Cooperazione, a Chieri 2 milioni per il progetto “Racines” in Senegal

 

Rafforzare i sistemi alimentari locali, favorire pratiche agricole inclusive, sostenibili e resilienti

L’assessora Moglia e la consigliera Ferrara: “Promuoveremo formazione e azioni pratiche,  coinvolgendo le fasce più vulnerabili della popolazione: creare reti territoriali, trasformare i prodotti, favorire un’agricoltura adatta ai cambiamenti climatici”

Sviluppare azioni integrate per il potenziamento dei sistemi alimentari locali in Senegal, al fine di renderli più inclusivi, sostenibili e resilienti, migliorando l’accesso a cibo sano e sicuro, favorendo i soggetti più vulnerabili, promuovendo colture e tecniche di coltivazione adeguate ai cambiamenti climatici e rafforzando le competenze delle amministrazioni locali: queste sono le finalità di «RACINeS», il progetto di cooperazione internazionale che ha la Città di Chieri come capofila e che si è aggiudicato un finanziamento di 1.999.750 euro, classificandosi quinto nella graduatoria di 70 progetti complessivi nell’ambito del bando emesso da AICS-Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

«RACINeS»ovvero “Rete di azioni cooperative e inclusive verso le nuove politiche locali del cibo in Senegal”, è frutto di una co-progettazione con il CIFA (Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia), che vede la collaborazione nel ruolo di partners dell’Università degli Studi di Torino, CIHEAM-Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei di Bari, Co.Co.Pa.-Coordinamento Comuni per la Pace, Slow Food Italia, ENGIM Piemonte e altri cinque soggetti tra Enti del Terzo Settore, associazioni ed ong (APDAM, CPAS, NutriAid, RENKEN, RE.TE.). Il progetto coinvolgerà la Città di Dakar e altri sei tra Comuni (Walalde, Loul Sessene, Coubalan, Ronkh) e comunità rurali senegalesi (Kafountine e Tivaouane Peulh Niague), che contano complessivamente circa 3 milioni di persone.  

Commentano l’assessora alle Politiche Sociali e alle Associazioni Vittoria Moglia e la consigliera comunale Agnese Ferrara (delegata al Comitato Gemellaggi e progetti di cooperazione): «Si tratta di un risultato di grande rilevanza, reso possibile dal lavoro del CIFA, che svolgerà un’attività di monitoraggio e supporto logistico, e di tutti gli altri partners di progetto, nonché degli uffici comunali. Chieri ha un’importante tradizione legata alla cooperazione internazionale, in particolare con il Burkina Faso. Inoltre, ci sono consolidati rapporti tra il Piemonte e il Senegal, infatti, sette comuni piemontesi (Asti, Carmagnola, Nichelino, Mappano, Candiolo, Poirino, Granozzo con Monticello) collaborano con altrettante municipalità senegalesi. Chieri, oltre ad aver partecipato allo sviluppo dell’Atlante del Cibo di UniTO, aderisce al Milan Urban Food Policy Pact (MUFPP), il patto internazionale sottoscritto da oltre 280 sindaci di città di tutto il mondo (tra cui Dakar) impegnati nella trasformazione dei sistemi alimentari urbani mediante l’adozione di politiche alimentari integrate e innovative. Il progetto intende contribuire alla promozione di politiche locali del cibo inclusive, sostenibili e resilienti. Il ruolo centrale è svolto dalla formazione tecnico-professionale (come coltivare e come trasformare il cibo per conservarlo, come recuperare l’inutilizzato e contrastare lo spreco), da azioni pratiche e dalla creazione di reti territoriali virtuose: rafforzare le competenze delle amministrazioni locali e le filiere agroalimentari, coinvolgere le cooperative agricole del posto, favorire il commercio e l’accesso al cibo sano e sicuro, insegnare ad adattare la produzione alimentare al cambiamento climatico adottando tecniche innovative (l’attività agricola soffre siccità e instabilità climatica), coinvolgere le fasce di popolazione più vulnerabili, in particolare le donne (soprattutto vedove o non sposate), i bambini (come i “talibé”, bambini che vivono in strada), le persone con disabilità, coloro che hanno un reddito basso e instabile e i migranti di ritorno».

In Senegal si registrano grandi difficoltà per i prodotti locali a raggiungere i mercati di sbocco per una mancanza di infrastrutture per il trasporto, lo stoccaggio, la trasformazione e la commercializzazione della produzione. Sono previsti corsi formativi sulle tecniche di trasformazione di frutta, verdura ed erbe aromatiche, sulla conservazione e sulla preparazione culinaria dei prodotti locali, sulle norme igieniche e le tecniche di essiccazione e macinazione, sulle modalità di irrigazione sostenibile e la diversificazione delle colture. Verranno acquistati essiccatori, macchine sottovuoto e macchine per la produzione di salse e succhi e saranno realizzati magazzini per lo stoccaggio, un mercato ortofrutticolo, vivai, microgiardini e orti urbani, un “Campus Didattico” che opererà campus da centro di ricerca, raccolta fondi e formazione in tecniche agricole avanzate, ospitando mediamente una trentina di giovani.

Sarà istituita una Cabina di regia che coinvolgerà Chieri come capofila e altri Comuni del territorio metropolitano torinese.

Foto Matteo-Levi CIFA

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