Carrello della spesa più caro del 30% per i piemontesi

Da Ferragosto ad oggi  il carrello della spesa costa il 30% in più per i torinesi e per i piemontesi.

La fotografia è del comitato regionale di Unc (Unione nazionale consumatori). Dice il presidente, l’avvocato Patrizia Polliotto:

“L’incremento dei prezzi dell’energia e del gas  pesa soprattutto sui beni di prima necessità che richiedono il maggior impiego di attrezzature e processi per giungere al prodotto finale. Ed è così che i prodotti dell’arte bianca, con zuccheri, farine, olii e pasta, fanno registrare un +30% di spesa nel carrello settimanale. Se già l’acquisto di carne, pesce, frutta e ortaggi ha subito un calo medio del 22%, è altresì vero che anche scatolame e alimenti a lunga scadenza, sinora preferiti in sostituzione di questi, stanno registrando incrementi importanti nel prezzo, stimabili attorno a un  +18%. E ciò in considerazione dei rincari delle materie prime, plastiche soprattutto, che allungano i tempi di confezionamento e consegna”. I più penalizzati sono i consumatori anziani che si servono dei negozi tradizionali e non comprano online.

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