elargito.
In realtà, i lavori erano stati eseguiti solo parzialmente, in modo da rendere comunque sicura la sciovia, ma per importi nettamente inferiori e, in parte, in economia.
Le Fiamme Gialle sono riuscite, dunque, a ricostruire l’intera vicenda, denunciando il gestore dell’impianto sciistico per l’emissione della fattura per operazioni inesistenti, utilizzata per giustificare il rientro del denaro corrisposto e potenzialmente idonea a far evadere le imposte all’asserito esecutore dei lavori, nonché, in concorso con quest’ultimo ed il professionista che ha emesso la certificazione relativa alla regolare esecuzione dei lavori, per truffa aggravata in danno della Regione Piemonte.
Al termine delle attività di controllo i finanzieri di Susa hanno sequestrato oltre 140.000 euro, corrispondenti al contributo illecitamente conseguito dall’impresa.
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