Bis a “La Conchiglia” di Torino per la carmagnolese Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”, presente con un nuovo nutrito gruppo di pittori
Fino all’11 marzo
Il titolo mantiene la promessa. Di “emozioni” ce n’è, infatti, da vendere nella collettiva curata da Elio Rabbione – che da tempo si occupa di dar vita anche alle esposizioni di “Palazzo Lomellini” a Carmagnola – ospitata fino a sabato 11 marzo nelle sale della Galleria “La Conchiglia” al 13 bis di via Zumaglia a Torino. La rassegna segue quelle “Emozioni d’autore”, oggi “Emozioni d’artista” (ma la storia è ancora quella), tenutasi, sempre nella Galleria di Diana Casavecchia, nell’ottobre dello scorso anno. Venti erano allora gli artisti partecipanti – pittori e scultori – quasi tutti già in allora appartenenti alla carmagnolese Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”.
Oggi il numero s’è leggermente abbassato. Sono infatti diciassette i pittori presenti al secondo round, per un totale di una sessantina abbondante di opere (dipinti) esposte. “La mostra – spiega Rabbione – ripete le scelte, le vecchie e le nuove conoscenze, principalmente la conoscenza di artisti che si vogliono (ri)mettere in gioco, pittori unicamente, di temi forse non ancora affrontati, di tecniche non ancora ospitate”. Già… di “emozioni” si parlava. E quante ce ne regala il volto senza età della donna indiana (“Sono qui”), opera di Alessandro Fioraso, figlio d’arte (allievo di Lella Burzio e Oscar Bagnoli) e due infinite passioni, la pittura e l’India; in quella tribolata “maschera”, leggiamo un accenno di sperduto sorriso e di pacata solitudine, ogni piega del volto è un tortuoso sentiero dell’anima con quegli occhi di un azzurro indefinito e l’antica collanina che spunta appena dai veli rosa-violacei, memoria di remote piccole e obliate vanità.
Dal figurativo, fatte alcune eccezioni, non si scosta la linea espositiva della rassegna, se non per tentare “svirgolate” o vie di fuga verso oniriche suggestioni paesistiche, come in “Matera al chiaro di luna”, acrilico di Antonella Guarnieri, mosaico labirintico di antiche colorate case protette dall’enorme sfera di una gialla luna “incollata” al cielo o nei volti femminili che sempre paiono celare inafferrabili “oltre” di Paolo Mirco. Strada percorsa, con più sobrio realismo e parco uso di cromie (oli e smalti industriali su tela) anche dal settimese Franco Fasano e dalle sue donne “grintose”, coraggiose “pulzelle d’Orléans” dei nostri tempi, che sembrano quasi “aggredirti” e “sfidarti” con i loro ripetuti “What’s?” e il dito puntato contro. Altre strade, alla ricerca di nuove imprevedibili sperimentazioni tese all’astrazione e a cifre stilistiche decisamente informali affidate alla casualità del colore, percorrono invece il carignanese Ezio Curletto con le sue “pitto-sculture”, “sogni inconsci” (nati sotto la rassicurante guida di Isidoro Cottino e Fernando Eandi, impreziositi da foglie e polvere d’oro) e la siciliana d’origine ma torinese d’adozione Paola Sciuto, con i suoi rapidi nudi femminili che lasciano piena libertà espressiva al “gocciolare” di materia cui s’affida la necessità del narrare.
Su questa linea, anche la pittura personalissima di Luisella Rolle, con opere tese palesamente alla ricerca di emozioni “trasmesse con la forza esclusiva di tratti cromatici splendidamente confusi”. Forza di narrazione che nei dipinti di Paolo Viola (medico napoletano, oggi residente ad Asti) nasce invece sotto l’impulso di una matericità che plasma con vigore le forme – siano esse il “banco del pescivendolo” o la fredda linearità di un vigneto sotto la neve – in una sorta di “realismo magico” teso alla creazione di “spazi tridimensionali nei quali lo spettatore ha l’illusione di proiettarsi”. Tanti i racconti di paesaggio: dalle vivaci visioni fiabesche di Burano e lagunari di Gastone Toldo e Danilo Baruffaldi, al sogno luminoso di un’“alba sulla neve” di Giorgio Cestari, fino alla suggestione delle dune sulle coste danesi raccontate da Franco Goia e alla “gioiosità della natura” fermata su tela da Graziella Alessiato, accanto all’efficace controluce su cui si staglia l’oscura sagoma di un alpinista (cuffia con pon pon) immerso nella teatrale bellezza di un grigio panorama montano, opera di Lucia Busacca. A chiudere il percorso, le adorate “Peonie Sarah Bernhardt” di Mariarosa Gaude accanto alle “Ortensie” e al palpitante nudo “in meditazione” di Maria Teresa Spinnler, per finire con i paesaggi immaginifici, da fiaba di Carlo Dezzani, che dona, a casa a cose e a presenze urbane varie, piena libertà di spiccare voli inattesi e totalmente imprevedibili. Lasciati andare. A volo di poesia.
Gianni Milani
“Emozioni d’Artista2”
Galleria “La Conchiglia”, via Zumaglia 13 bis, Torino; tel. 011/6991415 o www.laconchiglia-to.com
Fino all’11 marzo
Orari: mart. e ven. 15/19; sab. 10/12 e 15/19
Nelle foto:
– Paolo Viola: “Il banco del pescivendolo”, olio su tela e tavola, 2019
– Alessandro Fioraso: “Sono qui”, olio su tela, 2018
– Antonella Guarnieri: “Matera al chiaro di luna”, acrilico su tela, 2021
– Franco Fasano: “What’s?”, olio e smalto industriale su tela, 2023
– Paola Sciuto: “Body”, acrilico su tela, 2022
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE