MITO SettembreMusica presenta le sue “Rivoluzioni”

“Rivoluzioni” è il tema di MITO SettembreMusica 2025 indicato dal direttore artistico Giorgio Battistelli per la diciannovesima edizione del festival che, dal 3 al 18 settembre prossimi, torna a unire Milano e Torino in un’unica grande proposta culturale, tra concerti sinfonici, musica da camera, spettacoli per bambini, proposte multidisciplinari. A sottolineare l’importanza contemporanea dell’atto rivoluzionario culturale, vi è l’immagine di rappresentanza del Festival, che raffigura studenti del Conservatorio nell’atto di procedere armoniosamente, quindi non in contrasto, ma uniti, verso il futuro. MITO si articolerà in 67 appuntamenti per un programma che attraversa epoche e generi, classici e prime assolute, sollecitando il pubblico alla costruzione di un proprio percorso originale attraverso le quattro declinazioni del tema – “Mitja e gli altri”, “Berio e le avanguardie”, “Rivoluzioni – tempi di guerra, tempi di pace”, “Ascoltare con gli occhi” – perimetri tematici dai contorni spesso labili o sovrapponibili.

“Il tema 2025 “Rivoluzioni” – spiega il direttore artistico Giorgio Battistelli – sarà declinato in una molteplicità di sensi: estetico, spirituale e scientifico. È una definizione che allude anche a un mutamento radicale di un ordine stabilito, che vuole essere rottura di abitudini di ascolto consolidate verso nuove prospettive. La programmazione si orienterà verso la promozione e la valorizzazione delle migliori espressioni della cultura internazionale prodotta e promossa dai due poli del festival, che dialogheranno anche con realtà oltre confine, come Lione nel caso di Torino e Lucerna nel caso di Milano, per costruire relazioni progettuali in una prospettiva di integrazione europea. La volontà che guida questa scelta è quella di riprodurre la complessità del presente, esponendo il pubblico a stimoli, provocazioni, riflessioni, idee, in una progettualità che va oltre l’intrattenimento colto e si pone come strumento di pensiero. Un festival quindi che ha come ambizione l’essere più coerente con la complessità del tempo presente. La nascita di un Festival è un atto politico e poi culturale. Questo avvicina due città molto diverse tra loro, come Torino e Milano, e che trasforma MITO in qualcosa di unico”.

“Il Festival negli anni si è creato un’identità precisa, grazie anche a una politica che ha saputo ascoltare le necessità culturali che devono, per forza di cose, per essere credibili, incunearsi nel tessuto sociale in cui si esprimono – ha continuato Giorgio Battistelli – Oggi dobbiamo inventare una nuova modalità per entrare in relazione con le dinamiche internazionali. MITO vuole rigenerare, sollecitare un’azione culturale di prossimità sul territorio, interpretandone la realtà. Tutto cambia e si trasforma, come il modo di ascoltare e suonare la musica. Cambia il modo di fare cultura e, per questo mio ultimo anno da direttore artistico di MITO SettembreMusica ho voluto creare una proposta capace di creare molteplici sollecitazioni, in un’epoca in cui i festival rischiano un’omologazione debole e pigra. MITO è un festival di resistenza che necessita di stimolare una rivoluzione, non sottostando alla staticità e all’ozio catatonico. Bisogna investire sulla nostra creatività e le istituzioni che collaborano alla riuscita dei progetti culturali devono essere propositive. Tra i quattro temi della nuova edizione di MITO vi è un omaggio (che riguarda il primo tema) a Šostakovič, compositore della scuola rissa che ancora oggi influenza la creatività dei giovani musicisti.

“Dal 3 al 18 settembre, la nuova edizione di MITO SettembreMusica unirà ancora una volta Torino e Milano in un progetto culturale comune, valorizzando il loro patrimonio musicale e rafforzando il legame con la scena internazionale – affermano il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, Presidente onorario del Festival insieme al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, e in sua rappresentanza l’Assessore alla Cultura Rosanna Purchia – anno dopo anno il festival continua a essere un incontro tra culture, epoche e linguaggi, rafforzando il legame tra le nostre due città, e diffondendo cultura attraverso il linguaggio della musica”.

