Incredibile ma vero. Il municipio di Torino non sa quanti dipendenti ha. Soprattutto non sa cosa
fanno e non sa cosa potrebbero fare. Concretamente non esiste una pianta organica del
personale ed una relativa organizzazione del lavoro.
Centinaia di dipendenti pubblici con quota
cento andranno in pensione con legge Fornero e annessi. Risultato pratico, aumento del caos.
Caos organizzativo che si è sedimentato nel tempo tra leggi nazionali, normative vigenti che si
contraddicono e totale mancanza di direzione aziendale interna. Dai tempi
di Vaciago ( direttore generale) e Quirico ( ingegnere capo) non esiste più una vera e propria
cabina di regia. Forse ha pagato delle colpe Giuseppe Ferrari, per tutti Beppe, vice direttore
a vita. E’ stato declassato con la sola delega alle risorse umane. Dopo la defenestrazione di
Giordana era lui l’ astro nascente delle politiche sul personale in Municipio. Poi forse l’ inciampo dovuto all’ indagine su Pasquaretta, dopo sette ore di interrogatorio e relative
dichiarazioni spontanee. Effettivamente qualcosa l’ex portavoce della Sindachessa l’ avrà detto. Beppe Ferrari
eterno secondo. Dopo aver “servito” Castellani e Chiamparino sperava nella nomina da parte di
Fassino che gli ha preferito altri. Nella passata Giunta fungeva da coordinatore Beppe Borgogno,
capo di gabinetto del Sindaco e a suo tempo assessore al personale.
Oramai i pochi dirigenti apicali sono prossimi alla pensione. Giusto per non farsi mancare nulla
Torino è ancora in amministrazione controllata. Vitali le nuove 200 assunzione con concorsi. Ma
tutto è bloccato. All’ inizio erano solo previste figure amministrative. Comprensibilmente l’ associazione
sindacale dei tecnici si è lamentata. Per capirci gli operativi come geometri architetti od
ingegneri. Storicamente e quantitativamente ridotti sul totale, indispensabili per i servizi ai
cittadini.
L’informatica ha imposto una nuova organizzazione del lavoro anche in Comune. Difficile
orientarsi in questa matassa. Impossibile concretizzare in assenza di
pianta organica e così si brancola nel buio. Quindi alti funzionari interpellati dai sindacati
rispondono: noi arriviamo fino ad un certo punto. Per le scelte politiche rivolgetevi ai politici.
Armati di pazienza si rivolgono ai politici e che gli rispondono: siamo assolutamente con voi
lavoratori ma francamente non conosciamo la situazione e dunque non sappiamo che cosa fare. La matassa
si arena nelle nebulose delle stanze segrete della Sindachessa.
Chissà se l’ avessero avvisata prima di cosa comportava fare, lei che cosa avrebbe
scelto di fare.
Si dice che Sergio Chiamparino, per invogliare Piero Fassino ad accettare la candidatura
a Sindaco, avesse edulcorato le reali condizioni economiche. Il Lungo scelse in continuità l’
assessore al bilancio Gian Luigi Passoni bravo, competente e soprattutto conoscitore della
macchina comunale. Chiaretta, viceversa, sempre un po’ Naif: dilettanti allo sbaraglio.
Ora sindacati dei tecnici minacciano scioperi. Legittimo, ma ho paura sia inefficace per la mancanza
di interlocutori. Ovviamente la Sindachessa è gentilissima negli incontri con i sindacati, ma di fatto
non sa cosa fare.
Non sa cosa fare perché tirata per la giacchetta da più parti. Parti il più delle volte in contrasto
tra loro. Poche risorse, poche assunzioni e molti posti da coprire. Se ci fosse stata una pianta
organica il suo compito sarebbe stato facilitato. Ma non c’ è , almeno per ora e, presumo non
ci sarà . Chiara Appendino, su tutte le cose naviga a vista. Del resto non potrebbe farne a meno.
I non fatti, i non risultati lo stanno ( purtroppo ) a testimoniare. Lo dimostra ultimamente l’ accordo – non
accordo con gli antagonisti della cavallerizza. Prefetto e Lei hanno urlato ai quattro
venti vittoria per per l’accordo stipulato. Montanari ( ex vicesindaco) sorridente
e sornione : “visto che ci sono riuscito?”. Con il piccolo dettaglio che non è vero. Parte degli
antagonisti tiene duro e non sgombera. Che ci stanno a fare le forze dell ordine?
Un patrimonio dell’ Umanità in balia di quattro “artisti” quando va bene e delinquentelli per il resto.
Tali e legittimati proprio dalle
trattative incoraggiate e volute da Chiaretta che dovrebbe risolvere il problema del
personale del Municipio da Lei non amministrato. La vedo dura. La vedo durissima.
Patrizio Tosetto
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