Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Beetlejuice Beetlejuice – Commedia. Regia di Tim Burton, con Michael Keatom, Winona Ryder, Willem Defoe, Jenna Ortega Catherine O’Hara e Monica Bellucci. Alla morte improvvisa del padre, Lydia Deetz torna a Winter River per un ultimo saluto in compagnia della figlia Astrid., giovane e ribelle, e della matrigna Delia, proprio quando a distanza di ben trentacinque anni hanno nuovamente luogo le apparizioni di Beetlejuice, presenza di cui in verità sperava di essersi liberata per sempre.

Ma i guai non colpiscono soltanto Lydia, anche lo “spiritello porcello” dovrà fare i conti con la sua ex consorte, ben felice di essere riuscita a rimettere in sesto il proprio cadavere, ricomponendolo grazie a una sparapunti, e aspirando a una vendetta che possa far sbalordire il mondo intero. Astrid nel frattempo incontra un ragazzo del luogo: e forse quell’incontro può essere l’inizio di altri guai. Film d’apertura – e di grande successo – alla 81a mostra di Venezia. Durata 104 minuti. (Centrale anche V.O., Fratelli Marx sala Groucho, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, Ideal V.O., Lux sala 1, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco)

Campo di battaglia – Storico, drammatico. Regia di Gianni Amelio, con Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini. Verso la fine della Prima Grande guerra, due ufficiali medici, amici da sempre, vivono e operano nello stesso ospedale, là dove arrivano ogni giorno uomini gravemente feriti. Molti quelle ferite se le sono procurati da soli, per non dover tornare al fronte.

Da un lato, Stefano, rampollo dell’alta borghesia per il quale il padre sogna un futuro in politica, vede con occhio feroce questi autolesionisti e non vede altro che rimandarli a combattere in montagna. Giulio, più comprensivo, cerca di comprenderne le ragioni, è contrario a quei plotoni d’esecuzione che sempre più spesso sono lì a condannare in maniera definitiva. Tra di loro Anna, amica sin dai tempi universitari, forte davanti al duro lavoro che l’aspetta e pronta ad affrontare quella sua attività che la vede posta in secondo piano in quanto donna. Qualcosa capita tra i soldati, molti s’aggravano in maniera misteriosa, forse andrebbe ricercato l’intervento di qualcuno che espressamente provoca delle complicazioni alle loro ferite. Altresì una malattia, la cosiddetta spagnola, viene a decimare i feriti e la popolazione delle valli vicine. Durata 104 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il caso Goldman – Drammatico. Regia di Cédric Kahn, con Arieh Worthalter e Arturo Harari. La storia vera del secondo progetto a cui fu soggetto Pierre Goldman, militante della sinistra estrema francese nel 1975. Accusato di reali multipli, Goldman ammette tutti i capi d’accusa con la veemente eccezione di quelli per omicidio (durante una rapina all’interno di una farmacia erano state uccise due persone), per i quali non soltanto si proclama innocente ma si scaglia polemicamente contro tutto e tutti nell’aula di tribunale, rifiutando qualunque caratterizzazione moralistica della sua difficile vita. Durata 115 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Cattiverie a domicilio – Commedia. Regia di Thea Sharrock, con Olivia Colman, Jessie Buckley e Timothy Spall. 1922. Una cittadina affacciata sulla costa meridionale dell’Inghilterra è teatro di un farsesco e a tratti sinistro scandalo. Basato su una bizzarra storia realmente accaduta, il film segue le vicende di due vicine di casa: Edith, originaria del posto e profondamente conservatrice, e Rose, turbolenta immigrata irlandese. Quando Edith e altri suoi concittadini iniziano a ricevere lettere oscene piene di scabrosità, i sospetti ricadono immediatamente su Rose. Le lettere anonime scatenano una protesta a livello nazionale che scaturisce in un processo. Saranno le donne – guidate dalla poliziotta Gladys – a indagare sul crimine, sospettando che le cose potrebbero non essere come sembrano. Durata 90 minuti. (Centrale anche V.O.)

Coppia aperta quasi spalancata – Commedia drammatica. Regia di Federica Di Giacomo, con Chiara Francini e Alessandro Federico. Tratto dall’omonimo spettacolo di Dario Fo e Franca Rame. La storia di Antonia, dell’evoluzione del suo personaggio, una donna degli anni Settanta a cui il marito propone di spalancare la coppia, proponendole un nuovi “ritmo” di vita e prospettandole nuovi “adattamenti”. La donna accetta, ne andrebbe della separazione dal suo uomo. Ma non si tratta di guardare esclusivamente all’interno della coppia e della casa, si tratta anche di portare in giro per i teatri il testo e la storia stessa, si tratta di dividersi tra un compagno della vita e un compagno della scena: si tratta di scoprire un nuovo universo che è il panorama amoroso di quegli anni, tutto libertà e liberazione, tutto rifiuto al concetto di monogamia, tutto intrecciato con gli agguerriti gruppi di femministe. Durata 120 minuti. (Fratelli Marx sala Harpo)

