In mostra il Giappone a colori

Con ben 170 xilografie alla galleria torinese Elena Salamon

Saranno le stampe giapponesi, in particolare 170 xilografie, le protagoniste di una mostra in programma dal
29 aprile al 4 giugno prossimo alla Galleria torinese Elena Salamon, in piazzetta IV Marzo. Con i loro colori
vividi e accesi, talora delicati e tenui, trasmetteranno al pubblico la poesia in esse contenuta.
Le stampe selezionate per l’esposizione sono il risultato di un’accurata ricerca. A maestri famosi come
Hiroshige e Hasui si affiancano artisti meno noti, capaci di raccontare eleganza e essenzialità di un Paese
che ha fatto della ricerca della perfezione lo scopo della sua estetica.
Non sono presenti in mostra soltanto paesaggi e la natura declinata in ogni sua forma, ma anche delicati
fiori, stampe di pattern per kimoni e paraventi che trasmettono, grazie alle loro molteplici forme e colori,
un profondo rispetto e amore per la terra.
Opera principe in mostra è quella intitolata “Cranes Flying over Waves, il volo della gru sopra la grande
onda”, realizzata da Hiroshige Utagawa (1797-1858), uno tra gli artisti più conosciuti presenti in mostra.
Si tratta di uno sei massimi rappresentanti della corrente dell’Ukiyo-e, letteralmente “mondo fluttuante”,
nata e sviluppatasi durante il periodo Edo, epoca di grande splendore artistico, compreso tra il XVI e il XVII
secolo.
Hiroshige, noto soprattutto per la sua bellezza cromatica, oltre che per la sua capacità di trasmettere il
sentimento della natura, fu uno degli artisti capaci di influenzare maggiormente gli Impressionisti. Sono
presenti in mostra, oltre all’immancabile Fuji, le baie, le barche, i pescatori immersi nella calma vita
quotidiana del villaggio. L’arrivo della sera viene raccontato attraverso uno straordinario arcobaleno, la cui
rappresentazione è affiancata da quella delle stagioni accolte e celebrate in ogni momento, come nella
festa di Tanabata, la festa dell’estate, in cui le prime luci dell’alba affiorano a Yoshiwara, il quartiere dei
piaceri di Edo. Colori predominanti il blu di Prussia e il turchese, declinati in infinite sfumature.
Tra gli artisti in mostra risalenti all’epoca Meij (1868-1912), uno dei momenti più movimentati della storia
giapponese, figurano Kono Bairei (1844-1895), legato alla tradizione classica, noto per le sue xilografie a
soggetto Kacho-e, riguardante fiori, piante e uccelli; Kodama Nagari, attivo dal 1850 al 1890, che realizzò
pattern per kimoni di grande modernità. Tsuda Seifu sin da giovane si affermò quale creatore di motivi
floreali e geometrici, mostrando uno stile che avrebbe presentato molti punti in comune con l’art nouveau.
È definita dello Shin-hanga l’ultima corrente artistica presente in mostra, che avrebbe dato vita al
movimento delle cosiddette “nuove stampe” o neo Ukiyo-e, di cui furono massimi interpreti Hasui,
Yoshida, Koson e Koitsu. Si tratta dell’inizio del periodo Showa, che si protrarrà dal 1926 al 1989, durante il
quale gli artisti Shin-hanga avrebbero creato uno stile capace di combinare soggetti tradizionali a un tratto
moderno ispirato sia dall’impressionismo sia dal realismo.
Le loro opere risultano immerse in una luce soffusa e sono capaci di trasmettere una visione romantica e
nostalgica al tempo stesso del Giappone, valorizzandone le radici rurali e l’architettura tradizionale, che
stava pian piano sparendo dal paesaggio urbano delle grandi città e di Tokyo.
I soggetti favoriti risultano essere la pioggia, la neve, le albe, i tramonti e le notti. Molto suggestivo il
riflettersi di questi elementi sull’acqua, momento nel quale raggiungono la massima espressione artistica.
Nel caso delle xilografie più elaborate venivano incisi fino a 25 legni diversi.
Mara Martellotta
Galleria Elena Salamon, via Torquato Tasso 11 (piazzetta IV Marzo) Torino
Orari di apertura
Martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19
Giovedì e sabato dalle 10.30 alle 19 ( orario continuato)
Informazioni 0117652619
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