La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: No a piazza Castello pedonalizzata – La Corte costituzionale – Lettere

No a piazza Castello pedonalizzata
Il discusso consigliere e ginecologo Silvio Viale, invece di accanirsi contro il crocefisso in Sala rossa, adesso si occupa di viabilità e di isole pedonali, colpendo piazza Castello che vorrebbe pedonalizzata, senza minimamente considerare gli effetti sul traffico circostante  la piazza. È già un grave ed inutile, oltre che costosissimo, errore pedonalizzare via Roma dotata di comodi portici pedonali . Ma chiudere al traffico piazza Castello nella parte non ancora proibita  (davanti al palazzo reale e alla prefettura) appare davvero assurdo e immotivato. Tra l’altro una zona pedonale con tram e taxi sarebbe assai poco sicura per i  pedoni, mentre penalizzerebbe  il commercio e i molti locali sotto i portici. Ma soprattutto sarebbe un grave errore eliminare i passaggi di auto sull’asse di via Po e via Cernaia e  su quello dei Giardini Reali e corso San Maurizio, che isolerebbe piazza Castello  totalmente dal resto della città . Si sarebbe costretti, per circolare, ad andare in corso Regina  con consumo di carburante ed aumento di inquinamento. Sarebbe una piccola ztl stile Appendino, fallita in modo clamoroso  per la ferma  protesta dei torinesi. Persino l’assessore competente (?), fanatica odiatrice delle auto, ha espresso qualche perplessità  circa l’immediatezza del provvedimento come anche la Sovrintendenza che si è rivelata cauta. Si tratta di un’ennesima “vialata” con la complicità di “Torino bellissima”, un gruppo allo sbando che genera solo confusione quando non si rivela assenteista. Battersi contro la chiusura di piazza Castello dovrebbe essere un impegno prioritario  di tutte le persone razionali. Gli effetti negativi sul traffico e l’isolamento di piazza Castello sono fatti che solo  il suo  protagonismo ad ogni costo  impedisce a Viale (che avrebbe ben altro di cui occuparsi) di vedere. Vietare l’uso dell’auto dappertutto è una grave sciocchezza demagogica a danno dell’intera cittadinanza, che dimostra come molti consiglieri comunali siano lontani dai problemi dei cittadini anche a prescindere dalla loro  coloritura politica.
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La Corte costituzionale
Che si debba eleggere il consigliere mancante della Corte Costituzionale appare perfino un’ovvietà, fatto che già si è’ verificato in passato: la contrapposizione paralizzante dei candidati di diversa provenienza politica che ha portato a tempi biblici per  la elezione nei  due rami del Parlamento. Un candidato di alto profilo come Luciano Violante venne costretto alla rinuncia per i veti  astiosi di parte della destra. Oggi Fdi vorrebbe i voti dell’ opposizione per eleggere un suo candidato. Richiesta legittima che andrebbe rispettata per garantire il pluralismo di un organismo costituzionale importante che è stato spesso egemonizzato dalla sinistra. Ma non appare il massimo proporre come candidato il consigliere giuridico del Presidente del Consiglio in carica.
E’ questione non solo di stile.
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quaglieni penna scritturaLettere    scrivere a quaglieni@gmail.com
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Il “crimine di guerra” israeliano
Ho letto che il Ministro della Difesa Crosetto  (che noi a Cuneo chiamiamo Cruset e che fece eleggere  il giovane nipote deputato europeo) ha definito crimine di guerra un errore dell’esercito israeliano che non ha provocato feriti tra i soldati italiani. Crosetto vuol sempre strafare anche con le dichiarazioni. Non mi è mai piaciuto. Lo conobbi quando era in Forza Italia e guidava il coordinamento piemontese. Fu lui che volle Buttiglione candidato Sindaco di Torino che fece stravincere Chiamparino.   Tonino Filippi
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Non voglio dare dei giudizi non meditati anche perché il Ministro non gode delle mie simpatie da quando lo conobbi  e quindi potrei essere  un po’ prevenuto sulla sua sfolgorante carriera. Sulla questione di Israele in ogni caso bisogna andare cauti prima di parlare di crimini. Il ministro Tajani si è rivelato uno statista equilibrato al confronto dell’ex Sindaco di Marene.
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Sofri
Oggi sul Foglio c’è un articolo veramente penoso di Adriano Sofri, “Iran, Israele e medio oriente tutto. I nodi sono davvero venuti al pettine “. Sofri quando si parla di Medio Oriente  è chiaro che farebbe meglio a stare zitto. La pena è accresciuta non tanto dal solito collocare quasi sullo stesso piano uno stato democratico e libero (Israele) e vari regimi e bande di delinquenti teocratici islamici (Iran, Hamas, Hezbollah e soci), ma dalle conclusioni dell’articolo. Davvero un articolo che rivela chi sia rimasto  Sofri.     Luigi Tavez
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Io non leggo mai Sofri e molto raramente “Il foglio” di Cerasa, giornale che non mi piace. Mi basta il ricordo di  Sofri mandante dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi a cui è stato, per motivi di salute -!- risparmiato il carcere a cui era stato condannato da molteplici sentenze. In effetti per Sofri, ex “Lotta continua” come il povero consigliere  torinese Silvio  Viale, la democrazia pare un tema ostico fin da giovane.

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Romeo
Appare una vergogna che il centenario della nascita  di uno dei massimi storici del ‘900 italiano, Rosario Romeo, passi nel silenzio per colpa della Fondazione Spadolini e di altri professori soprattutto fiorentini. Romeo fu l’insuperato biografo di Cavour. Vorrei sapere il suo giudizio: lei è insignito del Premio Romeo.     Carmelo Incardona
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E’ davvero un peccato che il centenario sia stato trascurato. Romeo è  il più grande storico del secondo Novecento insieme a Chabod e Venturi. La malattia mi ha impedito di occuparmi, ma cercherò di far qualcosa lo stesso: lo sento come dovere di storico e di cittadino, persino di torinese. Evito giudizi sull’ ex portaborse di Spadolini Ceccuti  a cui gli anniversari (che non siano quelli di Spadolini) sono terreno a lui poco affine. Ricordo il disastro che fece per il centenario di Pannunzio nel 2010. Lui non va oltre il culto di Spadolini.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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