Dai lager alle Doc, le due vite di Paolo Desana

Presso la sede di via Maria Vittoria al Centro Pannunzio, dove “si ritrovano i titolari del proprio cervello” secondo il motto dello stesso Centro, è stato recentemente presentato il libro scritto da Andrea Desana dal titolo “Paolo Desana: la storia di due vite tra lager e vini DOC”.

L’evento, che si è svolto grazie alla disponibilità del Presidente professor Pier Franco Quaglieni, ha visto l’introduzione di Stefano Morelli e, a seguire, le presentazioni, ognuna per ogni vita del Senatore monferrino, ad opera dello storico dell’internamento e giornalista de La Stampa Andrea Parodi e, la seconda vita, del giornalista e scrittore Cristiano Bussola. Presente l’autore Andrea Desana, per la prima parte è stata presentata ed approfondita la grande vicenda storica, per più di settant’anni volutamente dimenticata dallo Stato e dalla storia, degli Internati Militari Italiani ( IMI ) ovvero ben 650 mila giovani militari italiani che dopo il nefasto armistizio dell”8 settembre del 1943 furono catturati e tradotti nei peggiori lager tedeschi dove purtroppo ben 55 mila di loro persero la vita. Cristiano Bussola e Andrea Desana hanno invece parlato della seconda vita di Paolo Desana che il 12 luglio del 1963 riuscì a far approvare al Senato della Repubblica la legge delle Doc vinicole italiane, ovvero il DPR 930. In sostanza la vita di Paolo Desana fu contraddistinta da due forti “NO”, il primo di resistenza nei lager nei confronti del nazifascismo e del lavoro coatto imposto dagli aguzzini e il secondo “NO” contri i vini adulterati e generici privi di ogni garanzia di origine geografica e di salubrità per il consumatore. Oggi le 408 Doc vinicole attive sul mercato, i 123 Consorzi di tutela attualmente operanti sui numerosi territori vocati della nostra penisola e i 15 milioni di enoturisti che ogni anno visitano le italiche cantine sono la prova che la strada della DOC era quella giusta non solo per il mondo della produzione vinicola ma per lo sviluppo economico e turistico di numerosi territori italiani. Al termine hanno rivolto domande all’autore e svolto importanti considerazioni Salvatore Vullo sull’operato vinicolo di Paolo Desana e sulla importante strada che ha saputo tracciare e Antonella Bartolo Colaleo anch’essa autrice di un prezioso libro sull’internamento militare “Matite sbriciolate”.

Da sinistra: Bussola, Parodi, Desana
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