“Prevenire può essere a volte più complicato e costoso che curare. Ma con il conflitto in atto in Ucraina da quasi tre anni non servivano certo le predizioni di un mago per capire che sui costi energetici durerà molto più della stessa guerra. Chi si sorprende dell’impennata del prezzo del gas, salito a oltre 50 € sul mercato di riferimento di Amsterdam, o è davvero ingenuo, e dunque inadeguato a rivestire incarichi di governo, oppure, il che è peggio, è in malafede.
Dopo anni di inutili battaglie per incrementare l’uso di rigassificatori, di spingere con atti concreti e non solo auspici per il nucleare di ultima generazione, l’Italia si ritrova di nuovo “scoperta” di fronte alla crisi energetica. I rincari già nelle prossime bollette sono del 4,3%. Cioè a fine 2025 il taglio del cuneo fiscale sarà divorato, se non tutto certo in larga parte, dal nuovo e non ultimo salasso dei costi energetici”.
Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)