Dichiarazione dei redditi in ritardo, come comportarsi

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Entro il 30 settembre 2024 era necessario presentare il Modello 730/2024. Per assolvere agli obblighi connessi con la dichiarazione dei redditi, a questo punto, il contribuente può provvedere ad utilizzare il Modello Redditi Persone Fisiche, che può essere utilizzato fino al 31 ottobre 2024.

Questo documento, che generalmente viene utilizzato dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti, può essere usato anche dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che non hanno utilizzato il Modello 730/2024 nei tempi previsti dalla normativa.

Nel caso in cui non dovesse essere rispettata nemmeno la scadenza del 31 ottobre 2024, è necessario mettere in conto una serie di sanzioni che aumentano man mano che passa il tempo.

La dichiarazione dei redditi può essere presentata entro 90 giorni dalle scadenze previste dalla normativa. In questo caso viene considerata ancora valida. Vengono, però, applicate delle sanzioni per il ritardo che possono variare da un minimo di 250 ed un massimo di 1.000 euro. In materia di Iva, invece, possono oscillare tra 250 euro e 2.000 euro.

Grazie all’istituto del ravvedimento operoso, la sanzione minima di 250 euro viene ridotta ad 1/10, cioè a 25 euro. Il contribuente deve provvedere a regolarizzare eventuali irregolarità e versare anche le imposte che risultano dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Su questo argomento sono importanti alcune indicazioni che sono state fornite, attraverso la sentenza n. 105 del 10 marzo 2023, dalla Corte di Giustizia Tributaria del Piemonte, che ha sottolineato come: le eventuali dichiarazioni dei redditi tardive vengono considerate dal legislatore come se fossero state presentate in maniera valida. Non possono, ad ogni modo, essere ritenute come tempestive; la consueta tolleranza dei cinque giorni che viene data in altri casi – vedasi per esempio il pagamento delle rate della rottamazione quater e per le dichiarazione dei redditi tempestivamente trasmesse – non può essere essere concesso al contribuente che le presenta in ritardo.

Il contribuente, che dovesse aver sforato la deadline, ha altri 90 giorni per presentare la dichiarazione dei redditi tardiva. Ma nessuno in più.

Superati gli ulteriori novanta giorni la dichiarazione dei redditi è considerata omessa. Nel caso in cui dovesse essere presentata, ad ogni modo, costituisce un valido documento e titolo per poter riscuotere le imposte dovute, che vengono calcolate sulla base degli imponibili che vengono comunicati dal contribuente. O dalle ritenute che sono state indicate dai vari sostituti d’imposta.

Come abbiamo anticipato in precedenza, il contribuente non può utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso nel caso in cui dovesse presentare la dichiarazione dei redditi oltre i 90 giorni. La domanda, a questo punto, è lecita: conviene farlo? La risposta è affermativa, perché se viene presentata entro la scadenza dell’invio della dichiarazione relativa all’anno successivo, il diretto interessato ha la possibilità di beneficiare: di una riduzione del 50% delle imposte; la non punibilità penale del reato di omessa dichiarazione nel caso in cui le imposte dovessero superare i 50.000 euro.

La dichiarazione dei redditi, anche se è considerata omessa, costituisce un titolo per riscuotere le imposte che in essa liquidate. Le quali vengono iscritte immediatamente a ruolo. Il risparmio delle imposte si ottiene dal fatto che quelle che si andranno a pagare si basano su quanto dichiarato dal contribuente ed evitano che gli uffici dell’Agenzia delle Entrate debbano procedere con degli accertamenti induttivi, così come è previsto dall’articolo 41 del Dpr 600/73.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Viaggio nel Medioevo con Alberto Busca

Articolo Successivo

Stazioni ferroviarie dismesse di Dora e Madonna di Campagna, il piano della Regione per riqualificarle

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta