È attivo anche a Torino il progetto “Ponti d’amicizia”, con cui Fondazione Mus-e Italia promuove l’innovativo gemellaggio tra scuola e ospedale all’insegna dell’arte e della bellezza.
Qui sono stati coinvolti 20 alunni di una classe prima della scuola elementare Vittorino da Feltre – e 15 piccoli ricoverati presso l’Ospedale Regina Margherita.
Duplice l’obiettivo dell’iniziativa, sostenuta dal fondo di beneficenza di Intesa San Paolo: contrastare la povertà educativa nelle scuole primarie situate in aree urbane periferiche ad alta vulnerabilità e marginalità sociale, e rendere meno traumatico il difficile momento della malattia e della permanenza in una struttura ospedaliera per i bambini ricoverati nei reparti di media e lunga degenza.
Insieme agli artisti di Mus-e, attraverso esperienze artistiche di alto livello, sperimentando discipline di vario tipo – danza, musica, teatro, arti visive – e vivendo un’esperienza di gemellaggio virtuale tra scuola e ospedale, i bambini stanno portando avanti una progettualità artistica comune, “dentro e fuori dagli ospedali”, sensibilizzando all’ascolto da un lato e aprendo alla fiducia nel futuro dall’altro. A chiudere il progetto, lo scambio di piccoli doni artistici (disegni e manufatti) e di mostre a scuola e in ospedale, con i lavori dei bambini che viaggiano nei rispettivi luoghi, accompagnandoli in un percorso di cura e di attenzione per l’altro.
“Lavorare all’interno di un contesto ospedaliero pediatrico significa incontrare bambini che affrontano vissuti di sofferenza, di paura, di forte stress in una situazione completamente fuori dalla quotidianità. L’incontro con l’arte diviene occasione di gioco, di scoperta e di sperimentazione; rappresenta un’esperienza non comune in un luogo fuori dal comune– spiega Concetta Mascali, coordinatrice locale di Mus-e – Dall’altro lato, il gemellaggio con i bambini della scuola individuata permette di non interrompere il contatto con il mondo esterno, con la normale quotidianità a cui purtroppo i bambini ricoverati sono costretti per un certo periodo di tempo a rinunciare. Condividere una progettualità artistica comune, dentro e fuori dall’ospedale, riaccende la speranza di ritornare presto fuori, sensibilizza all’ascolto e alla collaborazione, alla bellezza e alla creatività, e probabilmente aiuta a guarire.
“Nell’era digitale si immagina che l’innovazione sia per lo più tecnologica, ma non è sempre così. Dopo il periodo di pandemia e isolamento, con Fondazione Mus-e abbiamo realizzato quanto sia importante favorire i legami umani, incoraggiare i bambini ad esprimere le emozioni, a mettersi in ascolto degli altri, oltre che di se stessi – commenta Maria Garrone, presidente di Fondazione Mus-e Italia. – Con il progetto Ponti d’Amicizia siamo riusciti a fare un passo ulteriore, mettendo in contatto i piccoli pazienti degli ospedali con i loro coetanei a scuola: un esperimento che ha coinvolto tutta la comunità, dalle insegnanti al personale ospedaliero, dai genitori agli artisti. Questa iniziativa non sarà certamente in grado di eliminare la povertà educativa né guarire i piccoli pazienti, ma, grazie al linguaggio dell’arte, donerà a tutti loro un percorso di creatività e bellezza in grado di migliorare alcuni aspetti, emotivi o strutturali, della loro formazione umana”.
Circa 800 bambini tra i 5 e i 12 anni, di cui 600 alunnidi 18 classi delle scuole primarie e 150 piccoli ricoverati in 4 ospedali pediatrici di 6 città italiane – oltre a Torino, anche Bologna, Copertino (LE), Quartu Sant’Elena (CA), Roma e Verona -, 1600 genitori, 40 insegnanti, 50 operatori sanitari, 26 percorsi laboratoriali per un totale di 624 ore di attività artistica: questi i numeri complessivi a livello nazionale del progetto Ponti d’Amicizia, promosso da Fondazione Mus-e Italia.
FONDAZIONE MUS-E ITALIA ETS
Attiva fin dal 1999, Fondazione MUS-E Italia promuove il programma multiculturale europeo MUS-E (Musique Europe), nato dal sogno del celebre violinista Yehudi Menuhin e dalla sua visione della diversità come ricchezza e non come un ostacolo.
Il Progetto si propone di contrastare l’emarginazione e la povertà educativa, attraverso esperienze artistiche di alto livello in diverse discipline, quali musica, canto, teatro, danza, arti visive e arti multimediali. L’obiettivo è promuovere l’inclusione e la valorizzazione delle diversità fra i più piccoli, intervenendo nelle scuole pubbliche primarie in difficoltà e della periferia, attraverso un percorso artistico di tre anni, gratuito per le scuole e le famiglie. Durante i laboratori, gli artisti li guidano verso il valore del multiculturalismo, la ricchezza della diversità, l’esercizio della solidarietà e della coesione sociale.
Ad oggi con i suoi 11.500 bambini, 572 classi e 185 artisti professionisti in 20 città, la realtà italiana è diventata la seconda in Europa. www.mus-e.it
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