Stupendo. L’incredibile è avvenuto: Lega e PD hanno votato insieme mettendo sotto i Pentastellati. Forse Radio Radicale avrà 3 milioni di euro e si salverà. Gli apprendisti stregoni ci cascano sempre facendo la figura degli allocchi
Dettagli, in confronto all’apertura di infrazione contro l’Italia. E lo sblocca cantieri si perde nei meandri tra Senato e Camera, mentre il Dibba dopo aver detto : esco dai pentastellati se fanno l’accordo con Salvini, ora dice che Salvini si è preso il peggio di Forza Italia. Avanti tutta. Anche quelli del PD non scherzano. Il Segretario dem Zingaretti ringrazia Luca Lotti per la sua autosospensione dal partito. Che cosa ci sia da ringraziare francamente ci sfugge. Luca Lotti si è sentito un novello Giulio Andreotti. Risultato finale sotto gli occhi di tutti: un disastro. Anche in questo caso bisognerebbe distinguere tra responsabilita’ penali e responsabilità politiche. Facendo un calderone unico si facilitano considerazioni fin troppo partigiane. Con comportamenti simili in tutte le parti politiche: l’altro è sempre colpevole e l’amico è sempre innocente. Gestione del potere disinvolto. Ma è sempre stato così. Vietato stupirsi. La renziana rottamazione non era voglia di cambiamento ma di sostituzione. Sempre come diceva il Divo Giulio, il potere logora chi non ce l’ha. E come non si fa a non ricordare la canzone di Giorgio Gaber … qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona. Ma Andreotti era intelligente, almeno. Materia che ultimamente scarseggia. Anche il PD locale non si fa mancare nulla. Dopo la sconfitta il Chiampa annunciava: mi dimetto e non faccio più politica. Non ho più nulla da dire. Praticamente: ci avete creduto? Ma io scherzavo! Rimane al suo posto. Con il segretario dem Furia che non sa che pesci prendere, mentre Gariglio benedice Avetta capogruppo e tutti e due sostengono che non conoscono un certo Luca Lotti. Strano modo del PD per volere riprendere quota. So’ ragazzi. Che poi, che cosa si vuole da Furia? Non ha neanche un rimborso spese e se non ci fosse l’Università non camperebbe. Sonnacchiosa direzione Pd con Salizzoni che ritorna al suo intelligente isolamento. Almeno ci ha tentato ma (ad oggi) non sa che cosa farne delle 18mila preferenze. Intanto la giunta regionale c’ è. E come da copione il vice di Cirio è un leghista. Solo Tronzano e Rosso di Torino. Tutti gli altri rigorosamente dalle Province. Effettivamente questa Regione Torino centrica ha stufato. Brillante Cirio con Roberto Rosso, si inventa un assessorato di poco peso come rapporti con il Consiglio ecc. Cosa farà? Vedo gente faccio cose. Decisamente più impegnativo quello di Andrea Tronzano. Lavoro e Bilancio. Uno di quegli assessorati dove lasci il segno ad una sola condizione: se conosci bene la materia e lavori tanto. Tronzano conosce bene la materia ed è un lavoratore indefesso. Calcisticamente parlando Forza Italia 3 Fratelli d’Italia 1. Ma Roberto Rosso si accontenta. Dieci anni fa era fuori da tutto. Da un po’ è ritornato in auge. Non è cosa da poco. E per il Leghista Allasia la presidenza del Consiglio. Con Carossa che dall’alto di Cavoretto osserva e suggerisce. Il geometra fondatore della Lega Nord fa il Cincinnato. Dispensa consigli . E la prima scelta è stata fatta. Il prossimo anno la Regione togliera’ il patrocinio al Pride . Ci pensa Chiara Appendino nel difendere la manifestazione. Brava! Sempre più sola. Quelli di sinistra l’hanno mollata e pure quelli di destra pentastellati hanno fatto che votare Lega. E poi altra comunicazione giudiziaria per le fatture pagate all’ex addetto stampa transitato dalla ministra Castelli, a settembre sotto processo per diffamazione. So’ ragazzi pure loro. Ma eccoci alla novità di un torinese nominato da Zingaretti in segreteria nazionale. Onorevole e professore Andrea Giorgis. Amico del fine intellettuale e politico Gianni Cuperlo soprattutto pupillo di Gustavo Zagrebelski, insigne giurista professore emerito e Presidente della Corte Costituzionale. Il Toscanaccio ( Renzi ) l’aveva apostrofato come il parruccone perché fieramente anti riforma costituzionale. Da lì comincio’ inarrestabile la discesa del piccolo Peronista di Provincia (sempre Renzi). Andrea Giorgis tentò invano di mediare ma poi si adeguo’ votando e facendo votare no al referendum. In verità non gioi’ con D’Alema e soci ma sapendo aspettare (forse) é arrivato il suo momento di fare il numero uno assoluto in qualche carica, ad esempio il sindaco di Torino. Vedremo. Intanto Renzi si prende in carico Lotti e Zingaretti in carico Andrea Giorgis. Esultano molti del PD : nessun renziano in segreteria nazionale. Non ne sarei cosi sicuro. Qualche agente all’ Avana ci può essere sempre. Ad oggi è difficile una scissione, neppure Calenda vuole mischiarsi con il Toscanaccio. Solo una cosa potrebbe produrre chiarezza tra le forze politiche e nelle forze politiche: elezioni anticipate. Nessuno si sente pronto nell’affrontare un rischio carico di incognite. Aspettiamo le conclusioni delle trattative con l’Europa . Anche qui con una sola certezza: trattato Conte e Tria, Salvini e Di Maio non conteranno nulla. Se poi Tajani verrà riconfermato Merkel o Letta avranno un ruolo Europeo e per Cip (Salvini) e Ciop (Di Maio) sarà sconfitta su tutta la linea.
Patrizio Tosetto
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