C’È SPAZIO PER I TERRITORI? “Ma nella legge regionale che il Consiglio regionale sta discutendo, c’è spazio per i territori? ovvero per le aree ad alta dispersione demografica, non metropolitane, ove insistono pochi elettori e tanto territorio? C’è chi a destra e a sinistra fa finta di non vedere i territori. E tutto si riduce a dibattito ‘da salotto’. Che ci annoia, disturba. Gran parte del dibattito oggi in aula è sulla doppia preferenza di genere. È diventato un must ormai, che condividiamo. Ma che non può essere il solo elemento sul quale concentrare l’azione politica. Perché è solo un aspetto della rappresentanza istituzionale e della rappresentatività che viene data all’intero Piemonte. Che oggi, da molti decenni, omogenea e certa rappresentanza in Consiglio regionale non ce l’ha. Uncem lo dice da tempo insieme con tanti Comuni montani che hanno sottoscritto la proposta per 50 collegi uninominali – da sindaco di Canosio ero e sono tra questi – capaci di dire come il Piemonte si esprime e fa il pieno di democrazia, per tutti i territori. Rendendo tutti rappresentati a Palazzo Lascaris. Oggi Torino, e la Città di Torino in particolare, fanno il pieno con la metà dei Consiglieri eletti. I restanti pezzi di territorio se sono fortunati hanno un rappresentante, se invece i partiti non scelgono lì chi inserire nelle liste o nel listino, stanno senza. E di preferenza di genere, in questa direzione di omogenea rappresentanza, con tutto il rispetto ce ne facciamo poco. 50 collegi uninominali sarebbero 50 pezzi di Piemonte che esprimono donne o uomini nell’Istituzione che fa le leggi regionali. Una scelta su base provinciale, continuerebbe a penalizzare chi è più all’esterno della città, chi ha meno abitanti, e anche la preferenza doppia non agevola l’omogeneita del diritto a essere rappresentati. Poniamo da dieci anni un tema serio di democrazia, regionale, per tutte le Regioni, e nazionale. Che la Politica non sa come gestire probabilmente e così preferisce virare su temi più semplici, scelte più facili e che apparentemente danno più consenso. Di certo nelle aree urbane, ma sui territori senza Consiglieri e senza Parlamentari, proprio la situazione non è accettabile. Con o senza ‘liste della montagna’”. Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. |
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