Per la rubrica “Il cinema ritrovato al cinema”, organizzata dalla Cineteca di Bologna e che verrà proposta dall’11 al 25 gennaio 2025, il Cinema Massimo propone 4 titoli dedicati al grande regista Akira Kurosawa, considerato colui che ha aperto le porte dell’Occidente al cinema nipponico, e che compongono un perfetto ritratto del suo genio creativo. Sono “I sette samurai”, Leone d’Argento a Venezia nella sua versione integrale, il dolente “Vivere”, il noir “Cane randagio” di ispirazione da Georges Simenon e l’epopea di Sanjuro.
Federico Fellini aveva dichiarato che in Kurosawa sentiva grande spettacolo, fiaba, storia, racconto, apologo, messaggio. Sentiva il cinema usato in ogni suo modo espressivo, l’entusiasmo e la salute del vero artista, una generosità narrativa da far invidia a Balzac. Considera il cinema di Kurosawa un miracolo espressivo.
“I sette samurai” verranno proiettati sabato 11, lunedì 13, mercoledì 22, sabato 25 alle ore 16. Ambientato nel XVI secolo, narra la storia dei contadini che mentre imperversano le guerre civili convincono sette samurai a difenderli contro una banda di predoni. In realtà i samurai sono soltanto sei, poiché il settimo, Toshiro Mifune, è un contadino. Personaggio chiave della dialettica sociale del film, che si snoda tra la casta nobile dei guerrieri e il popolo umiliato. Questo aspetto fu quasi cancellato dai tagli imposti dalla produzione, 40 minuti per l’edizione giapponese e 70 per quella internazionale, che impoverirono la complessità integrale del film, che è di 207 minuti. Sarà proposto in versione originale con sottotitoli italiani.
“Sanjuro”, del 1962, verrà proiettato sabato 11 alle ore 20.30, martedì 14 e 21 alle ore 16.
Il Ronin Sanjuro offre rifugio a nove uomini seguiti dai soldati di alcuni prepotenti signorotti, che hanno rapito un funzionario a conoscenza di tutti i soprusi. Sanjuro libererà il funzionario e libererà i feudatari riportando pace nella zona. Raffinata favola sui pericoli della violenza, è un film d’iniziazione.
“Vivere”, del 1942, verrà proiettato domenica 12 alle 15.30, lunedì 20 alle 20.30 e martedì 21 alle 18. Trent’anni di lavoro in un ufficio municipale hanno reso Watanabe un burocrate indifferente che si trascina in inutili giornate, ma quando scopre di avere un cancro fatale che gli lascia pochi mesi di vita sprofonda nella disperazione, poi si abbandona una notte di piacere e infine si consacra in una causa civile riscattando la sua esistenza.
Infine verrà proiettato “Cane randagio” (Nora Inu) del 1949, domenica 12 alle 20.30, martedì 14 alle 18.15 e venerdì 24 alle ore 16. Con un realismo simenoniano, siamo di fronte a un grande noir che trascende il genere. Akira Kurosawa affermava che Inoshiro Honda dirigeva la seconda unità. Ogni mattina gli diceva cos gli servisse e lui andava a filmarlo tra le rovine della Tokyo postbellica. Si dice che in “Cane randagio” Kurosawa abbia individuato molto bene l’atmosfera postbellica del Giappone, e se è così lo deve per buona parte proprio a Honda.
Mara Martellotta
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE