“Torna più che mai attuale la proposta di Carlo Calenda di vietare l’accesso ai social per i minori di 14 anni. La violenza contro le donne ha trovato un terreno di coltura straordinario nei social network, penso ai reato di body-shaming o porn-revenge consumati quasi tutti da adolescenti o giovanissimi. La violenza contro le donne ha bisogno di un’accresciuta vigilanza di genitori e insegnanti soprattutto nella prima adolescenza. È dalle famiglie che deve partire il primo argine per impedire una maturazione affettiva distorta o malata. Se viene meno il controllo famigliare diventa difficile per la scuola supplire alla famiglia assente”. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione):
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