Politica e religione fra Piemonte ed Europa

Dal 15 ottobre al 19 novembre un ciclo di conferenze organizzate dalla Deputazione subalpina di storia patria per illustrare le interferenze tra le scelte dei potenti e i culti religiosi dall’età antica a quella contemporanea.

Politica che sfrutta propagandisticamente la religione e religione che condiziona le scelte politiche. È il tema su cui si sviluppa il ciclo di conferenze “Politica e religione fra Piemonte e Europa” organizzato dalla Deputazione subalpina di storia patria, che intende illustrare per la prima volta i cortocircuiti tra le due dimensioni, che nella pratica storiografica vengono per lo più studiati in modo separato.

In quattro appuntamenti aperti al pubblico, dal 15 ottobre al 19 novembre presso l’Archivio di Stato di Torino, si punta l’obiettivo sul Piemonte e sull’arco alpino occidentale che dall’età antica alla contemporaneità non si rivelano affatto una periferia bensì il cuore dell’Europa. Sono diversi, per natura ed estensione, i culti che entrano in interferenza con le scelte dei potenti: si va dall’olimpo classico e dalla divinizzazione dell’imperatore in età tardoromana, trattati dalla Prof.ssa Silvia Giorcellidell’Università degli Studi di Torino, alle pratiche di devozione favorite e indirizzate dai principati territoriali dell’età moderna, illustrate dal Prof. Paolo Cozzo (Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Torino); dalle ingerenze dei prìncipi sabaudi nella religiosità locale gestita da chiese e monasteri per disegnare spazi della vita sociale medievale, con relatrice Elena Corniolo (ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Storici di UniTO), ai profondi cambiamenti dei rapporti potere-religione dall’Italia unita in poi, nell’esposizione di Francesco Traniello, storico italiano, professore emerito nella facoltà di Scienze Politiche di Torino, socio corrispondente dell’Accademia delle scienze di Torino.

Inoltre, è in tema anche la lectio magistralis che tenuta il 25 novembre da Andrea Nicolotti, professore di Storia del cristianesimo e delle chiese presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, in occasione dell’annuale«Giornata della Deputazione subalpina di storia patria»: il relatore presenterà l’uso propagandistico della Sindone da parte dei Savoia.

La Deputazione subalpina di storia patria è un organo ufficiale dello Stato, i cui membri sono nominati dal Presidente della Repubblica. Tra le tante attività che promuove ci sono le conferenze rivolte a un pubblico generico di curiosi, interessati alle proprie regioni nella storia e agli aggiornamenti della ricerca ben divulgata e applicata a luoghi che conoscono. I temi trattati e sviluppati ogni anno e i relatori esperti sullo specifico argomento sono scelti dall’assemblea generale dei soci effettivi della Deputazione, per mettere in relazione ambiti in cui la ricerca storica ha fatto particolari progressi con le sensibilità più attuali e ancora piuttosto vive nel presente”. Giuseppe Sergi, vicepresidente della Deputazione

CICLO DI CONFERENZE DELLA DEPUTAZIONE SUBALPINA DI STORIA PATRIA 2025

“Politica e religione fra Piemonte ed Europa”

15 ottobre, 16-18, Silvia Giorcelli, Luoghi, forme e interpreti del culto imperiale nel Piemonte romano
22 ottobre, 16-18, Paolo Cozzo, La devozione come linguaggio religioso e politico nell’area subalpina di età moderna
29 ottobre, 16-18, Elena Corniolo, Pratiche religiose e forme del controllo nello spazio sabaudo del Quattrocento
19 novembre, 16-18, Francesco Traniello, Ri-definizioni e mutevoli ruoli del ‘religioso’ dal Risorgimento alla Repubblica
25 novembre, 15.30-18.00, Giornata della Deputazione Subalpina di storia patria. Saluti istituzionali: Sergio Roda, Attività e prospettive della Deputazione fra 2025 e 2026. Lectio magistralis di: Andrea Nicolotti, L’uso propagandistico della Sindone da parte dei duchi di Savoia. Assegnazione del Premio Giorgio Bouchard
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