Carceri, le visite del Sappe

IVREA E VERCELLI, PROSEGUONO LE VISITE NELLE CARCERI REGIONALI DEL SEGRETARIO GENERALE DEL SAPPE DONATO CAPECE

 Riceviamo e pubblichiamo

Torna in Piemonte Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per visitare le carceri regionali ed accertare le condizioni operative delle donne e degli uomini de Corpo in servizio. A dare la notizia è la Segreteria regionale del Piemonte, per voce di Vicente Santilli: “Proseguiamo, con il segretario generale SAPPE Capece, l’impegno preso per verificare le condizioni di lavoro dei poliziotti in servizio nei penitenziari piemontesi. Capece, accompagnato dai dirigenti sindacali regionali, è stato oggi in visita presso le Case circondariali di Ivrea e Vercelli. I poliziotti, in Piemonte, si trovano in una costante notevole situazione di disagio a causa della carenza di organico in tutti i ruoli nonché per la mancanza di vestiario, a cui si continuano a sommare gli eventi critici commessi da detenuti con patologie di natura psichiatrica”, conclude Santilli.

Sono stato e torno volentieri in Piemonte per verificare le condizioni di lavoro dei poliziotti”, spiega Donato Capece. “Da tempo, gli appartenenti al Corpo si trovano in una notevole situazione di disagio a causa della carenza di organico in tutti i settori, della mancanza di vestiario, delle difficoltà di assicurare una costante manutenzione delle strutture: la Polizia Penitenziaria tiene duro, nonostante le mille difficoltà. Ed è grave che latitano gli interventi per porre rimedio a tutte le criticità del Piemonte penitenziario che il SAPPE denuncia da mesi. Avremmo anche bisogno di maggiore collaborazione di alcuni direttori nelle relazioni sindacali e nel rispetto degli accordi sottoscritti, soprattutto nei penitenziari di maggiore importanza. Ma è assurdo che una Regione grande come quella del Piemonte non abbia, in ogni istituto, un direttore titolare in ogni carcere ed un funzionario di Polizia Penitenziaria a comando dei Reparti di Polizia”.

A Ivrea, carcere con una capienza regolamentare di 194 posti, erano presenti lo scorso 31 agosto 238 detenuti (75 gli stranieri) mentre a Vercelli erano 274 (132 gli stranieri) rispetto ad una capienza di poco superiore a 200 posti. L’organico di Polizia Penitenziaria previsto a Ivrea è 182 unità (ma sono 165 gli Agenti effettivamente presenti): 165 i poliziotti presenti anche a Vercelli, dove però dovrebbero essere 199.

Nei primi sei mesi del 2022, si sono contati diversi eventi critici: atti di autolesionismo (10 a Ivrea e 25 a Vercelli), un decesso e 3 tentati suicidi a Ivrea mentre un detenuto è stato salvato in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria mentre tentava di togliersi la vita in cella. Molte sono state le colluttazioni a Vercelli (44), dove si è contato anche un ferimento: più contenute quelle ad Ivrea, dove se ne sono registrate 10.

“Ogni giorno nelle carceri piemontesi succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”, conclude Capece. “Il SAPPE denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene. Ma serve anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”.

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