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Un’ottima annata: la vendemmia 2025 per il Barolo delle colline Unesco

Barolo, 14 ottobre 2025

Bilancio estremamente positivo per la vendemmia 2025 tra le vigne delle colline Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Nove produttori — Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti
riuniti nell’associazione Deditus dal 2011 per valorizzare un’eccellenza: il Barolo.
Un lavoro quotidiano di passione che quest’anno ha dato grandi frutti e promette di essere ricompensato da un’ottima annata.
Il buon clima estivo e le grandi riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno infatti permesso alle piante di crescere in piena forma e in perfetto equilibrio fino alla vendemmia.
Dal punto di vista climatico, le esperienze maturate nelle annate più difficili hanno consentono di affrontare le fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo costante di migliorare la qualità dei vini.
L’annata 2025 è iniziata con un germogliamento anticipato del Nebbiolo, rapido e regolare, un anticipo fenologico che si è mantenuto per tutto il corso della stagione.
L’inverno precedente, mite ma ricco di pioggia, ha garantito eccellenti riserve idriche per affrontare al meglio la calda estate 2025, caratterizzata da una seconda ondata di caldo africano. Tra fine luglio e metà agosto le temperature massime hanno sfiorato i 40°C.
Questo è stato il momento decisivo dell’annata, poiché le piante hanno affrontato uno stress intenso al quale hanno potuto resistere grazie a una buona dotazione idrica accumulata negli strati del terreno utili all’apparato radicale ed a strategie mirate di gestione del vigneto: apporto di sostanza organica al terreno tramite ammendanti e sovescio, gestione attenta della chioma evitando sfogliature eccessive, mantenimento della cotica erbosa negli interfilari per ridurre la temperatura del suolo.
Il mese di settembre, asciutto e stabile, con gli ultimi 20 giorni con giornate di grande luminosità ed escursione termica  notevole tra notti fredde (da8 a 10°C) e giorno miti 20-22°C ha offerto condizioni ideali per la maturazione del Nebbiolo, favorendo una concentrazione equilibrata di zuccheri e aromi, con gradazioni alcoliche mai eccessive. Con queste condizioni climatiche I vigneti di Nebbiolo nelle Langhe hanno raggiunto per primi la piena maturità tecnologica e fenolica che si traduce in una lenta e completa maturazione dei tannini quindi di altissima qualità , con uve dall’equilibrio straordinario.
Un risultato agevolato anche da un carico produttivo contenuto, dovuto principalmente a una scarsa fertilità delle gemme già osservata in primavera. Il clima particolarmente caldo ha permesso al Nebbiolo di completare la maturazione senza stress particolari.
Le uve raccolte presentano condizioni ottimali, sia sotto il profilo sanitario sia in termini di parametri analitici. La raccolta, molto ben cadenzata vigna per vigna, lascia prevedere la formazione di bouquet complessi e vini di grande longevità ed eleganza.
Per quanto concerne la quantità, le stime fatte durante la raccolta indicano una produzione leggermente inferiore rispetto alla media, ma con una qualità indiscutibile.
Come sottolinea Gianni Gagliardo, Presidente dell’associazione Deditus«Le caratteristiche riscontrate in questa vendemmia preannunciano vini di grandissima qualità, con ottime prospettive di maturazione e affinamento. Le uve hanno raggiunto gradazioni alcoliche corrette e un equilibrio ideale tra freschezza e componenti polifenolici, ben estraibili e armonici. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo».
Oggi il Barolo esprime appieno il suo potenziale di eleganza, struttura e profondità. Le famiglie storiche riunite in Deditus condividono la missione di promuovere un profilo di Barolo autentico e riconoscibile, fondato su tradizione, conduzione familiare e vigneti di proprietà, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e della terra che lo genera. È un modello produttivo che tutela l’identità storica del Re dei Vini e la rinnova con dedizione e coerenza.
Il Mondo del Vino sta attraversando una fase di trasformazione profonda. I consumatori mostrano oggi maggiore attenzione verso uno stile di vita salutare, scelte di consumo consapevoli e prodotti di valore reale. In questo contesto, sostenibilità, trasparenza e autenticità sono elementi imprescindibili.
La zona del Barolo può contare su una unicità varietale e territoriale straordinaria, su paesaggi iconici e su un legame profondo tra vino e cultura, che continuano a conquistare i mercati internazionali.
L’enoturismo in Langa Roero e Monferrato, diventate zone Unesco dal 2014, è in costante crescita e sta diventando un punto di forza solido rispetto ad altre zone vitivinicole del mondo in quanto la concomitanza di paesaggi naturali straordinaria per un turismo green unita con  grandi denominazioni come il Barolo e il Barbaresco, l’ospitalità di alto livello, il tartufo d’Alba e la grande ristorazione fanno di questo territorio un “unicum”.
Le vendite restano solide, le bottiglie si vendono: i consumatori comprendono e apprezzano ciò che viene offerto.
si tratta di perseguire una crescita sostenibile, capace di garantire stabilità e benessere futuro.
Come un antico detto Piemontese “meglio poco e buono che tanto e mediocre”.
Associazione Deditus conferma il proprio ruolo di luogo di confronto, riflessione e coesione tra le famiglie produttrici, custodi del Barolo e delle sue colline Unesco.
Deditus
Deditus è l’associazione nata nel 2011 che raccoglie l’esperienza e l’incondizionata dedizione al Barolo di famiglie storiche produttrici della denominazione: Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Vietti.
Mission dell’associazione Deditus è quella di identificare e promuovere un profilo di Barolo con caratteristiche distintive, basate su tre principali cardini: tradizione, vigneti di proprietà e famiglia.
Ed ecco alcuni commenti ” integrali ” dei produttori di Barolo ….

