MUSIC TALES LA RUBRICA MUSICALE
“la luna che uccide
verrà troppo presto
Il destino va contro la tua volontà”
L’immagine che racconta meglio la vita di Pete the Freitas è il videoclip di Chinatown di Julian Cope del 1989: un motociclista misterioso che arriva in città, conquista una ragazza e fugge con lei.
Pete è l’eroe maledetto del rock inglese anni 80, non ho mai amato questi anni musicalmente parlando, ma quando si parla di lui si parla di un batterista senza freni appassionato di motori che finisce la sua corsa in sella la sua Ducati in un terribile incidente, mentre corre verso uno studio di registrazione di Liverpool.
Quindi mi sembrava doveroso ricordarlo.
Prima di questo tragico epilogo, il ragazzo è stato l’anima di una delle band che hanno creato un genere musicale diventato sinonimo di un sentimento, il dark.
Loro si chiamano Echo & the Bunnymen.
Nascono sul palco dell’Eric’s club di Liverpool nel 1978 ed il nome viene scelto (dai fondatori che sono cantante e chitarrista n.d.r.) perché all’inizio suonano con una drum machine che hanno battezzato “Echo”.
Nel 1978 nella formazione entra il bassista e la band pubblica con un’etichetta indipendente il primo singolo: “The Picture on my Wall”.
Ed è soltanto nel 1980 che decidono di abbandonare la drum machine per arruolare Pete.
Il ragazzo si dimostra subito molto più di un semplice batterista diventa così la spina dorsale delle canzoni eleganti era rarefatte dell’album “Crocodiles”.
Album che esce il 18 luglio del 1980 e che porta il gruppo nella top di inglese.
Ma solo nel momento di massimo successo Pete lascia la band e si rifugia per due anni a New Orleans dove tenta di lanciare il suo nuovo gruppo “The Sex Gods”.
Come prevedibile finisce travolto dai suoi eccessi dopo aver distrutto due macchine, due moto e aver segnato alcuni record dello stile di vita sfrenato rock’n’roll (si dice che sia rimasto sveglio per 18 giorni consecutivi n.d.r.), il ragazzo torna a Liverpool senza soldi e in cerca di una seconda opportunità.
Gli Echo, che nel frattempo hanno registrato un disco omonimo con l’ex batterista degli ABC, lo riprendono nella formazione come session man a contratto, e risuonano tutto l’album che esce nel 1987 arrivando al numero quattro della classifica inglese.
Nel 1988 però la storia della band finisce perché il cantante se ne va.
Il resto dei componenti cerca di andare avanti come trio fino all’ultima corsa in moto ed ad un tragico incidente che porta via uno dei migliori batteristi della sua generazione.
“Le cose devono arrivare a un punto di estremismo per poter rinascere, così che possiamo di nuovo apprezzare le piccole cose della vita: la droga, il sesso e il rock’n’roll.”
MARILYN MANSON
[droga, eccesso, rock, sesso]”
Chiara De Carlo
Ascoltate il brano che ho scelto per voi oggi e restate sintonizzati!
https://www.youtube.com/watch?v=LWz0JC7afNQ&ab_channel=Echo%26theBunnymen
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