Quelle più sicure per viaggiare sole (con un invito comunque alla prudenza).
Sempre più donne viaggiano da sole, all’insegna della libertà, per seguire percorsi che con altri risulterebbero diversi sia in termini di conoscenza che di emozioni e per celebrare un’importante conquista che è quella di poter fare delle esperienze in autonomia senza l’accompagnamento di uomini per troppo tempo considerato una protezione necessaria e legittima.
Non si tratta più solo di una nicchia “alternativa”: oggi è un vero fenomeno globale, che riguarda donne di tutte le età, dai 20 ai 70 anni, spinte da motivazioni diverse ma unite da un nodo comune: il desiderio di libertà e indipendenza.
Secondo agenzie di viaggio specializzate in viaggi al femminile come Solo Female Travelers o Women Who Travel e in base a ricerche di mercato condotte da enti turistici locali ed internazionali come il Global Wellness Institute o i rapporti annuali di Skyscanner e Expedia, che non rappresentano dati ufficiali, ma raccolgono e analizzano comportamenti e preferenze, i viaggi al femminile hanno avuto una crescita significativa, rappresentano una tendenza sempre più consolidata.
Tra luoghi più apprezzati grazie ad una miscela di elementi importanti, come l’attrattività’ e la bellezza, ma anche la sicurezza ci sono: Portogallo, Giappone, Francia, Canada, Islanda e anche l’Italia, ma le più sicure in assoluto risultano Finlandia, Norvegia, Svezia, Nuova Zelanda, Austria e Svizzera.
Da qualche anno sono nate molte realtà e reti di ospitalità solidale che si occupano del turismo dedicato alle donne (che viaggiano principalmente sole), e proprio da queste ultime arrivano diversi consigli per viaggiare al meglio e incolumi come: usare app di sicurezza e condivisione della posizione con familiari o amiche, scegliere strutture recensite da altre donne, attraverso forum o community dedicate, non esitare mai a cambiare programma se qualcosa non convince. Nella narrazione positiva della “donna che viaggia da sola e si sente libera”, è essenziale comunque non perdere il senso della realtà soprattutto in alcuni paesi che rimangono culturalmente, socialmente o logisticamente più complessi per una viaggiatrice solitaria. Si tratta di muoversi, dunque, con consapevolezza per esempio rispettando le consuetudini locali, informarsi sulle zone da evitare (anche nelle città più famose) e gestire la condivisione sui social con cognizione come evitare di postare costantemente la propria posizione. Libertà non significa incoscienza, ma coraggio, prudenza e responsabilità. Le favole “dell’eroina solitaria” bisogna lasciarle nella fantasia, il buon senso non deve mai mancare. Non serve rinunciare, ma bisogna stare attente, sempre!
MARIA LA BARBERA