Mino Giachino con Ernesto Olivero

Mino Giachino l’Irriducibile

RITRATTI TORINESI

Mino Giachino (Fdl) è autore del libro dal titolo “Un irriducibile contro il declino”, presentato recentemente all’hotel Diplomatic di Torino.

L’irriducibile del titolo è stato Sottosegretario di Stato ai Trasporti, fondatore del movimento SI TAV, SI LAVORO, è attualmente responsabile per il Piemonte di Trasporti e Infrastrutture di Fratelli d’Italia. 

Da anni denuncia con azioni e numeri alla mano il declino vissuto da Torino, che è da almeno un ventennio più indietro nella graduatoria delle città italiane e europee.

La politica e Torino sono in declino – spiega Mino Giachino – Torino cresce meno della media nazionale. La strategia dei sindaci di sinistra purtroppo non ha difeso l’industria, a differenza di tanti altri capoluoghi italiani, tra cui Bologna. Nel capoluogo emiliano oggi l’industria rappresenta infatti un quarto della sua economia. L’Emilia che, negli anni ‘50 e ‘60 aveva molta emigrazione proprio a Torino, ha puntato sulla industria dei motori, ha individuato una propria nicchia e oggi ci ha superato di molto. Di recente la Banca d’Italia ha ribadito come Torino, negli ultimi vent’anni, abbia perso diciotto punti rispetto alle città italiane più competitive da Milano e Bologna. L’aeroporto risente di un numero di passeggeri basso, tanto da risultare tredicesimo in Italia con un numero che risulta la metà di quello dell’aeroporto Marconi di Bologna, città che vanta la metà degli abitanti di Torino. Incrementare il passaggio da Caselle significherebbe aumentare il PIL dell’economia cittadina, con lo sviluppo del commercio al minuto e nel campo della ristorazione. Perlopiù i collegamenti sono prevalentemente turistici e soddisfano poco le esigenze degli uomini di affari. A Torino la minore crescita ha fatto sì che il PIL procapite sia diminuito  e oggi, almeno nella metà più povera della città, si vive peggio di vent’anni fa.

Già nel 2008/2009 denunciavo – commenta Mino Giachino – questi dati ma la Bresso e Chiamparino non vollero ascoltarmi e hanno proseguito nel puntare tutto su turismo, grandi eventi e cultura senza difendere con le unghie e con i denti l’industria.  Non avendo l’abitudine virtuosa di verificare l’andamento della economia di Città e regione non si accorsero che anche nel 2006 l’economia piemontese, nonostante le Olimpiadi, non riusciva a crescere più della media nazionale. Già nel 2008/2009 sostenevo l’importanza della costruzione della Tav e, se oggi fosse stata completata, non saremmo così in difficoltà nei collegamenti con la Francia. Nel 2013 ho lanciato la proposta di riportare a Torino l’Autorità dei Trasporti che Monti aveva assegnato a Roma. Nel 2018, durante il primo Governo Conte, i grillini vollero far saltare la Tav, con l’ordine del giorno della sindaca Appendino contro la Tav. Fu allora che decisi e riuscii a realizzare, pur distante dal Palazzo, la più grande e significativa manifestazione di piazza nella storia recente di Torino, il 10 novembre 2018, con oltre 40.000 persone a sostenere la Tav. Il 27 maggio 2019, ultimo giorno di campagna elettorale per le Regionali, Salvini era a Settimo Torinese e un mio amico mi scrisse al cellulare ‘Sai che una delle prime cose che ha detto Salvini è che, se si farà la Tav, è soprattutto merito tuo’.

La terza battaglia da società civile Giachino l’ha aperta nel 2021 quando fu chiaro che nell’ultima Finanziaria di Draghi non c’era neanche un euro per difendere il settore auto. 

La proposta di Giachino venne accolta con favore dai deputati dei vari schieramenti e in particolare dall’on. Molinari che la trasformò in Mozione. Nacque così il fondo Giorgetti adì 8,7 miliardi in nove annualità . Dopo gli incentivi del 2022 e 2023 a chi ha sostituito l’auto ora in 6 miliardi e 300 milioni di euro costituiscono il tesoretto per il Piano Urso che punta a riportare a 1 milione la produzione di auto in Italia, scesa l’anno scorso a meno di 500.000.

L’”irriducibile” ha sempre avuto uno stretto rapporto col territorio e con Torino, soprattutto un’attenzione particolare per il Sermig, e le Parrocchie della periferia dimenticata  che guardano di più agli esclusi. Nella Parrocchia della Pace, in Barriera di Milano, vengono aiutate 350 famiglie a mangiare, ed è stato regalato loro un muletto per smistare 80 tonnellate di cibo di cui necessitano all’anno.

Nel libro “Un irriducibile contro il declino” sono indicati nove punti per il rilancio di Torino: oltre alla adozione del piano del Ministro Urso per il rilancio del settore Automotive, Giachino indica l’importanza di accelerare gli investimenti nel campo della Tav, in quanto Torino assumerebbe una posizione centrale nella Tav Valley, un’area di oltre 700 miliardi di PIL. Torino sarà città di transito nel quadrilatero che unirà Lione, capitale della Rhone Alpes, a Milano, Parigi e Genova.

Altri punti del decalogo riguardano la correzione della decisione europea che punta solo sull’auto elettrica, il rilancio delle fiere economiche, a partire dal Salone dell’Auto e della Tecnica, il completamento della costruzione della Città della Salute, la realizzazione del Centro Ricerche e Scambio Tecnologico nell’ex palazzo RAI di via Cernaia, la messa a punto di un piano di ristrutturazione delle periferie, la tangenziale Est torinese, il rilancio dell’aeroporto di Caselle e la promozione dei prodotti della nostra agricoltura provenienti dalla pianura e dalle vallate. Giachino infine chiede che nella scelta dell’area per localizzare il Centro per la Intelligenza Artificiale che il Governo Meloni conferma per Torino sia valutata anche Barriera di Milano.

MARA MARTELLOTTA

 

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