I giovani e il lavoro: uno sguardo alla situazione in Italia

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I giovani e il lavoro: molti under 30 (e non solo) in Italia si sentono soli e poco supportati nella ricerca di un’occupazione.

A dirlo è l’Osservatorio Jobiri nel report “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca di lavoro”, basato su un’indagine condotta tra gennaio e dicembre 2024 su un campione di 1.100 ragazzi tra i 18 e i 29 anni.

Il quadro che emerge è chiaro: il sistema attuale di orientamento e supporto al lavoro è percepito come inadeguato e ha urgente bisogno di un evoluzione.

Lo scenario del 2025 ha già, in seguito agli ultimi risultati in merito, attuato diverse modalità d’intervento per impedire la fuga “dei giovani cervelli verso l’estero”.

Se da un lato il report Jobiri evidenzia il senso di smarrimento tra i giovani e il lavoro, dall’altro emergono segnali positivi: molte aziende e realtà formative stanno attivando progetti per i giovani che vanno oltre i classici corsi per lavorare. L’obiettivo non è solo formare, ma costruire percorsi di crescita professionale e personale, anche nei settori meno “visibili”.

Non parliamo solo dei nuovi lavori legati al digitale, ma anche di ruoli più tradizionali o operativi, come quelli nei magazzini industriali, dove aziende all’avanguardia introducono strumenti e tecnologie innovative. È il caso delle macchine Mima, già utilizzate e vendute da imprese specializzate come Cieffe Carrelli.

 In un ambiente di lavoro conosciuto è bene sentirsi tutelato con i giusti mezzi.

A tal proposito, MIMA offre soluzioni flessibili per la gestione delle esigenze di sollevamento e movimentazione delle merci: la sua gamma di carrelli elevatori, con batteria al piombo e litio, è pensata per un utilizzo non intensivo, garantendo prestazioni affidabili, costi contenuti e una maneggevolezza ideale anche in spazi ridotti.

Anche in ambiti più relazionali come le lingue, le traduzioni o il turismo culturale, molte realtà stanno puntando su inserimenti stabili e redditizi. Tuttavia, affinché questo cambiamento diventi strutturale, serve un impegno serio anche da parte delle istituzioni.

Perché oggi più che mai, i giovani e la crisioccupazionale sono un nodo cruciale da affrontare con strumenti nuovi, concreti e duraturi.

I giovani e il lavoro: perché la ricerca ha dato un risultato così negativo?

Le cause profonde del divario tra giovani e occupazione in Italia

Per quale motivo la ricerca dell’Osservatorio Jobiri ha restituito un quadro tanto critico sulla relazione tra i giovani e il lavoro?

Le risposte risiedono in una serie di fattori strutturali e culturali che da anni penalizzano le nuove generazioni. Tra questi, un ruolo importante lo gioca la carenza di politiche efficaci: nonostante gli sforzi del Ministero Politiche Giovanili.

A questo si aggiunge un forte malessere esistenziale, alimentato da incertezza, precarietà e mancanza di prospettive concrete. Molti giovani vivono la necessità di lavorare non solo come un “bisogno di lavorare”, ma anche con un’ansia continua legata alla paura di non avere un futuro rassicurante.

 È un tema che rientra pienamente nel più ampio tema sulla crisi economica e i giovani, dove l’instabilità economica si riflette in una generale disillusione.

Infine, anche l’ambiente lavorativo ha un peso: in un ambiente di lavoro conosciuto è bene sentirsi una parte attiva e valorizzata, ma spesso i ragazzi si trovano spaesati e poco integrati, senza reali occasioni di crescita. Un problema che richiede risposte urgenti e concrete.

Opportunità per i giovani: oltre i blocchi emotivi della ricerca del lavoro

La crisi e i giovani: un nodo da sciogliere per costruire il futuro

Per parlare di opportunità per i giovani (senza che lascino la patria), nel settore lavorativo, bisogna notare come i dati del sondaggio Jobiri evidenzino chiaramente quanto sia profondo l’impatto emotivo della ricerca di un impiego.

