Il Digiuno Intermittente spiegato dal dr. Enrico Riggi    

La pratica del digiuno intermittente ha origini molto antiche, a cominciare da alcune abitudini religiose (Ramadan e Quaresima) e dalle consuetudini alimentari degli uomini primitivi, soggetti molto spesso a periodi di scarsità di cibo. Studi scientifici nel XX secolo hanno rivelato i benefici per la salute del digiuno già considerato da Ippocrate, nella Grecia antica, come uno strumento purificatore per anima e corpo.
Ne abbiamo parlato con il dr. Enrico Riggi, specialista a Torino in Medicina Anti-Aging, la cosiddetta Medicina della Longevità, ovvero come contrastare e rallentare i processi degenerativi dell’invecchiamento e quindi migliorare la qualità della nostra vita.
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Dr Riggi, si parla moltissimo di digiuno intermittente, di cosa si tratta esattamente?
“Inizio subito precisando che non stiamo parlando di una terapia dimagrante, si tratta di una pratica essenzialmente purificante. Faccio un esempio: se mangio un piatto di pasta il mio stomaco si svuoterà in 45 minuti, poi ne serviranno altri 45 per essere assorbito dall’intestino e altri 45 per venire distribuito nell’organismo; a questo punto avremo bisogno di un periodo di riposo ma se mangio nuovamente non permetto che questo riposo necessario avvenga. Il digiuno intermittente facilita dunque il riposo, lascia il tempo all’organismo di non lavorare e di auto pulirsi, vengono così eliminate le tossine e le cellule morte, questo periodo viene definito ‘calma insulinica’. Infatti quando mangiamo abbiamo un picco di insulina perché il glucosio la fa salire ed infiamma l’organismo”.
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Esistono vari tipi di digiuno intermittente, come si possono dividere?
“Abbiamo il metodo 16/8, in cui digiuno per 16 ore e posso mangiare nelle restanti 8 ore, ad esempio dalle 12.00 alle 20.00 e questo è il sistema più adottato e sostenibile.
Ci sono persone che preferiscono saltare la cena, mangiando alle 17.00 e altre che preferiscono cenare e non fare colazione. Nelle ore di digiuno posso bere acqua, caffè, tisane ma devo evitare assolutamente lo zucchero, posso assumere degli integratori ma niente di calorico, quindi neanche i dolcificanti.
Un altro tipo di digiuno è quello delle 12 ore: cena alle 19.00, colazione alle 7.00 e nuovamente cena alle 19. Dobbiamo lasciare il tempo alle difese antiossidanti di agire; dopo il digiuno consiglio un pasto proteico, ad esempio due uova e una fetta di pane.
C’è poi chi preferisce fare uno o due digiuni completi di 24 ore alla settimana ed infine ma un po’ estremo, da fare ogni 3/4 mesi, 72 ore di digiuno in cui assumere solo 400 calorie per poter sostenere il metabolismo, fornite da verdura cruda (sedano, carote, finocchi). In questo modo dopo 18/20 ore l’organismo sintetizza le sirtuine, le proteine della longevità, e’ come se si facesse pulizia in casa (autofagia), da qui effetti positivi sulla digestione, sulla pelle e sul microbiota”.
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Tutti possono praticare il digiuno intermittente?
“ Non possono farlo i diabetici, le persone con disturbi alimentari, le donne in gravidanza o che allattano e gli atleti e comunque ogni persona è un caso a sé, io consiglio sempre ai miei pazienti di fare una serie di esami per capire quale tipo di digiuno è più idoneo e quali integratori assumere in base alle loro carenze. Tutto ciò è possibile anche contattandomi via email, info@dottenricoriggi.it, e facendo poi delle videochiamate”.
DIDIA BARGNANI
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