Venticinquenne nigeriano arrestato per tentata estorsione
Lunedì un cittadino contatta il 112 NUE riferendo di avere appuntamento nel pomeriggio con un
pusher. All’insolita dichiarazione dell’uomo segue il racconto di quanto accaduto nel corso della
mattinata.
Poco dopo essersi svegliato, questi si accorge che il suo cellulare è sparito. Dopo averlo cercato
inutilmente in casa, si rivolge ad i suoi familiari. Tra questi vi è il fratello, frequentatore saltuario
della sua abitazione nonché affetto da problemi di tossicodipendenza. L’uomo ammette di aver
impegnato il telefonino del fratello in cambio di una dose di sostanza stupefacente. A questo punto
la vittima decide di chiamare il pusher per tentare di riavere indietro il cellulare. Il pusher si dice
disposto a renderglielo al prezzo di 50 euro. I due raggiungono l’accordo e si danno appuntamento
davanti ad un bancomat in zona Barriera Milano, così che il proprietario del telefono possa
prelevare la somma utilizzando il codice pin annotato sul telefono.
A questo punto l’uomo si reca all’incontro, tenuto costantemente a vista dagli agenti della Squadra
Volante, e giunto nei pressi dell’istituto bancario telefona allo spacciatore. Tra le varie persone
presenti in quel momento, gli operatori individuano un soggetto pronto a rispondere alla chiamata.
Il pusher viene immediatamente bloccato e perquisito. Nella tasca della giacca viene ritrovato il
cellulare in questione, restituito al legittimo proprietario.
Il reo, cittadino nigeriano di 25 anni, è stato arrestato per tentata estorsione e denunciato sia per
detenzione di sostanza stupefacente, in quanto al momento della perquisizione gli agenti trovano
tra i suoi indumenti un ovulo contenente cocaina, sia per aver violato le misure contenitive da
Covid19.
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