Alberto Gagliardo – Poderi Gianni Gagliardo

Per la Poderi Gianni Gagliardo la 2025 è stata un’annata viticola che oggi possiamo definire strepitosa. Annata che è iniziata con germogliamento anticipato su nebbiolo ma veloce e regolare, anticipo fenologico che si è poi mantenuto per tutto il corso dell’annata. Il buon clima estivo e le ottime riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno fatto sì che le piante volassero letteralmente in piena forma ed in grande equilibrio fino alla vendemmia. Il clima autunnale con tempo soleggiato e marcata escursione termica hanno permesso una maturazione fenolica pressoché perfetta con uve dal grande equilibrio e tannini di altissima qualità. 
Le prospettive per il futuro sono ovviamente molto positive, le conoscenze maturate nelle annate più difficili ci permettono oggi di affrontare queste fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo di migliorare sempre la qualità dei nostri vini.
 
 

Alberto Cordero – Cordero di Montezemolo

Il Mondo del Vino è in una fase evolutiva, evidente a tutti gli operatori del settore. Consumi più cauti, diete più salutari e attenzione al reale valore dei prodotti sono il fulcro di questo cambiamento. Gestione prudente del portafogli, sostenibilità, contenuti validi della narrazione sono, di conseguenza, elementi da considerare con riguardo. La nostra zona, per fortuna, gode di unicità varietali, di forte identità del territorio con la tradizione, di paesaggi e storie che colpiscono il cuore dei consumatori. Siamo fortunati e pertanto una crisi forte e sconvolgente non la stiamo vivendo come altre zone, le vendite magari sono rallentate e la crescita si è stabilizzata, ma le bottiglie si vendono, i consumatori comprendono ciò che si offre; ma “non è tutto oro ciò che luccica”, non bisogna credere di essere indenni ai cambiamenti del mercato. È necessaria un maggior consapevolezza dei propri mezzi e soprattutto dei propri fini. Tra istituzione e produttori ci vuole dialogo per capire che limite porsi e quale condotta adottare per evitare di farsi prendere dalla smania di crescere perennemente e senza strategia a lungo termine. Non vuol dire chiudere tutto e bloccare ogni opportunità di crescita, che sarebbero scelte dannose per le ambizioni ed i sogni di molti, soprattutto dei più giovani, ma vuol dire avere maggior consapevolezza dei tempi che questa terra, queste persone e il mercato stesso necessita ed esige, per garantire stabilità e benessere futuro: il vecchio detto “meglio poco e buono che tanto e mediocre” più che mai deve essere la fonte di ispirazione delle scelte di tutti noi produttori nei prossimi anni. Sono molteplici gli aspetti da considerare ed è opportuno sentire più campane. Anche per questo un’associazione come Deditus è utile per creare confronto e riflessione tra i produttori.

