Ristorante Gramsci, il format di ristorazione vincente nel centro di Torino

La famiglia DAMILANO, nota per le proposte gastronomiche del pastificio/bistrot di ‘ Defilippis’ in via Lagrange, e ‘ Zucca’ – il bar storico dei torinesi per l’ora dell’aperitivo -, da quasi un anno ha dato inizio a un’interessante percorso nella ristorazione con il “nuovo” GRAMSCI, situato nell’omonima via in centro città. 
La zona è quella della Torino glamour, dei turisti soprattutto stranieri che affollano  l’elegante e storico dehors del bar Zucca: proprio lì a fianco, si insedia il “nuovo” progetto della famiglia Damilano, il  ristorante ” nuovo” GRAMSCI : un solo muro che divide i locali ma uniti dal fil rouge della profonda espressione identitaria, riconoscibile e famigliare nel campo dell’enogastronomia del territorio.
Una solida volontá imprenditoriale che si è voluta esprimere anche nel delicato campo della ristorazione torinese, compito non facile. La lunga esperienza e lo stile dei Damilano, però, sta regalando i suoi frutti: un format di ristorazione che piace ai torinesi, in forza di un menù che propone piatti con l’ingrediente base, essenziale per fare una buona cucina, sostanzialmente che piace, ossia l’utilizzo di ingredienti di qualità. Ecco che una tradizionale albese di vitello, frollata 40 giorni ( come ci rivela lo chef del ristorante, Nicola di Tarsia), diventa una ” galuperie” – come si direbbe in dialetto piemontese -, un boccone dolcissimo e morbidissimo. Condita con una salsa a base di tuorlo d’uovo pastorizzato, emulsionato con limone e aceto di mele barricato, worcester, senape e olio di semi, rende il tutto molto più godibile e originale. Oppure il primo piatto di stagione, come le linguine con pesce spada e agretti: una porzione media, cottura al dente, un gusto che ricorda quelli di un pranzo al mare, in linea – senza dubbio- con le origini mediterranee dello chef.
Spazio anche a piatti della tradizione gastronomica locale, e non solo, sempre completati dal tocco geniale di Di Tarsia, pronto a stupire e a coccolare chi si affianca per la prima volta a questa realtà ristorativa.
Il menu – come dichiara lo chef – non ha bisogno di essere cambiato troppe volte nell’anno, bensì ha necessità di mantenere i piatti ” cult” che il pubblico si aspetta, con qualche aggiunta curiosa e fresca.
Nota ” golosa” dedicata al gelato alla vaniglia mantecato al tavolo: viene, infatti, offerta la possibilità di comporre autonomamente con topping e granelle la propria coppa.
Una carta vini, ovviamente, rivolta alle etichette DAMILANO, tante altre regionali, ma largo spazio anche agli champagne.
La novità del ristorante è sicuramente data anche dagli ambienti infornali ma ben organizzati, luminosi e architettonicamente ben congegnati, con elementi di arredamento di design moderni, comodi e funzionali, curati dallo studio Cohesion di Torino.
Ciò che fa del Gramsci un luogo di riferimento del mangiare bene,  è sicuramente il suo pubblico: eterogeneo, fatto di businessmen, ma anche di giovani, che vogliono assaporare piatti facili, fatti bene, aderenti alla tradizione culinaria regionale e italiana in genere, informali a pranzo e un pò più elaborati la sera.
Prezzi dai 20 ai 30 euro, esclusi vini.
Ristorante GRAMSCI
V.Gramsci 12 a
Torino
Chiara Vannini
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