«Il sito Avogadro di Saluggia è fragile, vetusto e a rischio ambientali e idrogeologico. Eppure, SOGIN, vuole acquistarlo a titolo definitivo per 15 milioni di euro. Un’operazione che sancirebbe la trasformazione di un deposito temporaneo in un punto di raccolta permanente per le scorie nucleari italiane, comprese quelle in arrivo dall’estero dopo il riprocessamento. È inaccettabile».
Lo dichiarano Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, e Alice Ravinale, Capogruppo AVS in Consiglio regionale del Piemonte, annunciando un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’ambiente e in Regione Piemonte.
«A 700 metri dal fiume Dora Baltea e a 1400 dai pozzi dell’acquedotto del Monferrato, il sito Avogadro è una bomba ambientale. Non lo dicono pericolosi ecoterroristi, ma l’ARPA, l’ISIN, e il Piano Regolatore del Comune di Saluggia, che chiede la completa denuclearizzazione dell’area. Eppure il Governo tace e SOGIN rilancia: nel bilancio 2024 appena pubblicato si dice chiaramente che sono in corso trattative per l’acquisto del sito da parte dell’attuale proprietario, il Gruppo Stellantis, che in questo modo peraltro si libererebbe, dopo aver incassato canoni per anni e con una lauta liquidazione, da un investimento senza dubbio pericoloso. Il Ministro è a conoscenza di ciò? Non dovrebbe invece escludere l’utilizzo del sito per lo stoccaggio di nuove scorie e avviare finalmente la bonifica e la riconversione dell’area? E la Regione Piemonte, resta a guardare? Saluggia è da sempre un’area a rischio, non può diventare il cimitero nucleare d’Italia. Il Governo chiarisca subito. La salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente non sono negoziabili».
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