Zvonimir Jurkovic – Poderi Einaudi

“La vendemmia si distingue per la grande qualità delle uve che, in poche altre occasioni, sono state così sane e perfettamente mature, ma anche per la produzione più bassa.
Ciò, ha garantito un elevato sviluppo di zucchero (fruttosio), phed acidità totale molto equilibrate.
Le fermentazioni sono al momento reattive e veloci, ed i colori intensi. Il quadro complessivo della situazione porta a pensare che otterremo vini estremamente complessi, strutturati ed adatti a durare nel tempo; ma anche ricchi di eleganza, e bevibilità immediata.”

Eugenio Palumbo – VIETTI

Come azienda abbiamo vigne in diversi territori del Piemonte, dai Colli Tortonesi, nell’astigiano, all’albese. I primi riscontri della vendemmia 2025 ci hanno fatto capire che c’è una maturazione completa in tutte queste zone e di conseguenza i vini hanno un grande equilibrio ed espressione varietale fin dai primi giorni di vita.

Stefano Chiarlo – Michele Chiarlo

La vendemmia 2025 dell’uva Nebbiolo da Barolo si presenta come una grande annata leggermente anticipata, scarsa in quantità ma con caratteristiche climatiche che la fanno annoverare tra le grandi annate classiche.
Questo perché dopo un inizio vegetativo precoce e una primavera piovosa vi è stata una lunga estate con periodi caldi intervallati da qualche episodio piovoso, mai estremo, che non ha mai portato la vite in stress idrico.
Negli ultimi 20/25 giorni a ridosso della vendemmia si sono verificate rare condizioni climatiche con un fine settembre con temperature diurne estive e grandi escursioni termiche notte giorno (più di 12/14 gradi di differenza) con giornate asciutte e luminose che hanno consentito una lenta e ricca maturazione dei tannini e la formazione di precursori degli aromi; fattori che solitamente concorrono per la formazione di bouquet complessi e vini di estrema longevità ed eleganza. Anche le gradazioni alcoliche ottime, mai esagerate ed in perfetto equilibrio con acidità e PH.

Lorenzo Scavino – Azelia

La vendemmia 2025 è stata la 46esima di mio padre e la 105esima della nostra azienda. Ne siamo veramente orgogliosi. Anche perché si è rivelata eccellente. Un ritorno all’equilibrio ed alle condizioni ideali sia dal punto di vista meteorologico che da quello della maturazione dell’uva. Dopo una primavera con condizioni climatiche variabili, e pigne abbondanti, l’estate è stata molto lunga, regolare, calda con alcuni picchi, ma non eccessivamente, con notti fresche. Settembre è stato asciutto, stabile, proprio come idealmente sarebbe utile per la maturazione del Nebbiolo.  La concentrazione di zuccheri e aromi è importante, con gradazioni alcoliche mai eccessive . Abbiamo raccolto le uve con un grado di sanità massimo.
Le rese per la maggior parte delle varietà si sono rivelate leggermente più basse, ma di questo non ce ne lamentiamo siccome la concentrazione dell’uva è maggiore. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo. Riguardo ai mercati, la situazione è complicata e multifattoriale. Tutti i fattori di incertezza sono esterni: tensioni internazionali, guerre, dazi, frammentazione dei mercati. Ciononostante, stiamo assistendo ad un turismo in Langa sempre in crescita, con appassionati che arrivano in vista da tutto il modo, con entusiasmo sempre più fresco.
Noi continuiamo ad investire nella nostra regione, stiamo infatti completando la costruzione dell’espansione della nostra cantina ipogea. Un progetto di quasi 10 anni siccome, essendo a Castiglione Falletto, in piena zona core UNESCO, abbiamo atteso i permessi dalla commissione per circa 4 anni, ed ora siamo quasi al quarto anno di costruzione. La nuova struttura ci permetterà di lavorare con più agilità, migliorando la nostra logistica. La produzione rimarrà invariata, non intendiamo aumentarla ma focalizzarci sempre di più sulle nostre nostre quantità di nicchia.
 

