Ormoni, antibiotici: possiamo fidarci della carne che mangiamo?

Scopri – To ALLA SCOPERTA DI TORINO 
“Siamo ciò che mangiamo” diceva il noto filosofo Ludwig  Feuerbach. Ed è proprio così perché se immettiamo nel nostro corpo alimenti sani esso ne beneficerà, altrimenti avrà delle mancanze che a lungo andare possono portare a problematiche molto serie.
La carne è uno degli alimenti più consumati dai torinesi che spesso la scelgono di alta qualità perché nonostante le numerose leggi che vietano, tranne in casi eccezionali, l’uso di antibiotici e di ormoni comunque molti allevatori ne fanno uso. Per fare chiarezza in merito abbiamo intervistato un noto macellaio della Prima cintura di Torino, Stefano Carle della Macelleria Maurizio.
Di norma tutte le carni italiane non dovrebbero essere state sottoposte a cure ormonali tranne in alcuni casi come le gravidanze dell’animale, è sempre così?
Purtoppo no, la legge dice questo, ma possono esserci casi in cui il veterinario riesce a prescrivere gli ormoni anche se effettivamente l’animale non dovrebbe assumerli, perché così facendo quest’ultimo cresce maggiormente e più in fretta per poter far fronte soprattutto alla grande distribuzione. Un pollo mediamente cresce tra sei mesi, un anno mentre con gli antibiotici in due tre mesi diventa grande.
E gli antibiotici andrebbero prescritti solo in via preventiva, anche qui sappiamo che non è sempre così e se da un lato è utile perché l’animale non si ammala, dall’altro noi rischiamo l’antibiotico resistenza.
Sì, proprio per questo bisogna andare da macellai di fiducia che possano garantire determinati standard. Io, per esempio, conosco gli allevatori delle mie carni da quando ero piccolo perché è un mestiere che si tramanda da generazioni e so esattamente come lavorano e come trattano gli animali.
Ogni settimana vado nelle stalle che sono a conduzione familiare, hanno dai dieci ai quindici capi e controllo che tutto sia sempre perfetto. Proprio per gli alti standard la carne di alta qualità è più dispendiosa rispetto a quella che si trova negli allevamenti intensivi.
Sappiamo che c’è anche il pollo biologico che per legge deve passare almeno un terzo della sua vita allevato all’aperto, come facciamo a essere sicuri che passa davvero quel tempo fuori?
In italia i controlli sono molto rigorosi, è sicuramente biologico ma non possiamo sapere quanto tempo ha davvero passato all’aperto.
Il consumatore quando va in macelleria come fa a capire se è carne di qualità?
Dall’odore, se c’è un forte odore di sangue di norma c’è qualcosa che non va, non ci devono essere odori e la carne fresca si vede anche per il colore acceso.
In che modo l’Asl controlla la filiera?
L’animale ha un numero e viene controllato da quando nasce fino alla macelleria. Chiunque può capirne l’intera filiera informandosi dal proprio macellaio.
Qual è la carne favorita dai torinesi?
Sicuramente da intenditori piace molto la carne di Fassone di Razza Piemontese un’eccellenza assoluta nel panorama gastornomico mondiale.
Con Stefano abbiamo quindi compreso l’importanza di scegliere carne d’alta qualità per la nostra salute e la città sabauda ha tantissime macellerie per poter accontentare tutti i gusti.
NOEMI GARIANO
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