“I valori del passato in un chiaro progetto per il futuro”
Nel weekend del 15 e 16 novembre 2025, al Teatro di Treviglio (BG), centinaia di persone
provenienti da 54 province del Nord e fino a Marche e Umbria si sono riunite per il Congresso
Fondativo di Patto per il Nord. Due giornate cariche di entusiasmo, emozione e voglia di ricostruire
una comunità politica basata su valori mai dimenticati e mai traditi.
Il Congresso ha mostrato il volto di un movimento nuovo, concreto e determinato a riportare al
centro il territorio, contro una politica nazionale percepita come distante e orientata ad
assistenzialismo e clientelismo. È stato sottolineato come il Nord, motore economico del Paese, sia
stato spesso penalizzato da scelte discutibili, come lo sperpero di 14 miliardi per il Ponte sullo
Stretto o l’assunzione di ulteriori 369 forestali in Sicilia.
Il cambiamento, secondo Patto per il Nord, deve partire dal basso, dai Comuni e dai territori, per
costruire uno Stato Federale moderno, ispirato ai modelli svizzero e tedesco.
L’intervento di Paolo Grimoldi
Il Congresso ha eletto Paolo Grimoldi Segretario Politico di Patto per il Nord. Nel suo intervento ha
dichiarato:
“Non siamo qui per ricordare ciò che eravamo, ma per decidere chi vogliamo essere a partire da
domani. Il Nord produttivo non può più aspettare: da oggi torna ad avere una voce politica chiara,
concreta, legata ai nostri territori e alle persone che ogni giorno fanno funzionare questo Paese.”
E ha aggiunto:
“Non siamo gli ‘ex’, non siamo nostalgici e non siamo una costola di nessuno. Siamo Patto per il
Nord: un partito nuovo, ma l’unico che nasce dai Comuni, dai sindaci, dagli amministratori locali,
dalle imprese e dalle famiglie del Nord.”
Grimoldi ha ribadito che il movimento dialogherà con tutti, ma:
“Non siamo la branca di nessuno, rimaniamo soli!”
E ha concluso:
“Vogliamo stare nelle piazze, nelle aziende, nei municipi. Vogliamo essere il partito che parla con
chi lavora e che porta in politica le istanze vere, non slogan.”
Ospiti e partecipazioni
Alla due giorni hanno preso parte anche rappresentanti di altre forze politiche, tra cui:
Michele Boldrin (Ora!), Luigi Marattin (PLD), Alessandro Sorte (FI), Marco Osnato (FdI),
Giuseppe Benedetto (Fondazione Einaudi), Emilio Del Bono (Pd), Benedetto Della Vedova
(+Europa), Marco Rizzo (DSP), e Filippo Lombardi (già parlamentare svizzero).
In totale, 65 relatori si sono alternati sul palco, rappresentando tutte le regioni del Nord.
Per il Piemonte è intervenuta la delegazione guidata da Renato Walter Togni, affiancato dai referenti
politici provinciali.
Le Mozioni del Piemonte
Il Piemonte ha presentato 10 mozioni, affrontando temi come:
• difesa delle culture locali
• contrasto all’immigrazione illegale e alla criminalità
• sicurezza e legalità
• riforma e snellimento della burocrazia sanitaria
• riconoscimento della Disabilità come condizione autonoma
Togni ha posto particolare attenzione a 3 mozioni da trasformare in Proposte di Legge di Iniziativa
Popolare:
1. Caro bollette energetiche
2. Detassazione delle pensioni da lavoro
3. Reclutamento del personale scolastico su base regionale
Nel suo intervento ha affermato:
“…tutti noi siamo chiamati a un’impresa storica (…) per risvegliare le coscienze dei cittadini delusi
e apatici. Se ormai l’astensionismo è oltre il 50%, un motivo ci sarà! Il nostro compito è far capire
che si può cambiare rotta.”
E ha concluso:
“La regola delle 3 C: Concretezza, Coerenza e Credibilità. (…) NOI e SOLO NOI, con la nostra
faccia pulita e la schiena diritta, siamo quelli che non abbiamo MAI cambiato idea e la coerenza ci
premia.”