Claudio Pirra – Pio Cesare

La vendemmia 2025 si è rivelata un’annata impegnativa dal punto di vista climatico ma affrontata con successo grazie a una gestione agronomica precisa e mirata. Dopo un inverno mite ma molto piovoso, che ha permesso al terreno di accumulare buone riserve idriche, l’estate è stata particolarmente calda, con temperature elevate e precipitazioni scarse. Questo ha sottoposto le viti a uno stress significativo, mitigato però da pratiche agronomiche avanzate come la gestione equilibrata della chioma, il mantenimento dell’erba tra i filari, l’uso di reti antigrandine e l’apporto di sostanza organica al suolo.
La maturazione delle uve è stata accelerata dalle alte temperature, portando a una vendemmia anticipata per molte varietà. Il Nebbiolo, in particolare, ha raggiunto una piena maturazione fenolica anche in vigneti ad alta quota, come quello di Cissone a 600 metri, segno che l’altitudine può rappresentare una risorsa importante per il futuro. Nonostante la produzione sia stata ridotta, la qualità delle uve è stata eccellente, con vini bianchi dotati di struttura e freschezza e vini rossi già molto colorati, equilibrati e promettenti in termini di longevità. Il produttore parla chiaramente di “tutti gli ingredienti per una grandissima annata”.
Lo sguardo dell’azienda è rivolto anche al futuro, con l’ampliamento della cantina ad Alba per migliorare l’efficienza e un’attenzione crescente verso i vini bianchi, su cui si investe da tempo. Si prosegue inoltre con nuovi impianti in Alta Langa per adattarsi al cambiamento climatico e osservare comportamenti vegetativi più lenti, simili a quelli del passato. L’azienda sta adottando tecnologie innovative in vigneto, come l’utilizzo di raggi UV per rinforzare le difese naturali delle piante, e portando avanti una selezione attenta di cloni, portainnesti e pratiche agronomiche più sostenibili.
Dal punto di vista commerciale, il mercato italiano sta mostrando segnali di ripresa, mentre negli Stati Uniti le vendite restano buone, anche se l’effetto dei dazi è ancora incerto. Più problematica la situazione in Asia, mentre si registra un crescente interesse da parte di mercati meno tradizionali come Francia, Sud Africa, Sud America e altri paesi europei. L’enoturismo è in forte espansione e l’azienda punta a valorizzarlo offrendo ai visitatori l’opportunità di degustare non solo annate recenti, ma anche vecchie annate di Barolo, Barbaresco e Chardonnay, per raccontare a fondo la ricchezza e il potenziale del territorio.
 

Gianluca Torrengo – Prunotto

I Baroli dell’annata 2025 sono sicuramente un’ulteriore dimostrazione che la vite è una pianta estremamente robusta e forse è una di quelle che meglio si adatta agli estremi climatici degli ultimi anni. Enologicamente, si può anticipare che i Baroli 2025 hanno profumi molto interessanti, con una componente floreale evidente. Un’abbondanza di polifenoli rende il colore pieno e profondo. Corpo: la solita evidente tannicità del Barolo ma con tannini dolci, armoniosi e molto piacevoli. Si può affermare che, ad oggi, sono vini ricchissimi ma con le varie componenti in equilibrio. È sicuramente una bellissima annata ma è prematuro dire se potrà diventare una grande annata.
 

Luca Sandrone – Sandrone

Un’ annata in cui fioritura ed invaiatura sono avvenuti in una finestra temporale molto stretta grazie a condizioni meteo ottimali, questo ha portato ad una perfetta omogeneità in maturazione che insieme al bel tempo in vendemmia ci ha messo in condizione di spalmare raccolta e vinificazione a nostro piacimento. Tra l’altro oltre ad un perfetto equilibrio ritroviamo delle gradazioni più contenute rispetto al passato recente.
Una cosa che voglio sottolineare è che nel corso delle mie quaranta vendemmie sono cambiate tante cose, sia dal punto di vista climatico sia nel modo di lavorare e interagire con la vite, e nel caso specifico del nebbiolo quello che una volta poteva sembrare un limite, vedi il vigore e il ciclo molto lungo, oggi sono da considerare una qualità che insieme alla resilienza dimostrata rendono ancora più grande questo vitigno. Anche l’approccio agronomico è cambiato, lavorazioni mirate del terreno, ricerca nell’equilibrio della sostanza organica, inerbimenti, sovesci, l’attenzione al microbioma… .tutte operazioni che unite alla disponibilità di personale specializzato per agire con interventi mirati nei momenti giusti ci consentono vendemmia dopo vendemmia di confermare la grandezza del nostro territorio.Langa, Nebbiolo, Uomo, continuano ad essere una conferma.
Alla prossima !
LUCA GANDIN
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