Torino, 9 giugno 2025 – Lo scorso 4 giugno, l’Ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, ha fatto visita al Museo del Cioccolato e del Gianduja Choco-Story di Torino, primo museo della rete internazionale Choco-Story inaugurato in Italia. Ad accompagnarlo, il neo Console Onorario del Regno del Belgio a Torino, Giovanni Vittorio Giunipero di Corteranzo.
La visita ha rappresentato un’occasione per celebrare l’incontro tra due eccellenze dolciarie: la lunga tradizione belga del cioccolato e il patrimonio piemontese rappresentato dal gianduja.
Ad accogliere la delegazione, Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia – filiale italiana del gruppo belga Puratos, con sede a Parma – insieme a Pierangelo Rossetto, direttore di Puratos Rossetto, e Beatrice Cagliero, direttrice del museo. Situato in via Paolo Sacchi 38, il Choco-Story Torino, aperto da meno di un anno, è il quindicesimo museo della rete Choco-Story nel mondo.
Il progetto nasce dalla visione di Eddy Van Belle, azionista ed ex presidente del gruppo Puratos, che ha fatto della valorizzazione della storia del cioccolato una missione personale. I musei Choco-Story, già presenti in Paesi come Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico, offrono un percorso divulgativo che va dalla pianta di cacao fino alle moderne creazioni dolciarie.
A Torino, il museo assume un’identità ancora più locale, diventando Museo del Cioccolato e del Gianduja. Una scelta che riflette l’importanza del capoluogo piemontese nella storia del cioccolato: dalla prima licenza per la vendita della bevanda al cacao, concessa nel 1678 da Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours, alla nascita del Gianduiotto a metà Ottocento, primo cioccolatino incartato al mondo, oggi riconosciuto come prodotto IGP.
Particolarmente suggestiva la sezione dedicata alle macchine storiche della prima metà del Novecento, ancora perfettamente funzionanti. Questi macchinari, un tempo nascosti nei laboratori della Pasticceria Pfatisch – Locale Storico d’Italia – sono oggi finalmente visibili al pubblico.
«In me questa visita suscita un sentimento di orgoglio, orgoglio per i legami tra il Belgio e il Piemonte resi possibili tramite il cioccolato, e orgoglio perché vedo il gruppo Puratos così attivo nella promozione del cioccolato qui in Italia», ha dichiarato l’Ambasciatore De Bauw.
Anche Alberto Molinari ha sottolineato l’importanza della giornata: «È un grande onore e orgoglio avere qui oggi l’Ambasciatore del Belgio in Italia e poter mostrare il grande lavoro realizzato in questi mesi per creare questo posto unico in Italia. Questo Museo del Cioccolato esprime il profondo legame tra il cioccolato e la città di Torino, anzi il Piemonte e l’Italia intera. Il Belgio è uno dei paesi protagonisti quando si parla di cioccolato di qualità e aver realizzato questo museo grazie al Presidente di Puratos e alla famiglia Van Belle è motivo di grande orgoglio per tutti noi».
Francesco Ciocatto, proprietario della pasticceria Pfatisch, ha evidenziato il valore del progetto: «È una cosa bellissima essere riusciti a realizzare questo museo del cioccolato che sta funzionando molto bene e attira molte persone. Pfatisch è un Locale Storico d’Italia e possedeva questi macchinari di inizio Novecento che era un peccato non poter esporre. La collaborazione con Eddy Van Belle ci ha permesso di creare questo museo come sta riscuotendo grande successo».
Il percorso del museo si articola attraverso oltre 700 oggetti della collezione privata di Van Belle, installazioni interattive, video storici e momenti di degustazione, offrendo un’esperienza coinvolgente ed educativa per visitatori di ogni età. Le audioguide sono disponibili in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE