A Camera un percorso di educazione alla fotografia

NEW DOCUMENTARY PRACTICES – FUTURES 2025

UN PERCORSO DI EDUCAZIONE ALLA FOTOGRAFIA

CON GLI ARTISTI

OLIVER FRANK CHANARIN E LORENZO VITTURI

Dal 2 al 5 dicembre

due workshop con i fotografi

per quattro giorni di incontri, lectures e talk

 NEW DOCUMENTARY PRACTICES – FUTURES 2025 è un percorso di educazione alla fotografia che si terrà a CAMERA Torino dal 2 al 5 dicembre 2025, rivolto a giovani artisti, curatori e appassionati di fotografia e linguaggi visivi.

Il 2 dicembre si inizia con un panel aperto al pubblico alle ore 18 che vedrà il curatore del progetto, Giangavino Pazzola, presentare la sua ricerca sulle Nuove Strategie Documentarie, in dialogo con la fotografa Marina Caneve. Si prosegue, il 3 e il 4 dicembre con i due workshop tenuti da Oliver Frank Chanarin e Lorenzo Vitturi. I fotografi saranno inoltre protagonisti di un talk aperto al pubblico previsto il 4 dicembre alle 18.30.

Il format NEW DOCUMENTARY PRACTICES mira a incrementare le competenze professionali e il network dei partecipanti al workshop e ad allargare la partecipazione attiva delle varie tipologie di pubblici alla fotografia contemporanea attraverso un programma strutturato.

L’attività si inserisce inoltre all’interno del programma pensato per FUTURES – la rete internazionale per la promozione della fotografia contemporanea di cui CAMERA è il punto di riferimento in Italia. Questo filone di ricerca permette all’istituzione torinese di compiere una mappatura dei principali protagonisti e protagoniste della fotografia contemporanea emergente in Europa.

I due workshop ruoteranno intorno agli usi innovativi del linguaggio fotografico, orientato all’ideazione di storie e di immaginari inediti che derivano dalla messa in discussione delle modalità tradizionali di approccio al genere documentario e dall’invenzione di altri criteri per interrogare la realtà. A seconda della propria scelta tra i due workshop, ogni partecipante potrà immergersi così nell’esperienza che più lo ispira.

Nel workshop Ama il peccatore, odia il peccato con Oliver Frank Chanarin, si lavorerà a stretto contatto con l’artista per combinare fotografie, parole e codici informatici. Verranno prese in esame le diverse modalità con le quali la produzione e la circolazione delle immagini sono state radicalmente trasformate nell’era digitale, dando vita al riutilizzo e ricombinazione di immagini autoprodotte, trovate e fotografie d’archivio per creare una nuova opera meccanica collettiva che sarà esposta alla fine del workshop.

Nel workshop Tra fotografia e scultura con Lorenzo Vitturi, invece, gli studenti saranno coinvolti in un processo multidisciplinare che sfida la bidimensionalità della fotografia per abbracciare un’ibridazione di questa con la scultura. Ogni partecipante verrà accompagnato in passeggiate urbane e sarà incoraggiato a sperimentare utilizzando materiali raccolti durante queste esplorazioni. Assemblando questi elementi in forma scultorea, i partecipanti al workshop dovranno poi trasformare forma e senso di questi per integrare il tutto in una propria personale narrazione visiva. I lavori finali rifletteranno tale approccio, combinando risultati visivi con sculture e installazioni effimere.

Il programma si rivolge a giovani autori e autrici appassionati alla fotografia e all’arte – provenienti non solo da percorsi formativi in Accademie di Belle Arti e Scuole di Fotografia italiane e straniere, ma anche in scuole di formazione in Scienze Sociali, Architettura e Discipline Artisticheintenzionati ad esplorare le molteplici opportunità dello storytelling, dalle modalità di progettazione di narrazioni fittizie e reali, dall’uso della fotografia combinato con altri media.

Le posizioni aperte per le iscrizioni dei partecipanti ai workshop sono venticinque al costo ognuno di 300 Euro iva inclusa.

