Truffe agli anziani, arrestati padre e figlio Donna derubata dei ricordi di una vita intera

Nei giorni scorsi  personale della locale Squadra Mobile, nell’ambito delle iniziative di contrasto al fenomeno dei reati predatori in danno di persone anziane, seguiva un’autovettura con a bordo due uomini, che effettuavano movimenti sospetti per le vie del quartiere Mirafiori.

 

Alle ore 13.30 circa, il veicolo si fermava dinnanzi ad un supermercato dal quale usciva poco dopo un’anziana donna, che si aiutava con un deambulatore per camminare. A quel punto, C. G. (classe 1967) scendeva dal mezzo ed iniziava a seguire la donna, lasciando il figlio C.V. (classe 1996) alla guida del veicolo. La vittima, percorsi un centinaio di metri, accedeva all’interno di un condominio, seguita dal C. G. che, all’atto dell’ingresso nello stabile, approcciava la donna aiutandola ad entrare, garantendosi così l’accesso. Il malvivente restava all’interno dell’edificio per diversi minuti; successivamente ne usciva frettolosamente e saliva a bordo dell’autovettura condotta dal figlio, nel frattempo rimasto ad attenderlo in strada, in prossimità dello stabile.

 

A quel punto gli investigatori, intuendo quanto verosimilmente avvenuto, decidevano di procedere al controllo; fermati i due uomini, gli investigatori effettuavano le perquisizioni, che permettevano di rinvenire in loro possesso diversi monili in oro, per un ammontare di circa 10.000 euro, ed un finto tesserino riportante la dicitura “Carabinieri”, la fotografia di un uomo sconosciuto (somigliante a C.G.) e le generalità di un inesistente Maresciallo.

 

Contestualmente, altri operatori effettuavano accurati accertamenti presso lo stabile ove era stato visto entrare C.G., individuando l’anziana (classe 1942) precedentemente tallonata dall’uomo, alla quale poco prima costui si era qualificato come appartenente all’Arma dei Carabinieri ed aveva comunicato di dover effettuare un controllo nell’abitazione, asserendo che erano stati perpetrati dei furti nello stabile. Carpita la fiducia della donna, C.G. si era fatto indicare ove erano custoditi i monili, all’interno dell’alloggio, appropriandosene, non appena la vittima si era distratta.

 

I valori sottratti dal malfattore, rinvenuti all’interno dell’autovettura dei malviventi, venivano riconosciuti dalla vittima come i ricordi di un’intera vita, tra cui, in particolare, i regali ricevuti dal defunto marito; la refurtiva le veniva immediatamente restituita, in sede di denuncia.

 

I due uomini, appartenenti alla comunità “sinti”, sono stati quindi tratti in arresto per il reato di furto aggravato in abitazione.

 

Le successive perquisizioni presso i luoghi di residenza degli arrestati consentivano di rinvenire altri monili presumibilmente di provenienza furtiva ed è pertanto in corso un’attività investigativa finalizzata ad individuare altri episodi delittuosi riconducibili ai due malviventi.

 

A seguito dell’udienza di convalida dell’arresto, il Tribunale di Torino ha disposto per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere.

 

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