“Questa edizione – aggiungono Rosanna Purchia e Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura di Milano – confermano ancora una volta la capacità del Festival di innovarsi, sorprendere, offrire al pubblico un luogo in cui l’ascolto diventa esperienza collettiva, suscitando emozione e partecipazione. Un ringraziamento va alla Fondazione per la Cultura a Torino e ai Pomeriggi Musicali di Milano, oltre alla Fondazione Compagnia di Sanpaolo, che segue e sostiene il progetto fin dal suo esordio”.

“È un bene fare rete tra Torino e Milano perché MITO ha un respiro internazionale – ha dichiarato Giuseppe Sala – a Torino d’altronde l’inaugurazione avverrà mercoledì 3 settembre con la Filarmonica della Scala presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, diretta da Myung – Whun Chung, nuovo direttore del Teatro alla Scala di Milano. Il programma colloca l’appuntamento della prima area ‘Mitja e gli altri’, per ricordare i 50 anni dalla mostre di Sostakovic, del quale si eseguirà in apertura l’Ouverture festiva op.96, seguita dal ‘Secondo concerto per pianoforte’ di Rachmaninov, con il pianista Mao Fujita, e la ‘Patetica’ di Čaikovskij”.

Giovedi 4 settembre, alla Scala, Sir Antonio Pappano dirigerà la London Symphony Orchestra nel secondo concerto di Prokof’ev, con la star sudcoreana Seong – Jin Cho. Entrambe le serate di apertura si realizzano grazie al presenting partner Intesa Sanpaolo, che collabora anche per i tradizionali concerti al Santuario di San Giuseppe a Milano, dove giovedi 11 settembre il celebre fisarmonicista Samuele Telari eseguirà le “Variazioni Goldberg” di Bach. All’auditorium del grattacielo Sanpaolo, lunedi 15 settembre, Elliot Quartet sarà impegnato nell’integrale dei Quartetti di Sostakovic. La London Symphony Orchestra, con il suo direttore principale, sarà poi anche a Torino all’auditorium Agnelli venerdi 5 settembre nell’esecuzione della Sinfonia n.9 di Sostakovic, il Secondo Concerto di Chopin con Seong – Jin Cho, già vincitore del concorso Chopien. Il poema sinfonico Juventus di Victor De Sabata e l’Ouverture della Semiramide di Rossini. L’omaggio a Sostakovic segna anche l’ultimo concerto a Torino, previsto per mercoledì 17 settembre, con la Sinfonia n.13 affidata ai complessi del Teatro Regio, diretti da Enrico Calesso, presso l’auditorium Agnelli del Lingotto.

Un posto speciale lo occupa la Sinfonia n.10, composta subito dopo la morte di Stalin, che sarà eseguita mercoledì 10 settembre a Milano, al teatro dal Verme, dalla Luzerner Sinfonie Orchester, guidata da Michael Sanderling, con la proiezione del film “Oh to belle e in another world” dell’artista sudafricano William Kentridge. Verranno anche proposte diverse composizioni da camera di Sostakovic, considerate come “spazio privato” attraverso il quale la sua vena creativa si espresse senza i pesanti condizionamenti imposti dai rigidi canoni nell’estetica del regime sovietico. I 4 giovani musicisti dell’Elliot Quartet di Francoforte saranno così presenti tra le due città nell’integrale dei suoi 15 Quartetti per archi, il 6-7-13-14-15 settembre.

A Luciano Berio, nel centenario della nascita, è dedicato il secondo perimetro del Festival, intitolato “Berio e le avanguardie”. Classificato come d’avanguardia per la sua epoca, il compositore ligure coltivò il suo rapporto con la musica del passato, che usava come punto di partenza per le sue composizioni. È il caso delle sue “Sequenze”, con le quali esplorava le possibilità tecniche ed espressive di molti strumenti, anche attraverso riferimenti stilistici reinventati grazie alla sua lente contemporanea. A Milano lunedì 15 settembre, a Torino martedì 16, si potranno ascolta la Ottava per violino e la Quarta per pianoforte con i vincitori del premio Mormone. A Milano ci saranno due proposte legate a Berio con altre pagine di Bach: il pianista Davide Cabassi, nella sala della Balla del museo degli strumenti musicali del Castello Sforzesco di Milano, eseguirà la Petite Suite e Wasserklavier, con alcuni preludi e fughe dal “Clavicembalo ben temperato”.

