“Un confronto serrato e a tutto campo quello che si è svolto a Torino organizzato da Mino Giachino e a cui hanno partecipato Mauro Carmagnola, Giampiero Leo e Giorgio Merlo. Tre gli aspetti centrali e concreti emersi durante il dibattito.
Innanzitutto la necessità di rilanciare il ruolo, la presenza e il protagonismo politico dei cattolici popolari e sociali anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Una presenza che non può diventare banalmente irrilevante, ornamentale e del tutto periferica sul versante politico e progettuale. Il modello di riferimento concreto per il futuro politico dei cattolici non può, quindi, essere la banale riproposizione, in termini aggiornati e rivisti, dei ‘cattolici indipendenti eletti nelle liste del Pci’.
In secondo luogo non si può non porre la ‘questione sociale’ e delle diseguaglianze crescenti al centro delle priorità dell’impegno politico dei cattolici. Soprattutto nella città di Torino. Una questione sociale denunciata recentemente anche dall’arcivescovo di Torino card Repole e da tutti gli istituti di ricerca. Un tema che, comunque sia, non può essere disgiunto da un progetto che rilanci lo sviluppo economico in una città oggi quanto mai ripiegata su se stessa con grandi problemi di diseguaglianza nei quartieri popolari con mancanza di sicurezza e con la crescita di disturbi e psicosi come dichiarato dall’Asl Città di Torino.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, la presenza politica dei cattolici non può essere collocata in partiti che hanno un’altra ragione sociale e rispondono ad altri valori culturali. Si tratta, cioè, di declinare attivamente la presenza e l’impegno dei cattolici nei partiti centristi, riformisti e di governo. Come, del resto, recita l’antica e sempre attuale e moderna cultura democratico cristiana.
Un dibattito che ha segnato, comunque sia, anche la necessità di fare un deciso salto di qualità per invertire il ciclo economico e sociale in quella che fu prima la Capitale politica poi industriale del nostro Paese anche grazie a grandi amministratori cattolici da Peyron a Grosso.
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