Il basket visto da vicino
Dopo un momento di gloria vissuto contro Casale, Torino riporta indietro il tempo nella fase “ad orologio” giocando male e confusamente.
A partire dal coach Casalone, probabilmente alle prese con più problemi di quanti possiamo immaginare, gestisce i cambi in modo convulso e dimentica che, pur con tutti i limiti, non ha il roster di Milano o Bologna, e far ruotare continuamente 7 giocatori non ti permette di giocare meglio.
Ovviamente, la prestazione del secondo tempo di domenica scorsa resta probabilmente unica e irripetibile, però è anche vero che lo schema vincente non può sempre essere “palla ad Alibegovic e speriamo in bene”!
Tutta la squadra gioca sottotono e con I soliti nervosi momenti di De Vico e l’apatia agonistica di Oboe in evidenza.
Konè gioca meglio e sembra dare segnali di possibile buon gioco con 6 punti nei primi minuti. Poi commette il quarto fallo ad inizio terzo quarto e per il coach è come ne avesse commessi cinque e non lo fa più rientrare. Va bene che probabilmente non resterà ancora molto a Torino, ma perché acquistare un giocatore per non farlo mai giocare? Peggio di Oboe non è, ma viene dimenticato in panchina, è in un finale punto a punto con in campo evanescenti ombre, forse avrebbe potuto essere utile.
Degli altri possiamo dare la sufficienza a Landi e Toscano, anche se il tiro da tre punti non è stata la loro arma migliore ieri sera.
Scott gioca a tratti e sembra con il “freno a mano tirato” ma prova a fare qualcosa.
Alibegovic fa tutto: playmaker, tiratore, stoppatore: manca solo più che provi anche a vendere le bibite al pubblico e ha provato tutti i ruoli… . Ma non può giocare da solo!
Pagani e Oboe pervenuti poco, e De Vico è di nuovo “a corrente alternata”: gioca male o litiga con tutti…
Insomma, sembra di essere tornati alla normale delusione… .
Si torna a giocare mercoled sera. Sperare è lecito, ma chi vive sperando di solito non finisce bene.
Paolo Michieletto
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