Divano di famiglia – Commedia drammatica. Regia di Niclas Larsson, con Ellen Burstyn, Ewan McGregor e Rhys Ifans. Tre fratelli adulti, che da tempo ormai non hanno più rapporti tra loro, sono costretti a ritrovarsi quando sono avvisati che la madre si rifiuta di spostarsi dal divano in esposizione in un negozio di mobili su cui si è accomodata. Durata 96 minuti. (Romano sala 1)

L’innocenza – Drammatico. Regia di Hirokazu Kore Eda. Minato, che ha 11 anni e vive con la madre vedova, inizia a comportarsi in modo strano e torna da scuola sempre più avvilito. Tutto lascia pensare che il responsabile sia un insegnante, così la madre si precipita a scuola per scoprire cosa sta succedendo. Ma la verità si rivelerà essere tutt’altra e i fatti sveleranno una toccante e profonda storia di amicizia. Durata 126 minuti. (Nazionale sala 3)

Limonov – Drammatico,. regia di Kirill Serebrennikov, con Ben Whishaw e Tomas Arana. La vita avventurosa e complessa, da dissidente, di Eduard Lomonov, intellettuale e scrittore, ricavata dal libro di Emmanuel Carrère. Il suo abbandono dell’Unione Sovietica, l’arrivo a New York per vivere in un primo tempo da homeless e poi in qualità di maggiordomo in casa di un ricco signore. Grandi amori e grandi pubblicazioni di successo, la fondazione di un partito che si definisce bolscevico e nazionalista. Durata 138 minuti. (Eliseo, Massimo sala Cabiria anche V.O., Nazionale sala 2 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

MaXXXine – Horror. Regia di Ti West, con Mia Goth, Bobbi Cannavale e Kevin Bacon. 1985. Maxine è a Hollywood con l’intenzione fermissima di dare una svolta decisiva alla sua vita. Fa l’attrice nel cinema porno, ma si rende conto che è necessario mirare più in alto, passare al cinema “normale”. A questo scopo partecipa a un’audizione per una parte nel seguito di un horror di serie B diretto da un’ambiziosa regista. Nonostante la sua provenienza dal porno possa essere un handicap, Maxine non si dà per vinta e ottiene il ruolo. Sembra l’inizio della sua realizzazione artistica, ma in città opera un feroce serial killer che ammazza in continuazione anche pornostar colleghe di Maxine. Inoltre, un detective privato si fa vivo con toni insinuanti e minacciosi: la cerca dietro incarico di un uomo potente, una figura misteriosa che emerge da un passato con cui Maxine dovrà fare i conti, mentre lotta per sopravvivere e diventare una star. Durata 103 minuti. (Ideal, Nazionale sala 4)

Miller’s girl – Commedia drammatica. Regia di Jade Halley Bartlett, con Martin Freeman e Jenna Ortega. Cairo, una giovane studentessa con uno spiccato talento per la scrittura, viene notata dal suo insegnante che le assegna un progetto che coinvolgerà entrambi in un intreccio sempre più complesso. Mentre i confini si confondono e le loro vite si intrecciano, il professore e la sua protetta devono fare i conti con i loro lati più oscuri, cercando di proteggere se stessi e tutto quello che hanno di più caro. Durata 93 minuti. (Romano)

La sindrome degli amori passati – Commedia. regia di Raphaël Balboni e Ann Sirot, con Lucie Debay e Lazare Gousseau. Sandra e Rémy sono una coppia affiatata ma sterile. Quando un preteso specialista li indirizza verso una benedetta soluzione secondo la quale il problema sarà prontamente superato andando a letto con i rispettivi amori passati, ecco che lui e lei iniziano la terapia, lei con parecchie sedute, lui con un numero esiguo che non arriva a riempire le dita di una mano. E se quella soluzione non fosse delle migliori? se andasse a scavare in perfetti equilibri e magari a demolirli? Durata 90 minuti. (Fratelli Marx sala Chico e Harpo)

La vita accanto – Drammatico. Regia di Marco Tullio Giordana, con Sonia Bergamasco, Paolo Pierobon, Beatrice Barison e Valentina Bellè.

Ambientato tra gli anni Ottanta e i Duemila,  il film racconta di una influente famiglia vicentina composta da Maria, dal marito Osvaldo e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia, affermata pianista. La loro vita viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande bellezza, presenta una vistosa macchia purpurea che le segna metà del viso. Quella macchia che niente può cancellare e rende i genitori impotenti e infelici, diventa per Maria un’ossessione tale dal precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre. L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal desiderio di nascondersi agli altri. Ma Rebecca fin da piccola rivela straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la “macchia” la spingerà ad affermarsi attraverso la musica. Durata 100 minuti. (Nazionale sala 4)

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