Il Cto si adegua contro il rischio sismico: al via lavori per 30 milioni

Trenta milioni di investimento di fondi Pnrr per l’adeguamento sismico Al via i lavori di adeguamento sismico dell’ospedale CTO di Torino. Un intervento da 30 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr presentato oggi durante l’Assemblea del personale, dalla Direzione aziendale della Città della Salute di Torino. I lavori, che inizieranno la prossima settimana e termineranno entro il 2026, sono necessari per la messa in sicurezza di tutte le strutture e gli ambienti nei quali si svolgono attività sanitarie, in caso di emergenza sismica, per poter garantire soccorso alla popolazione. CONTESTO E FINANZIAMENTO DELL’OPERA L’intervento è finanziato con le risorse destinate alle Regioni ed alle Province Autonome per i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano degli Investimenti Complementari, nell’ambito della Missione 6, Componente 2, Investimento 1.2 – “Ospedali sicuri e sostenibili” che punta ad affrontare gli aspetti critici del sistema sanitario pubblico italiano, avviando un vasto piano di investimenti e riforme, al fine di allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in tutto il Paese. IL PROGETTO DI ADEGUAMENTO Il progetto prevede la messa in sicurezza delle strutture del presidio ospedaliero del CTO secondo quanto previsto dalle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) 2018. Sin da subito, si è configurato il quadro dei “vincoli” del progetto: . mantenimento dell’operatività delle attività di ospedalizzazione; • presenza dell’elisuperficie e mantenimento della sua funzionalità durante i lavori; • rispetto delle prescrizioni legate all’interesse paesaggistico insistente sull’area di progetto. Tali condizioni, pertanto, hanno indirizzato l’approccio progettuale delle opere di consolidamento dei manufatti, preferendo soluzioni che comportassero il minor numero di interferenze con le attività sanitarie ed un’attenta programmazione delle stesse. In virtù delle specificità del presidio ospedaliero oggetto di intervento, sin da subito è emersa la stretta connessione tra la progettazione delle opere e quella, particolarmente attenta, della sicurezza. Per tale ragione, il processo progettuale ha coinvolto in un confronto costante con la Direzione Aziendale e di Presidio ed è possibile considerare il presente progetto quale risultato di strategie concordate e partecipate. Per garantire il rispetto dei vincoli urbanistici sussistenti sull’area, l’approfondimento delle soluzioni progettuali è stato di volta in volta condiviso con gli altri Enti coinvolti. SOLUZIONI ARCHITETTONICHE E INGEGNERISTICHE Per garantire la costante operatività dell’ospedale e minimizzare le interferenze con le attività sanitarie è stata adottata la soluzione degli esoscheletri esterni di facciata in carpenteria metallica, fondati su una moltitudine di pali sormontati da travi di fondazione, pensati per sopportare l’azione sismica del terremoto. Gli esoscheletri, lasciati volutamente a vista, lasciano intravedere i prospetti esistenti e si palesano in quanto elementi strutturali ed ingegneristici. L’armonia con il contesto è garantita dall’impiego di cromie che richiamano quelle degli elementi in calcestruzzo esistenti. Altro importante intervento di adeguamento dell’ospedale riguarda la realizzazione di tre torri rigide ancorate sui fronti dell’edificio. Le torri, necessarie per l’intervento strutturale, sono state pensate per integrarsi il più possibile all’interno nel contesto del presidio ospedaliero, mediante l’impiego di rivestimenti similari a quelli esistenti in laterizio e lamiera. «Dopo tanti anni di immobilismo, l’edilizia sanitaria nella nostra regione è ripartita sia per costruire nuove strutture che per ammodernare quelle esistenti – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Ai 32 milioni stanziati come piano straordinario per la messa in sicurezza delle Molinette e gli interventi sul Sant’Anna si aggiungono ora altri 30 milioni del Pnrr per il Cto che è un altro ospedale strategico per Torino e per l’intero territorio. Una struttura che è stata realizzata prima delle attuali normative antisismiche e che ora sarà adeguata a garanzia della massima precauzione e sicurezza dei pazienti e di chi vi lavora». “L’avvio dei lavori è l’esito di uno straordinario lavoro di squadra, che ha visto coinvolte tutte le strutture aziendali dalla Direzione generale e sanitaria alle Direzioni di Presidio alle strutture tecnico amministrative, armonizzando le azioni per rispettare i tempi imposti per il PNRR. Una grande sinergia anche alla luce della gestione organizzativa, per garantire la massima operatività clinica durante le fasi di realizzazione, senza incidere sulla continuità dei servizi sanitari” dichiara il Direttore generale della Città della Salute dottor Giovanni La Valle. L’OSPEDALE CTO OGGI Il Presidio CTO è un ospedale con competenze di alta specializzazione nei campi della Chirurgia Ortopedica e Traumatologica, della Chirurgia Plastica, della Neurochirurgia, della Neurologia e della Medicina del Lavoro. È inoltre Trauma Center regionale di riferimento per il politrauma, la traumatologia vertebrale, i Grandi Ustionati e la Microchirurgia. Ospita la Banca della Cute e la Banca dei Tessuti Muscoloscheletrici. È sede dell’Unità Spinale Unipolare, centro di riferimento per la cura e la riabilitazione delle patologie cronico – degenerative dell’apparato osteoarticolare. L’Azienda ospita le attività accademiche della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino nelle discipline ortopediche, traumatologiche, di Medicina del Lavoro, Tossicologia ed Epidemiologia Industriale, riunite in uno specifico Dipartimento Funzionale Universitario. LE ORIGINI Il Centro Traumatologico Ortopedico e di malattie sociali e del lavoro, comunemente noto come CTO, è un presidio ospedaliero inaugurato nel 1965 come azienda sanitaria pubblica ed è il principale ospedale traumatologico della città di Torino. Il suo grattacielo, alto 75 metri per un totale di 16 piani, è attualmente la quinta costruzione più alta della città.Rivestita in laterizio a vista con grandi finestrature, la torre del CTO è infatti uno dei principali landmark che la Torino del boom economico costruisce negli anni di maggiore sviluppo demografico, punto di riferimento in un paesaggio urbano caratterizzato dalla collina e dal fiume Po.

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