‘Cortile mondo. La Natura si fa scuola’: gli esiti del progetto nel quartiere Aurora

Sono stati presentati questa mattina nel giardino della scuola dell’infanzia M. Chagal gli esiti del progetto ‘Cortile mondo. La Natura si fa scuola’ sviluppato nell’ambito dell’iniziativa BottomUp! per la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale ideata dalla Fondazione per l’Architettura/Torino.

Dal 1987 la Consulta opera per la conservazione e la valorizzazione di quanto di più prezioso esiste: la Cultura e il patrimonio storico-artistico, da tutelare e trasmettere alle generazioni a venire.

È un valore per il territorio, risultante della responsabilità sociale delle aziende e degli enti soci e dell’ascolto delle esigenze della comunità, frutto dell’attitudine a lavorare insieme e dello spirito imprenditoriale.

La collaborazione con la Fondazione per l’Architettura – avviata a inizio 2021 con la firma di un protocollo d’intesa – nasce da obiettivi condivisi quali l’attenzione all’inclusione sociale, la promozione del welfare, la tutela e la valorizzazione degli spazi all’aperto ad uso condiviso, la rigenerazione urbana.

Il festival Bottom Up! – ideato dalla Fondazione per l’Architettura, insieme all’Ordine degli Architetti di Torino – è stato l’occasione di unire soggetti diversi, coesi nell’intento di contribuire alla riqualificazione di aree comuni e alla realizzazione di esperienze di innovazione sociale. Tra gli 11 progetti del festival, Consulta ha promosso e sostenuto Cortile Mondo – La Natura si fa scuola.

Nell’area verde della scuola d’Infanzia comunale Marc Chagall – nel cuore del quartiere Aurora, che ha la più alta concentrazione di minori di nazionalità diverse dell’intera città – grazie ad una rete di associazioni del territorio, è stato realizzato un originale progetto di inclusione sociale.

Si è voluto pensare ad una scuola senza confini, che allarghi l’orizzonte dell’istruzione come bene pubblico attraverso l’apertura della scuola alla collaborazione con i cittadini della comunità scolastica e territoriale, che ne condividono i doveri e le responsabilità.

La scuola ha avuto un ruolo guida importante nella realizzazione del progetto, rafforzando il proprio compito di presidio culturale del territorio e proponendosi quale patrimonio comune da custodire e sostenere.

La sfida è stata trasformare in opportunità un’area verde scolastica e, attraverso un percorso inclusivo, farla divenire spazio pubblico, un luogo plurale di cittadinanza, in cui la scuola si traduce in pratiche di natura, educazione, partecipazione, città”, spiegano Angela Nasso e Mariolina Monge, ideatrici del progetto.

Il giardino scolastico, grazie all’applicazione di didattiche innovative all’aperto, allo straordinario impegno di insegnanti e operatori e alla partecipazione attiva della comunità, è stato trasformato in luogo di integrazione e confronto, un giardino di scoperte.

Nel rispetto dei tempi di apprendimento dei bambini e dei ritmi della natura, il progetto ha previsto interventi sul verde, azioni di collaborazione, attività e laboratori dedicati a tre tematiche: acqua, bosco e sottobosco, casa.

È stato mappato e preparato il terreno; sono state effettuate piantumazioni e tante azioni diverse che in vari momenti hanno coinvolto non solo i bambini guidati dalle loro insegnanti, ma anche la comunità dei genitori, dei nonni e del vicinato. La scuola si è fatta luogo di pratiche di natura, di riflessione sulla biodiversità urbana, di incontro e scambio tra culture e tradizioni differenti, di educazione al rispetto e al legame sociale, per formare persone partecipi, attente e responsabili, i futuri cittadini del mondo.

Quello della Consulta è un patto tra generazioni, nel nome della Bellezza e del Bene Comune: da 35 anni lavoriamo per contribuire a custodire e valorizzare il patrimonio culturale della nostra città per le generazioni a venire. La Cultura è leva economica e inclusiva irrinunciabile per la comunità, come è il lavoro. Attraversiamo tempi di forti criticità; è necessario un grande impegno per riequilibrare le diseguaglianze, focalizzato a creare conoscenza. Qui oggi presentiamo gli esiti di un progetto didattico che ha le sue radici nell’attenzione e nell’ascolto delle esigenze del territorio.

Lo sviluppo culturale deve nutrirsi di azioni che abbiano il loro fulcro nei diversi quartieri della città, iniziative dedicate ai giovani, cittadini e decisori di domani. In quest’ottica è per Consulta motivo di soddisfazione e orgoglio la collaborazione con le istituzioni cittadine, in particolare con l’Assessorato all’Istruzione, con cui condividere obiettivi e progetti di inclusione e sviluppo” afferma Giorgio Marsiaj, presidente della Consulta.

Secondo l’assessora all’Istruzione, Edilizia scolastica, Politiche giovanili, Periferie e rigenerazione urbana della Città di Torino ‘scuola apertaè la scuola che esce e che fa entrare il territorio nei suoi spazi, e che si fa portavoce e interprete di culture. Il cortile della scuola Chagall è la prova tangibile della straordinaria sinergia che si può creare tra le diverse realtà che fanno parte della comunità educante. La stessa sinergia è venuta a crearsi con la Consulta anche su un’altri progetto. Proprio oggi, infatti, la Consulta ha accettato di occuparsi della manutenzione del campetto ad uso libero del territorio sito in via Perosi angolo via Mascagni. Il campetto è molto frequentato e purtroppo è chiuso ormai da tre anni: è un progetto che ho a cuore da quando ero presidente della circoscrizione 6 e che finalmente vedrà grazie a questa collaborazione la sua realizzazione”.

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L’idea per scrivere questo articolo è nata in me apprendendo la notizia della morte di Mario

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