Piemonte, mercoledì si torna a scuola: meno studenti, più attenzione a inclusione e innovazione

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Mercoledì 10 settembre in Piemonte si aprirà ufficialmente l’anno scolastico 2025/2026. Sarà un avvio segnato dal calo demografico, che si riflette anche sui banchi: gli studenti iscritti sono 485.830, circa ottomila in meno rispetto allo scorso anno. Le classi complessive saranno 25.133, con una diminuzione di 250 sezioni, e il numero medio di alunni per aula scende leggermente da 20,8 a 20,6. La contrazione è visibile soprattutto nelle scuole superiori, che passano da 180.374 a 179.201 iscritti.

Sul fronte del personale, la macchina organizzativa è già a pieno regime. Sono stati autorizzati più di cinquemila posti per docenti di ruolo, con circa 2.700 assegnazioni concluse entro fine agosto e altre centinaia in fase di completamento entro dicembre. Particolare attenzione è rivolta al sostegno: restano confermati quasi 3.900 insegnanti dedicati, a garanzia di continuità educativa per gli alunni con disabilità, che rappresentano ormai il 4,5% del totale, in crescita rispetto al 4,2% dell’anno scorso. Per le supplenze, la maggior parte delle nomine è già stata coperta e in diverse province, come nel Verbano-Cusio-Ossola, si registrano centinaia di contratti assegnati tra insegnanti curricolari e di sostegno. Anche il personale ATA vede un contingente di oltre novecento unità stabilizzate, con ulteriori posti da attribuire tramite graduatorie di istituto.

Accanto alla gestione quotidiana, il nuovo anno porta con sé alcune sfide strategiche. La Regione e l’Ufficio scolastico insistono sulla necessità di una scuola sempre più inclusiva e innovativa, capace di affrontare il calo demografico senza ridurre la qualità dell’offerta. Si punta sul potenziamento dei percorsi tecnico-professionali, con nuovi indirizzi che arricchiscono la filiera “4+2” e con il sostegno di fondazioni locali che investono risorse per legare formazione e mondo del lavoro. Parallelamente proseguono i progetti legati al PNRR e le iniziative di internazionalizzazione, come il nuovo consorzio regionale Erasmus+ che rafforza il plurilinguismo e la formazione digitale, con attenzione particolare all’inclusione e alle lingue straniere fin dalla scuola primaria.

Il primo suono della campanella, dunque, non segnerà soltanto il ritorno in classe dopo l’estate, ma sarà anche il punto di partenza di un anno che mette al centro la capacità di adattarsi ai cambiamenti demografici, l’inclusione di tutti gli studenti e la sfida dell’innovazione.

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