Ansia (68%), confusione (65%) e solitudine (41%) sono le emozioni più diffuse tra i ragazzi che cercano lavoro, seguite da rassegnazione (36%) e rabbia (13%). Questi numeri raccontano una realtà complessa: giovani e lavoro oggi si incontrano in un clima di fragilità e insicurezza, che richiede interventi strutturali e mirati.

In questo contesto, serve investire in vere opportunità per i giovani, rafforzando percorsi di orientamento, supporto psicologico e soprattutto corsi per lavorimirati. Per affrontare la crisi, le istituzioni e il mondo produttivo devono garantire spazi di ascolto, crescita e formazione reale.

I giovani e il lavoro: strategie digitali e AI per un futuro occupazionale più accessibile

I giovani e il lavoro rappresentano oggi uno dei binomi più urgenti e complessi del panorama italiano. La difficoltà di accesso al mondo del lavoro da parte delle nuove generazioni è aggravata da una preparazione spesso insufficiente nella fase cruciale del pre-colloquio.

Sempre secondo l’Osservatorio Jobiri, infatti, il 77% dei giovani non si esercita prima di un colloquio, l’80% non raccoglie dati sull’azienda e l’88% non si informa sul recruiter.

Dati allarmanti che evidenziano alcune delle principali cause della disoccupazione giovanile.

Per rispondere a queste criticità, Jobiri propone progetti per i giovani basati su soluzioni tecnologiche e supporto mirato.

In particolare, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale consente di ottimizzare la stesura di CV, lettere di presentazione e profili LinkedIn, offrendo strumenti efficaci per valorizzare le proprie competenze e affrontare i processi di selezione con maggiore sicurezza.

Parallelamente, la digitalizzazione dei servizi di orientamento professionale consente a i giovani italiani di accedere a percorsi personalizzati di career coaching ovunque si trovino, abbattendo le barriere logistiche e rendendo il supporto più inclusivo.

Anche la preparazione ai colloqui viene potenziata attraverso simulazioni, feedback digitali e tecniche per la gestione dello stress, rendendo i candidati più consapevoli e reattivi.

In un mercato che ancora oggi presenta lavori ben pagati che non vuole fare nessuno, spesso per scarsa informazione o timori infondati, questi strumenti digitali rappresentano una leva fondamentale per aprire nuove opportunità.

Iniziative per i giovani: il 2025 sarà un anno chiave per il lavoro in Italia

Nonostante le criticità, è importante sottolineare che il Paese sta attivamente investendo in strategie innovative per affrontare le nuove sfide occupazionali.

Le istituzioni e molte realtà imprenditoriali stanno sviluppando soluzioni avanzate per accompagnare i giovani nel mondo del lavoro, garantendo loro mezzi e risorse eccellenti per contribuire con competenza e sicurezza alla crescita del sistema produttivo.

Oltre all’aggiornamento tecnologico e all’orientamento, si stanno facendo strada politiche che puntano sulla qualità del lavoro, come l’introduzione di ore di assistenza psicologica per i dipendenti.

Questa misura mira a promuovere un ambiente sano e collaborativo, riducendo lo stress e aumentando il benessere organizzativo. La qualità della vita lavorativa non è più considerata un lusso, ma una componente essenziale della produttività e della fidelizzazione.

Nel frattempo, crescono le iniziative per i giovani per renderli protagonisti attivi di questo cambiamento: dai corsi per lavorare in banca a percorsi professionalizzanti in settori tecnici e digitali, le opportunità si stanno ampliando. Eppure, l’allarme legato all’emergenza della fuga dei giovani dall’Italia resta centrale. Non è più una voce di sottofondo, ma un fenomeno reale che richiede azioni concrete.

Il 2025 si profila come un anno decisivo: i giovani e il lavoro oggi rappresentano un nodo cruciale per lo sviluppo del Paese. Investire su formazione, orientamento, supporto psicologico e valorizzazione dei cosiddetti lavori ben pagati che non vuole fare nessuno è l’unica via per invertire la tendenza e restituire fiducia a un’intera generazione.

Il lavoro per i giovani non può più attendere, e l’Italia ha la responsabilità – e l’occasione – di dimostrare che un cambiamento è possibile.

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