TTero perimetro tematico, quanto mai attuale e in intersezione con il primo, si intitola “Rivoluzioni – tempi di guerra, tempi di pace”. MITO torna a ospitare una serie di concerti di musica sacra che, negli anni, hanno più volte caratterizzato le edizioni, e che intendono restituire un equilibrio, un’armonia dell’uomo con il cosmo. Armonia è la parola chiave della grande Sinfonia n.1 Concordia, del compositore canadese Samy Moussa, cui è dedicato un programma milanese e uno a Torino, presso l’auditorium Rai, con l’OSN Rai, diretta da Tito Ceccherini. Tra le altre pagine vi sono l’Oratorio Judita di Vivaldi (6 settembre) con Orchestra e Coro dell’Accademia del Santo Spirito, testo nato per celebrare il trionfo della virtù sulle forze del male, e “The Armed Man-A Mass for Peace” di Carl Jenkins, presso il Conservatorio di Torino mercoledi 10 settembre, con l’Orchestra del Teatro Regio , e i Cori Valdese e dell’Istituto musicale Corelli di Pinerolo. Si tratta di un’opera scritta nel 1999 come messa laica in onore di tutte le vittime della guerra del Kosovo, con testi di diverse culture e periodi storici come il Medievale l’Homme Armée, il Corano, testi sacri cristiani e poesie di autori come Rudyard Kipling e Tennison. Venerdì 12 settembre a Torino, presso l’Auditorium Rai, sarà affidata all’OSN Rai, diretta da Thomas Dausgaard, l’esecuzione della Sinfonia n.4 di Carl Nielsen, composta tra il 1914 e il 1916 tra i boati della prima guerra mondiale.

Quarto e ultimo perimetro e quello intitolato “Ascoltare con gli occhi”, che racchiude le proposte multidisciplinari, la musica che si vede e non si ascolta solo da seduti, la musica che abita spazi insoliti o che invadono il terreno della performance. Una musica fatta di suoni che si intrecciano con immagini e pensieri, dando vita a un’esperienza multisensoriale che supera i confini del concerto classico. Paradigma della musica a programma da sentire immaginando scenari è la Sinfonia Fantastica di Berlioz, in programma giovedì 4 settembre all’Auditorium del Lingotto di Torino, con l’Orchestra del Regio, diretta da Giulio Cilona. Si muove tra le sale del Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli  domenica 7 settembre, il concerto del flautista Alberto Navarra, in collaborazione con la De Sono Associazione per la Musica. A Le Roi Music Hall di Torino, lunedì 15 settembre, è in programma il concerto “Piano 2.0” eseguito da Francesco Tristano, virtuoso a proprio agio con le più prestigiose sale del mondo, e quindi anche in un club come lo spazio torinese Le Roi Music Hall, dove rompe ogni barriera temporale presentando alcune sue composizioni accanto a pagine di Matteo Franceschini, Domenico Scarlatti e Luciano Berio per una nuova intersezione tra “perimetri” in nome della musica. La musica serve anche per riflettere con “Nomadic. Canto per la biodiversità” di e con Telmo Pievani, che esplorerà il tema delle migrazioni umane e animali come catalizzatore di diversità ed evoluzione della specie, attraverso la fusione di scienze e arti visive con la musica di Gianni Maroccolo, sabato 6 settembre alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani.

È previsto anche uno spazio dedicato ai giovani esecutori e ai giovanissimi spettatori. A Torino si darà spazio al progetto “Conservatori in Piemonte”, nato nel 2021 con l’obiettivo di traghettare talenti emergenti dalla scuola al pubblico, che saranno protagonisti dei concerti di venerdì 5 e giovedì 11 settembre.

Info: biglietteria online vivaticket.it – concerti a Torino /Urban Lab -piazza Palazzo di Città 8/F

Da sabato 31 maggio inizio delle vendite per i singoli concerti. Dal 21 al 30 maggio conferme e nuove sottoscrizioni carnet, da sabato 7 giugno inizio vendita pass.

Biglietteria aperta da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18 – da martedì 2 a mercoledì 17 settembre aperta tutti i giorni

Mara Martellotta

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