Nel caso giungano candidature in numero superiore alla disponibilità di posti, CAMERA si riserva di valutare l’adeguatezza dei profili e di effettuare, a suo insindacabile giudizio, eventuali selezioni.

Per informazioni: didattica@camera.to

Per scaricare il programma e il modulo di iscrizione: www.camera.to

NEW DOCUMENTARY PRACTICES – FUTURES 2025

Dal 2 al 5 dicembre 2025

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, via delle Rosine 18, Torino

Martedì 2 dicembre

Nuove Strategie Documentarie. Una ricerca

ore 18:00

Giangavino Pazzola presenta, in dialogo con la fotografa Marina Caneve, il progetto di ricerca Nuove Strategie Documentarie che è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, un’iniziativa della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura italiano.

Partner FUTURES Foundation Amsterdam, Fotodok Foundation Utrecht e CAMERA Centro Italiano per la Fotografia.

Mercoledì 3 e giovedì 4 dicembre

Workshop con Oliver Frank Chanarin: ama il peccatore, odia il peccato

Workshop con Lorenzo Vitturi: tra fotografia e scultura

ore 10:00 – 13:00 e 14:00 – 17:00

Giovedì 4 dicembre

Hybrid Visions: The Language of Documentary Practices Today / Visioni ibride: il linguaggio delle pratiche documentarie oggi

ore 18:30

Talk, in inglese, con Oliver Frank Chanarin e Lorenzo Vitturi insieme al direttore artistico di CAMERA François Hébel e il curatore Giangavino Pazzola.

Venerdì 5 dicembre

Finalizzazione dei workshop e sessioni di restituzione

ore 10:00 – 13:00 e 14:00 – 17:00

APPROFONDIMENTI

Workshop con Oliver Frank Chanarin: ama il peccatore, odia il peccato

I partecipanti lavoreranno a stretto contatto con l’artista per combinare fotografie, parole e codici informatici al fine di creare una serie di strane macchine. Il workshop prende le mosse dalla frase biblica “ama il peccatore, odia il peccato”. Attribuita al santo del VI secolo Agostino, questa sequenza di parole può essere invertita – ama il peccato, odia il peccatore – per capovolgerne il significato. In questo workshop ci saranno molti giochi di parole assurdi. L’installazione innovativa di Oliver Frank Chanarin, “Apparatus”, funge da utile introduzione ai temi del workshop. “Apparatus” è costituito da un robot realizzato dall’artista che appende e riattacca un archivio fotografico in continua evoluzione per tutta la durata della mostra. Funzionando secondo un algoritmo imperscrutabile, la macchina seleziona e giustappone immagini da oltre un centinaio di opere incorniciate conservate in pile sul pavimento della galleria. Appropriandosi del linguaggio dell’automazione, la macchina estrae e raccoglie, trattando le singole opere d’arte come oggetti da elaborare, valutare, ordinare, esporre e conservare, trasformando così lo spazio in qualcosa che a volte assomiglia più a una fabbrica che a una galleria. In questo workshop verranno presi in esame i modi in cui la produzione e la circolazione delle immagini sono state radicalmente trasformate nell’era dell’algoritmo. I partecipanti saranno liberi di utilizzare e combinare qualsiasi tipo di fotografia – immagini trovate, immagini d’archivio o immagini proprie – per creare una nuova opera meccanica che sarà esposta insieme alla fine del workshop.

