Montagna: investire sull’agricoltura produttiva e multifunzionale, ma anche sui servizi sociali e scolastici

Coldiretti Torino ha espresso soddisfazione per l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, un provvedimento che riporta la montagna al centro dell’agenda del Paese con interventi su sanità, scuola, connettività, mobilità e attività agrosilvopastorali. Proprio su questi temi Coldiretti ha organizzato due incontri di approfondimento lunedì 22 e martedì 30 settembre prossimi. Il primo è promosso da Donne Coldiretti Torino e si intitola “Fare impresa agricola al femminile nelle aree interne e nelle valli alpine”, dedicato al gap tra città e montagna nei servizi sociali, sanitari e scolastici, oltre alle imprese, un gap che pesa soprattutto sulle imprenditrici agricole. Il secondo appuntamento ha come titolo “La città incontra l’agricoltura di montagna”, un seminario per la promozione del rapporto metropolitano tra il capoluogo sabaudo e i sistemi agricoli delle vallate torinesi. Con la nuova legge sono destinati 200 milioni di euro annui nel periodo compreso tra il 2025-2027 per lo sviluppo delle montagne italiane, Fosmit, per Sanità, Scuola, Agricoltura, Mobilità, Servizi digitali e Turismo, oltre a misure contro lo spopolamento e incentivi per il personale che opera in montagna. Il via libera al provvedimento risponde alla necessità di maggiori innovazioni e infrastrutture, valorizzando il ruolo degli imprenditori agricoli nel presidio del patrimonio idrico e boschivo, nella prevenzione di incendi e dissesti, negli aiuti al turismo sostenibile. L’approvazione della legge rappresenta un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dall’estero con la gestione sostenibile dei boschi e la produzione di energia rinnovabile da legno e biomasse.
Per Coldiretti sarà ora decisivo che i provvedimenti di attuazione della legge sostengano concretamente l’agricoltura e il lavoro in montagna, rafforzando le indennità compensative, tutelando prati e pascoli, sostenendo filiere lattiero casearie e carni DOP/IGP, favorendo il ricambio generazionale e assicurando servizi essenziali e connettività. Fondamentale anche la semplificazione delle procedure tra Stato, Regione e Comuni montani, ma è anche centrale l’investimento nei servizi che permettono agli agricoltori di rimanere a vivere e lavorare in montagna alla pari di chi abita in città.

“Questa legge rappresenta un segnale importante per gli agricoltori che operano in territorio alpino – osserva il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici – si riconosce il ruolo centrale nelle attività agrosilvopastorali di montagna per rilanciare un territorio che non accetta più la commiserazione, ma vuole occasioni concrete di rilancio. L’agricoltura di montagna sta facendo passi da gigante verso la multifunzionalità e l’innovazione. Non si produce più solo cibo, ma le aziende producono servizi per le vallate e la stessa Città di Torino. Dobbiamo avviare una stagione di confronto sul piano locale per dare all’agricoltura di montagna un futuro di rilancio economico, e questa nuova legge andrà applicata nel Torinese, con progetti concreti, anche per colmare il divario di servizi tra valli e capoluogo”.

Mara Martellotta

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