Gavazza (Lega): “Presentata l’indagine sull’indebitamento”

Osservatorio Usura

La ricerca, sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte, presenta la fotografia del rischio corso dal territorio e dagli attuali meccanismi di tenuta sociale, per cercare nuovi strumenti di osservazione, analisi e intervento operativo.

“Come molte dimensioni della vita sociale, anche l’indebitamento sta rapidamente cambiando segno nella società piemontese – spiega Gianluca Gavazza componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte delegato all’Osservatorio sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento -. La ricerca del 2023, svolta con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte per il tramite dell’Osservatorio Usura, prende il via da una sollecitazione della Fondazione Operti, che da sempre attiva nell’Educazione Finanziaria e nel Microcredito, ha valutato opportuno dotarsi di maggiori strumenti di “osservazione, analisi, intervento operativo” con l’obiettivo di prevenire il più possibile il sovraindebitamento delle persone. Questa indagine si è concentrata sui lavoratori dipendenti, che nella maggior parte dei casi “rischiano di precipitare in condizioni di grave difficoltà” economica a causa della richiesta della cessione del quinto dello stipendio o perché sottoposti a provvedimenti di pignoramento”.

Giovedì 14 dicembre presso Cascina Fossata a Torino è stata presentata la ricerca “VITE A DEBITO”, un’indagine sull’indebitamento di lavoratrici e lavoratori piemontesi.

“Dall’indagine è emerso che l’indebitamento dei dipendenti è un problema su cui le aziende e gli enti pubblici si devono sempre più confrontare e dai dati raccolti si evince che la maggior parte di richieste di cessione del quinto e di pignoramenti coinvolgono il personale operaio e della grande distribuzione organizzata, la fascia d’età più interessata è compresa tra i 41 e 55 anni, mentre non si rilevano nelle richieste differenze significative fra i generi – precisa Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte -. Emerge una netta predominanza di richieste di cessioni del quinto, 77% a fronte di un 23% di atti di pignoramento. I settori merceologici che hanno lavoratori maggiormente indebitati sono il settore manifatturiero, la GDO seguiti dal settore automotive”.

“Le principali motivazioni dell’indebitamento sono il bisogno di liquidità immediata per far fronte a spese ingenti o straordinarie, le forti crisi economiche, spesso dovute a separazioni, e la tendenza all’acquisto a rate, che nei casi reiterati, sommati ai forti tassi d’interesse delle finanziarie, crea problemi di sovraindebitamento” conclude il consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte.

La ricerca, sviluppata su base regionale, ha previsto la raccolta di dati quantitativi, con la somministrazione di un questionario auto-compilato ad un campione di imprese associate ad AIDP; un approfondimento qualitativo attraverso interviste strutturate ad alcuni responsabili delle risorse umane e un seminario di confronto tra rappresentanti di aziende ed enti che sul territorio si occupano di problemi legati all’usura e all’indebitamento.

I partner sono: FONDAZIONE OPERTI, AIDP, Associazione Italiana per la Direzione del Personale (Gruppo Regionale Piemonte e Valle d’Aosta), LABINS, Laboratorio di Innovazione Sociale in collaborazione con La scialuppa CRT Onlus – Fondazione Antiusura, la Fondazione San Matteo “Insieme per l’usura”.

Dal seminario sono anche emerse alcune possibili soluzioni per far fronte al problema: l’importanza di predisporre una formazione continua per i lavoratori e lavoratrici e le aziende; sull’educazione finanziaria al fine di prevenire situazioni di indebitamento e migliorare il benessere dei dipendenti; stabilire delle partnership tra le aziende e la rete esterna di supporto costituita da banche, fondazioni antiusura e altri servizi al fine di orientare e fornire assistenza al personale in casi di sovraindebitamento e favorire iniziative congiunte; aumentare, attraverso la comunicazione, la conoscenza dei diversi servizi di welfare aziendali legati all’educazione finanziaria ed economica; una maggiore collaborazione, attraverso tavoli di lavoro, tra aziende ed enti pubblici del territorio sul tema del benessere finanziario.

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