Al Teatro Agnelli un evento in ricordo del giovane Edoardo Baj

Il suo sorriso, la sua gioia intramontabile, i suoi valori, il suo esempio con la presentazione del libro“ Dal buio alla luce”  

Un fine settimana con una serata all’insegna della condivisione e dell’amicizia è quello che si è vissuto al  Cinema Teatro Agnelli di Via Paolo Sarpi, una bella realtà accogliente, presente a Torino dal 1941 in un angolo della città post industriale del quartiere Mirafiori gestito dalla congregazione salesiana. Già mentre ci si avvicinava all’ingresso una piccola folla raccolta e gioiosa, composta di giovani e meno giovani, era in coda in attesa di entrare, facendo registrare  il tutto esaurito. Protagonista della serata è stato Edoardo, un ragazzo appena diciassettenne che non è più tra noi ma che il ricordo costante di quanti lo hanno conosciuto ed amato lo rende oggi, a distanza di un anno, più vivo che mai perché proprio in una sera di Aprile di un anno fa, il cuore di questo giovane atleta della vita e del basket ha smesso di battere e, come molto tristemente si sta verificando per tanti giovani sportivi, non c’è stato per lui nulla da fare.

Il teatro si gremisce in fretta: sono i compagni di scuola, di basket, il suo sport preferito, il suo coach Marco Giangreco, i suoi insegnanti, quanti hanno fanno parte del suo mondo tra le montagne di Crissolo mentre i suoi giovani genitori, Gabriele e Luciana, esempio per tanti altri genitori che si trovano a vivere la loro stessa difficilissima esperienza, accolgono tutti con un sorriso ed una forza disarmanti, testimoni di come si possa fronteggiare e cercare di superare un dolore tanto incredibile quanto lacerante come la perdita del proprio figlio unico tanto amato e stimato. Edoardo Baj era un ragazzo con il carisma dell’amicizia, una di quelle rare persone che già in giovane età aveva lasciato il segno essendo stato capace di entrare in sintonia con chiunque gli fosse prossimo, con quella rara abilità per lui innata di ascoltare i bisogni di chi gli passava accanto. Era nato con il prezioso  carisma dell’empatia, quel dono speciale di sapersi fermare e guardare gli altri negli occhi, nella loro anima, mettendosi al servizio dei valori in cui credeva, la famiglia, l’amicizia, l’amore, il suo basket, la sua montagna, la musica, l’impegno nello studio. La Società Sportiva Pallacanestro Moncalieri ha istituito un memorial con un premio speciale a suo nome.

Questa serata, presentata  e condotta da Marco Galli, speaker radiofonico di GRP, è stato un modo forte e vero per ricordare Edoardo, questo ragazzo buono, sempre scatenato in mille progetti per creare momenti di condivisione, inclusivo, un concentrato di determinazione e di entusiasmo, adorato dai piccoli, punto di riferimento dei suoi coetanei e riconosciuto dagli adulti nei suoi valori come esempio per altri giovani. Una testimonianza di vita la sua che è giusto che sopravviva alla morte affinché continui ad essere presente nell’esistenza di tanti suoi coetanei. Sul palco del teatro gremito si sono susseguiti momenti carichi di emozione, sempre differenti, gioiosi e mai banali, iniziando dalla presentazione del libro autoprodotto, “ Dal buio alla luce “ scritto dalla Professoressa Giovanna Bisignano, la mamma di Alberto, uno dei migliori amici di Edoardo, che ha raccolto su carta le emozioni di suo figlio da quel tragico giorno in avanti, un aiuto per i tanti giovani che si trovano a dover gestire sentimenti forti e inattesi. I proventi del libro sono andati a Compassion Italia con sede a Torino, l’organizzazione internazionale che si occupa di adozioni a distanza su scala mondiale aiutando i bambini che vivono in povertà.

A presentarla è salito sul palco il Direttore di Compassion Italia, Silvio Galvano, che ne ha illustrato le finalità con l’importante risultato raggiunto, quello di aiutare oltre due milioni di bambini in 29 Paesi, in Asia, Africa ed America Latina. E’ stato anche prodotto un CD con le musiche preferite da Edoardo, quelle che lui suonava con gli amici e proprio la musica è stata una dei protagonisti della serata cui si è aggiunto un momento di considerazione della musica come dono, come strumento di aiuto, di supporto, di rinascita attraverso le parole del Dottor Armando Giovanni Valsania, musicoterapeuta bio funzionale. Al termine un pensiero è stato rivolto anche all’Associazione Kalipè al Monviso 3841 dell’Alta Valle Po, promotrice di tanti progetti in memoria di Edoardo.

“Questa serata, questo evento nel ricordo di nostro figlio – sono parole dei genitori – ha voluto essere, al pari del libro, un inno alla vita, all’amicizia, alla gioia e alla capacità umana di risorgere anche nelle circostanze più difficili. La vera morte è non lasciare nulla dopo l’uscita da questa dimensione terrena e questo per noi è inaccettabile. E’ nostro dovere quindi portare avanti i valori di nostro figlio nel suo ricordo trovando elementi che diano forza a noi come a tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato e a quanti stanno vivendo la nostra stessa esperienza. Che il suo sorriso capace di accendere una stanza continui a vivere nel cuore di tutti ”.

Patrizia Foresto

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