Sono stati auditi i rappresentanti della Società Italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) Giancarlo Rovere e il vicesegretario del Sindacato italiano dei medici di medicina fisica e riabilitativa (Simmfir) Pietro Cangemi.
In generale hanno manifestato apprezzamento per “l’opportunità di prevedere una nuova figura all’interno di un contesto come quello rappresentato dalle Case e dagli Ospedali di comunità con l’intento di essere sempre più prossimi alla domanda, ma sempre rispettando i passaggi previsti dalla normativa statale per non alimentare illusioni nella popolazione e non creare conflitti tra le varie figure professionali”.
Tuttavia entrambi gli auditi hanno espresso alcune perplessità sul provvedimento, “che sembrerebbe attribuire alla Regione competenze dello Stato. Prevedere una nuova professione sanitaria, infatti, è iter estremamente complesso, che coinvolge i Ministeri dell’Istruzione e della Salute, e non è nelle competenze della Regione poterlo fare”.
“Immaginare rapporti diretti tra fisioterapisti e medici di medicina generale e pediatri di libera scelta senza passare dal fisiatra – hanno aggiunto – esula dalle norme statali poiché è compito del fisiatra operare con un’equipe di cui il fisioterapista è parte”.
Sono intervenuti, per porre domande, il vicepresidente Cane e Sara Zambaia (Lega), il primo firmatario Gallo e Diego Sarno (Pd).