Workshop con Lorenzo Vitturi: tra fotografia e scultura

Lorenzo Vitturi è da sempre interessato al rapporto tra fotografia e scultura, tra ciò che è materiale e ciò che è effimero, e ai diversi modi di tradurre visivamente questa tensione. Come ci relazioniamo con il cosiddetto mondo inanimato? In che modo possiamo creare una narrazione visiva utilizzando oggetti trovati e materiali di scarto? Quali strategie possono essere impiegate per dare nuovi significati a questi materiali, concentrandosi sulle storie e sui valori che essi portano con sé? E quali implicazioni concettuali derivano da questo processo? Queste sono alcune delle domande che l’artista vorrà affrontare durante il workshop. L’obiettivo del workshop è coinvolgere gli studenti in un processo multidisciplinare che metta in relazione la fotografia con la scultura. Per sottolineare l’importanza del processo creativo, i partecipanti saranno incoraggiati a utilizzare principalmente materiali raccolti e riciclati, che dovranno essere trasformati e integrati nella loro narrazione visiva. I lavori finali rifletteranno questo approccio, combinando risultati visivi con sculture e installazioni effimere. L’esplorazione si baserà sul contesto urbano di Torino, con particolare attenzione al quartiere di San Salvario, una zona vivace e multietnica in cui coesistono comunità diverse. Attraverso ricerche sul campo, osservazioni e incontri all’interno di questo territorio, gli studenti esamineranno come i materiali circolano, si accumulano, vengono utilizzati, scartati o riutilizzati nella vita quotidiana. Confrontandosi con le storie stratificate e le trame culturali di San Salvario, saranno incoraggiati a riflettere su come l’ambiente urbano e le sue dinamiche sociali possano influenzare i processi artistici. Il workshop inviterà i partecipanti a considerare come la materia e il territorio si influenzino reciprocamente e come i materiali raccolti in situ possano diventare portatori delle narrazioni racchiuse in questo quartiere unico nel suo genere.

APPROFONDIMENTI

Oliver Frank Chanarin (Londra, 1971) è un artista che lavora principalmente con la fotografia ed è vincitore del prestigioso Image Vevey Photography Grant 2024. La sua pratica artistica, di ampio respiro, è caratterizzata da un’apertura alla sperimentazione e alla collaborazione. Pur nascendo dalla fotografia e da un approccio critico al fotogiornalismo, il suo lavoro culmina in diversi media, tra cui libri, installazioni, robotica e fotografia. Chanarin ha studiato Intelligenza Artificiale all’università e ha ricoperto la carica di professore di fotografia alla Hochschule für bildende Künste (HFBK) di Amburgo (2016-2022). Chanarin è anche membro fondatore del programma di master in fotografia presso la Royal Academy of Art (KABK) nei Paesi Bassi. È uno dei due membri del duo Broomberg & Chanarin, le cui opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui Centre Pompidou – Parigi, Tate Modern – Londra, MoMA – New York, Stedelijk – Amsterdam, Jumex – Città del Messico, Victoria and Albert Museum – Londra, The Eye – Amsterdam, Art Gallery of Ontario, Cleveland Museum of Art e Baltimore Museum of Art. Tra i premi ricevuti figurano il Deutsche Börse Photography Prize (2013) per il progetto War Primer 2, l’ICP Infinity Award (2014) per il progetto Holy Bible e l’Arles Photo Text Award (2018).

Lorenzo Vitturi (Venezia, 1980) lavora nel campo della fotografia, della scultura e dell’installazione. Dopo la sua esperienza come scenografo cinematografico, Vitturi costruisce scenografie temporanee e sculture effimere, in studio e in loco, utilizzando sia materiali organici che artificiali. Partendo da specifiche località geografiche e dall’incontro con le comunità locali, il suo lavoro esplora le economie informali e la fusione di culture diverse, concentrandosi sul movimento di oggetti e persone in un mondo globalizzato. Tra le recenti mostre personali ricordiamo EARTH. Foundation, Verona (2024); Fondazione MAST – Foto Industria, Bologna, (2021); Centre Photographique Rouen Normandie (2021), FOAM Museum, Amsterdam, (2019); The Photographers’ Gallery, Londra (2017), Contact Gallery, Toronto (2015) e CNA Centre National de l’Audiovisuel, Lussemburgo (2014). Vitturi ha inoltre partecipato a mostre collettive al MAXXI di Roma, al Centre Georges Pompidou di Parigi, al Palazzo Reale e alla Triennale di Milano, al BOZAR di Bruxelles, al K11 Art Museum di Shanghai e al Barbican Centre di Londra.

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