Tracce di Templari, da Ventimiglia a Seborga

Quel giorno, nel dedalo di viuzze a Ventimiglia Alta, tra chiese quasi millenarie, San Michele, la cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Francesco, un templare pugnalò a morte un capitano genovese. Templari e genovesi venivano spesso alle mani in città. Sovente si accendevano zuffe e risse anche per futili motivi e a volte finiva proprio male. L’ostilità tra i contendenti aveva raggiunto livelli molto alti dopo la conquista genovese della città più occidentale della Liguria. I ventimigliesi, gli antichi intemelii, non volevano finire sotto il controllo della Repubblica di Genova, cercarono di resistere con tutte le loro forze ma nel 1221 dovettero arrendersi al lungo assedio per mare e per terra. La durezza del dominio della Superba scatenò ben presto la reazione violenta degli abitanti che facendosi scudo dei templari, più energici e meglio armati, affrontavano spavaldi i genovesi e talvolta ci scappava il morto. Ebbene, quel giorno di otto secoli fa, le cronache del tempo riportano la notizia che il templare fra Raimondo Galiana scatenò la propria rabbia contro gli occupanti genovesi uccidendo un capitano della Superba. Perché i Templari si trovavano a Ventimiglia? La città dell’estremo ponente ligure era un importante centro commerciale e marinaro con un continuo viavai di gente.
I Templari assicuravano la scorta armata ai pellegrini diretti a Santiago di Compostela, nella Galizia spagnola, e ai mercanti in cammino verso le fiere di Arles e di Nimes. Tra templari e genovesi non correva buon sangue né in patria né nei territori d’Oltremare. Cavalieri rosso-crociati e genovesi erano schierati in due opposti partiti nel Vicino Oriente e le lotte tra di loro erano frequenti. I genovesi erano alleati con i cavalieri di Gerusalemme e con gli spagnoli mentre i templari erano insieme a veneziani e pisani, Ma accadeva anche qualcos’altro. Correva infatti la voce che nell’estremo ponente ligure, transitavano antiche reliquie sacre e altri oggetti misteriosi. Furono i Templari della vicina Seborga, piccolo borgo di meno di 300 abitanti nell’entroterra di Bordighera, a portarli via e a nasconderli? È solo leggenda o c’è qualcosa di vero? In fondo, sia l’Ordine del Tempio sia il fantomatico Principato di Seborga sono spesso avvolti in un’aura di mistero e non si può escludere che qualcosa potrebbe essere ancora nascosto nello stesso Principato ligure. E che dire di Ventimiglia che ancora oggi ospita i raduni mondiali di Templari del terzo millennio organizzati dal Gran Priorato del Principato di Monaco dell’Ordre du Temple de Jèrusalem? Perché proprio nell’antica Albintimilium, l’odierna Ventimiglia? Anche qui, nella parte più occidentale della costa ligure, la memoria dei cavalieri Templari è ancora viva. Quanti misteri…alla Giacobbo, il gigante di Freedom che li risolve…quasi sempre.
Eppure una spiegazione c’è anche in questo caso: qui i Cavalieri Bianchi ci sono stati davvero. E a Seborga? Non ci sono prove storiche concrete che dimostrino la presenza dei Templari in questo piccolo paese anche se la tradizione locale e alcune leggende mantengono in vita il legame tra il borgo e l’ordine cavalleresco. Un modo sicuro per arricchire il fascino storico e culturale della località collinare a nord di Bordighera. Si narra addirittura, secondo alcune leggende, che nel 1117 San Bernardo di Chiaravalle, monaco, abate e promotore della II Crociata (1147-1150) si recò a Seborga e consacrò i primi nove cavalieri templari nella chiesa a lui dedicata, prima della loro partenza per le Crociate. In paese si svolgono raduni che richiamano la presenza dei Templari e il Principato di Seborga, nato negli anni Novanta del secolo scorso per rivendicare una “favolosa” indipendenza, riconosce l’Ordine dei cavalieri bianchi. Secondo alcuni storici non si tratta solo di leggenda ma la tradizione templare di cui Seborga si vanta sarebbe suffragata da una documentazione di tutto rispetto. In effetti, camminando per il paese si vedono croci templari ovunque, nelle vie e sugli edifici. Perfino una birra locale riporta l’effigie dei cavalieri sulla bottiglia, Siamo nel cuore dell’Ordine del Tempio? Qualcuno dice di sì, tanti altri sono molto più prudenti anche se la tradizione seborghina vede proprio in questo borgo i primi passi compiuti dai mitici cavalieri templari.
Filippo Re
nelle foto, paese collinare di Seborga , Cattedrale di Santa Maria Assunta a Ventimiglia Alta, Templari a Seborga
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