Vigili torinesi a Barcellona per apprendere le procedure della Catalogna e, in parallelo, agenti della Guàrdia urbana sotto la mole a caccia di informazioni sui metodi di lavoro subalpini. Questo solo uno degli scenari che l’accordo tra il Piemonte e la regione spagnola potrà presentare: l’obiettivo, annunciato in prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, da parte dell’assessore Fabrizio Ricca, è quello di un confronto attivo e didattico tra tutti i vigili urbani dei Comuni piemontesi e quelli della Catalogna.
La notizia è emersa nell’illustrazione dei capitoli del “Bilancio di previsione finanziario 2023-2025” relativi appunto a sicurezza e polizia locale. Su sollecitazione di Diego Sarno (Pd), la Giunta ha chiarito che è stata scelta la Catalogna “in quanto si è optato per una realtà territoriale non troppo lontana. Inoltre si tratta di una situazione istituzionale legislativa simile a quella italiana: la Spagna ha una struttura come la nostra, a differenza della Francia, che è più centralista o di Germania e Svizzera, che sono Stati federali”.
In generale, poi, “il contenuto della collaborazione è uno scambio. Mandiamo personale là per vedere come formano la polizia locale e loro lo mandano da noi, per fare altrettanto. Si tratta di una materia soggetta a frequenti aggiornamenti tecnici, quindi si tratta di esperienze utili“.
Per la formazione della Polizia locale, in ogni caso, il Piemonte destina i consueti 850mila euro, ha ricordato Ricca, ma in considerazione dell’aumentata richiesta di professionalità, si è deciso un incremento di 400mila euro l’anno per il prossimo biennio.
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